Greenstyle Ambiente Inquinamento Fast fashion, dove finiscono i vestiti che restituiamo: l’inchiesta di Report e Greenpeace

Fast fashion, dove finiscono i vestiti che restituiamo: l’inchiesta di Report e Greenpeace

L'impatto della fast fashion sull'ambiente. Ecco cosa succede ai vestiti che restituiamo dopo l'acquisto: l'inchiesta di Greenpeace e Report.

Fast fashion, dove finiscono i vestiti che restituiamo: l’inchiesta di Report e Greenpeace

Ci siamo occupati più volte dell’impatto ambientale della fast fashion, un modello sempre più diffuso basato sulla rapida progettazione, produzione, distribuzione e commercializzazione dei capi d’abbigliamento con l’obiettivo di restare al passo con la moda e arrivare a quanti più consumatori possibili grazie a costi contenuti, materiali meno pregiati e manodopera ai limiti dello sfruttamento. Troppo spesso tendiamo ad acquistare capi d’abbigliamento anche quando non ne abbiamo davvero bisogno, ce li facciamo mandare a casa e, se non soddisfatti, li rimandiamo indietro facendo il reso. Ma dove vanno a finire tutti quei prodotti che rimandiamo indietro? A dircelo in modo molto preciso ci ha pensato un’approfondita inchiesta condotta da Report e Greenpeace.

L’indagine, durata quasi due mesi, è stata condotta dall’Unità Investigativa di Greenpeace Italia che per quasi due mesi, in collaborazione con la trasmissione televisiva Report. Come? Tracciando i viaggi compiuti da alcuni capi d’abbigliamento del settore del fast-fashion acquistati e resi tramite piattaforme di e-commerce.

Il lungo viaggio dei vestiti resi. Come è stata condotta l’indagine

Greenpeace e Report hanno acquistato 24 capi d’abbigliamento del fast-fashion sulle piattaforme e-commerce di otto tra le principali aziende del settore: Amazon, Temu, Zalando, Zara, H&M, OVS, Shein e ASOS. Prima di effettuare i resi, però, Greenpeace e Report hanno nascosto un localizzatore GPS in ogni vestito, riuscendo così a tracciarne gli spostamenti, scoprire il mezzo di trasporto usato e studiare la filiera logistica dei venditori.

Quello che è emerso dovrebbe farci preoccupare e non poco: in 58 giorni i pacchi hanno percorso nel complesso circa 100mila chilometri attraverso 13 Paesi europei e la Cina. In media la distanza percorsa dai prodotti per consegna e reso è stata di 4.502 chilometri: il tragitto più breve è stato di 1.147 chilometri, il più lungo di 10.297 chilometri. Il mezzo di trasporto più usato è risultato il camion, seguito da aereo, furgone e nave.

Tracciando i 24 capi di abbigliamento si è scoperto che gli stessi sono stati venduti e rivenduti complessivamente 40 volte, con una media di 1,7 vendite per abito, e resi per ben 29 volte. A oggi, 14 indumenti su 24 (pari al 58%) non sono ancora stati rivenduti.

Fast fashion e vestiti resi, come si comportano le singole aziende?

L’indagine ha permesso a Greenpeace e Report di analizzare anche i comportamenti delle singole aziende. ASOS, Zalando, H&M e Amazon, ad esempio, guidano la classifica per numero medio di rivendite, ben 2,25 volte. Al contrario il 100% dei capi resi a Temu, OVS e Shein non è ancora stato rivenduto.

Tutti i capi d’abbigliamento di Temu sono stati spediti dalla Cina e hanno percorso oltre 10mila chilometri. Due capi di abbigliamento di ASOS hanno viaggiato, in media, per oltre 9 mila chilometri transitando per ben 10 Paesi europei.

L’impatto ambientale dei vestiti resi

Come si traducono in impatto ambientale queste migliaia di chilometri tra camion e aereo? A dircelo è la start up INDACO2 che ha collaborato all’inchiesta, stimando le emissioni prodotte dal trasporto e dal packaging dei capi d’abbigliamento: l’impatto ambientale medio del trasporto di ogni ordine e reso corrisponde a 2,78 kg di CO2 equivalente, emissioni su cui il packaging incide per circa il 16%. In media per il confezionamento di ogni pacco sono stati usati 74 g di plastica e 221 g di cartone.

L’esempio di un singolo paio di jeans rende al meglio l’idea: il trasporto del capo ordinato e reso comporta un aumento di circa il 24% delle emissioni di CO2, mentre il costo medio del carburante per il trasporto, d’altra parte, è stimato in 0,87 euro.

Potete consultare il report completo Moda in viaggio. Il costo nascosto dei resi online a questo indirizzo, mentre il servizio di Report andato in onda in prima serata su Rai 3 può essere recuperato su RaiPlay.

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