Cosa si intende per energia mareomotrice e come funziona
L'energia mareomotrice è una forma di energia che trae la sua forza da mari e oceani. Si tratta dell'energia delle maree, un sistema capace di garantire diversi vantaggi. Tuttavia, l'elettricità ricavata dal mare ha anche degli aspetti negativi che è bene conoscere e considerare.
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L’energia mareomotrice è una forma di energia rinnovabile, sostenibile e prevedibile, una risorsa dall’enorme potenziale, capace di rallentare i cambiamenti climatici già in corso. Come si può evincere dal nome, questa particolare risorsa viene ricavata dalla forza di mari e oceani. In poche parole si tratta di un tipo di energia marina ricavata dal movimento delle maree legate alle forze gravitazionali del sole e della luna, che vengono sfruttate per generare elettricità.
Poiché gran parte della superficie terrestre è ricoperta d’acqua, è facile immaginare quanto possa essere vantaggioso sfruttare in modo sostenibile questa enorme risorsa.
Eppure, non capita spesso di sentir parlare di energia delle maree. Ma per quale motivo? Diamo un’occhiata alle caratteristiche dell’energia mareomotrice, come funziona e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa tecnologia.
Cosa si intende per energia mareomotrice?
L’energia mareomotrice, in inglese “tidal energy” è ottenuta sfruttando l’innalzamento e l’abbassamento delle acque determinato dalle maree. Si tratta dunque di energia cinetica generata dagli spostamenti di acqua (dovuti alle maree oceaniche), che viene poi convertita in energia elettrica pulita e sostenibile.
Ciò è possibile in quelle aree in cui si registrano dislivelli di marea significativi, ovvero dove vi è un’ampia differenza tra alta e bassa marea.
Come funziona l’energia delle maree?
Come si ricava l’energia mareomotrice? In realtà esistono diversi modi per sfruttare l’energia delle maree. In tutti i casi, sono necessari strumenti e tecnologie in grado di convertire l’energia marina in elettricità.
Ad esempio, all’interno delle centrali mareomotrici vengono impiegati degli sbarramenti di marea (un po’ come delle dighe idroelettriche) che vengono fissati sul fondale, e spostano grandi masse di acqua. Durante l’alta marea, l’acqua viene raccolta, per poi essere convogliata nella fase di bassa marea all’interno di conduttore idrauliche dotate di turbine, a loro volta collegate a generatori elettrici.
Gli impianti di energia delle maree possono basarsi anche sull’installazione di apposite turbine mareomotrici, che sfruttano l’energia dell’acqua similmente al modo in cui le turbine eoliche sfruttano quella del vento.
Semplicemente, la corrente acquatica muove le pale delle turbine di marea, che a loro volta producono energia che verrà poi convertita in elettricità.
Energia delle maree: pro e contro
Quali sono i vantaggi dell’energia delle maree? E quali le sfide che bisogna ancora superare? Come ogni tecnologia, anche quella che sfrutta l’energia cinetica delle maree può comportare notevoli vantaggi, ma anche degli svantaggi che è bene tenere in considerazione.
Tra i primi va ricordato che si tratta di una fonte energetica è “pulita”, ovvero non rilascia sostanze inquinanti nell’atmosfera o nell’ambiente. L’energia mareomotrice non produce gas serra né prodotti di scarto, è un’energia rinnovabile, illimitata e può rappresentare una valida alternativa alle fonti fossili.
Ciò la rende una risorsa da non sottovalutare nel percorso di decarbonizzazione del sistema energetico.
Svantaggi dell’energia mareomotrice
Sebbene vanti notevoli vantaggi, questo tipo di risorsa presenta anche dei punti di demerito. Si tratta, infatti, di una tecnologia ancora molto costosa in termini economici.
In più, la realizzazione di infrastrutture sottomarine (centrali mareomotrici) può danneggiare l’ecosistema e l’habitat marino, causando conseguenze gravi per la fauna ittica e per la flora, e provocando l’erosione della costa circostante.
A seconda della grandezza dei macchinari e del sito di installazione, i sistemi di sbarramento delle maree possono disturbare e danneggiare gli animali marini e distruggere gli habitat. In più, le turbine generano rumore sul fondo del mare, che potrebbe allontanare pesci, mammiferi marini e altri animali.
In poche parole, tali strutture possono alterare la normale migrazione della fauna marina e uccidere pesci e piante.
Prospettive per il futuro
Le nuove infrastrutture dovranno riuscire a trovare un punto di incontro tra progresso e sostenibilità, per ridurre gli effetti deleteri che abbiamo appena visto, e far sì che l’elettricità mareomotrice diventi a tutti gli effetti una valida alternativa per il bene del nostro Pianeta.
Fonti