L’UE fa un passo indietro sul regolamento sui pesticidi, ma gli ambientalisti insorgono
La Commissione Europea ha deciso di fare un passo indietro sul regolamento sui pesticidi, ma gli ambientalisti insorgono contro la decisione.
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La protesta degli agricoltori che sta coinvolgendo da giorni diversi Paesi europei, Italia inclusa, sembra aver sortito un primo e importante effetto che ha già fatto storcere il naso alle associazioni ambientaliste: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato che proporrà il ritiro della proposta di regolamento sui pesticidi che puntava a ridurli del 50% entro il 2030 in territorio europeo.
“La Commissione ha proposto il regolamento Sur, con l’obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari chimici. Ma la proposta è diventata un simbolo di polarizzazione. È stata respinta dal Parlamento europeo. Non si registrano più progressi nemmeno in Consiglio. Per questo motivo proporrò di ritirare la proposta“, ha dichiarato Ursula von der Leyen al Parlamento europeo di Strasburgo riunito in sessione plenaria.
Il nuovo regolamento sui pesticidi si era rivelato divisivo fin da subito e il suo percorso verso l’approvazione aveva subito uno stallo dopo la bocciatura in prima lettura da parte del Parlamento UE che l’aveva respinta con 299 voti mentre 207 eurodeputati si erano espressi contro la bocciatura e 121 avevano preferito astenersi. Non solo. Anche i negoziati tra gli Stati membri al Consiglio UE erano in fase di stallo.
La proposta, presentata nel giugno 2022, puntava a dimezzare l’uso dei pesticidi entro il 2030 e conteneva il divieto totale di impiegare questi prodotti nelle aree sensibili, come gli spazi verdi urbani e i siti classificati Natura 2000, il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità.
Se il settore agricolo festeggia per questa prima vittoria, le associazioni ambientaliste hanno accolto con grande delusione il passo indietro della Commissione Europea. Da mesi, infatti, una coalizione di oltre 90 sigle della società civile chiamata #CambiamoAgricoltura, e che include FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Slow Food Italia e WWF Italia, aveva rivolto diversi appelli alle istituzioni europee affinché portassero avanti la proposta di regolamento nonostante la bocciatura dell’Europarlamento.
Il commento più duro è arrivato da Legambiente, che ha parlato di “decisione incomprensibile che non aiuta gli agricoltori né il futuro dell’agricoltura e che va a discapito dell’ambiente e della salute dei cittadini“. Il suo presidente nazionale, Stefano Ciafani, ha spiegato nel dettaglio il perché di tanta delusione:
L’annuncio della presidente della Commissione Ue di voler proporre il ritiro della proposta legislativa sui pesticidi è incomprensibile e rappresenta un sonoro passo indietro rispetto al grande tema dell’agrogeologia e al futuro dell’agricoltura. Così facendo non si aiutano gli agricoltori, né l’ambiente e la salute dei cittadini. Si tratta dell’ennesima strumentalizzazione politica in vista delle prossime elezioni Europee. Questo regolamento, che era attualmente in discussione, avrebbe potuto rappresentare uno dei fondamenti della nuova politica agricola comune, architrave di un più ambizioso Green Deal europeo e uno strumento importante per raggiungere gli obiettivi della strategia Farm to fork, quali la riduzione del 50% dell’uso di pesticidi chimici e la riduzione del 50% dell’uso di pesticidi più pericolosi entro il 2030.