Agricoltura biologica vs biodinamica: quali sono le principali differenze e quale scegliere
Entrambe sono esempi di agricoltura sostenibile. L'agricoltura biologica evita pesticidi e fertilizzanti sintetici, promuove la biodiversità. Così come la biodinamica che però, essendo influenzata dall'antroposofia, va oltre facendo leva su aspetti spirituali e cosmici. Quest'ultima impiega preparati biodinamici, segue il calendario lunare e vede il terreno come un organismo vivente. Entrambe cercano di preservare l'ambiente e la fertilità del suolo, ma sono diversamente regolamentate.
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Comprendere le differenze esistenti tra agricoltura sostenibile biologica e biodinamica può contribuire alla nostra consapevolezza in tema di sostenibilità. Entrambe mirano a produrre cibo in modo ecologico, rispettando la salute dell’ambiente e degli esseri umani. Hanno quindi molto in comune, ma a cambiare, oltre il diverso approccio, è anche la differente regolamentazione. Approfondiamo tutto di seguito.
Agricoltura sostenibile
Come abbiamo imparato negli ultimi anni, volendo semplificare il concetto, l’agricoltura sostenibile ha come scopo quello di “soddisfare i bisogni alimentari e tessili della società nel presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”. E, per farlo, mira a coltivare cibo (e non solo), preservando la salute del suolo e dell’ambiente. Utilizza per questo pratiche eco-compatibili, evita l’uso eccessivo di sostanze chimiche e promuove la biodiversità. Per garantire, in sostanza, la produzione di alimenti a lungo termine riducendo l’impatto negativo sull’ecosistema e rispondendo alle esigenze delle generazioni future. Possono essere ricondotte a questa categoria sia l’agricoltura biologica che quella biodinamica.
Cos’è l’agricoltura biologica
Per definirla ci rifacciamo a quanto la Commissione Europea riporta nella pagina web dedicata. L’agricoltura biologica è un approccio agricolo che si concentra sulla produzione di alimenti utilizzando pratiche sostenibili e naturali. Questo metodo si basa su diversi principi chiave, ad iniziare dall’utilizzo responsabile di energia e risorse naturali. Gli agricoltori biologici cercano di ridurre la dipendenza da fonti non rinnovabili e di utilizzare l’energia in modo efficiente. Inoltre, si sforzano di limitare l’uso di risorse come l’acqua e i combustibili fossili.
Secondo principio risiede nella conservazione della biodiversità, che attua incoraggiando la coltivazione di varietà di colture e la conservazione delle specie autoctone. Ancora, l’agricoltura sostenibile punta a favorire la conservazione degli equilibri ecologici regionali (specie evitando l’uso eccessivo di pesticidi e fertilizzanti chimici che potrebbero influenzarli negativamente). Un altro punto imprescindibile è il ricorso a pratiche agricole che migliorano la salute del suolo e contribuiscono a mantenerne la fertilità a lungo termine. Infine, limitando l’uso di prodotti chimici sintetici, l’agricoltura biologica contribuisce a prevenire l’inquinamento delle acque sotterranee e superficiali.
Cos’è l’agricoltura biodinamica
Cosa si intende per agricoltura biodinamica? Il concetto, qui, è più complesso. Si tratta di una serie di operazioni agricole promosse dal movimento fondato da Rudolf Steiner, padre dell’antroposofia, un sistema filosofico-spirituale incentrato sullo sviluppo spirituale individuale attraverso pratiche mistico-filosofiche. E che consentirebbe – così come riporta Wikipedia – “di poter studiare “in modo scientifico” e unitario la realtà fisica e la dimensione “spirituale”, concependole come «un’unica manifestazione divina in continua evoluzione»”. In quest’ottica si pone l’agricoltura biodinamica, insieme di pratiche volte ad ottenere una agricoltura più in equilibrio con l’ecosistema terrestre. Non a caso considera il suolo come un “unico sistema”.
Quali sono i principi dell’agricoltura biodinamica? I suoi obiettivi portanti risiedono nel mantenere la terra fertile e le piante in buona salute, e nel migliorare la qualità dei prodotti. Tale approccio agricolo tiene in considerazione le relazioni esistenti fra piante, terreno e animali, ha a cuore il loro equilibrio spesso minacciato da fattori esterni ed influenzato dai cicli lunari e dalle stagioni.
Agricoltura sostenibile biologica e biodinamica, differenze
Bene, ma qual è la differenza tra agricoltura biologica e biodinamica? Entrambe si confermano come approcci sostenibili, si basano su metodi naturali, evitano pesticidi e fertilizzanti sintetici e promuovono la biodiversità. La biodinamica, però, essendo influenzata dall’antroposofia, ha fatto propri alcuni aspetti spirituali. Ad esempio, utilizza diversi preparati biodinamici, ai quali ricorre al posto dei fertilizzanti. Come il “preparato 500” (o Cornoletame), che è letteralmente un corno di vacca riempito di letame che durante le stagioni fredde viene interrato per poi essere usato per spargere il fertilizzante naturale sulla terra durante la primavera.
L’agricoltura biodinamica, a differenza della biologica, segue il calendario lunare e vede il terreno come un organismo vivente. Addirittura, numerose aziende agricole biodinamiche hanno a disposizione un allevamento di bestiame volto esclusivamente alla produzione di concimi e fertilizzanti. Inoltre, le due differiscono anche in quanto a regolamentazione. La certificazione biologica è regolamentata da leggi italiane ed europee. L’agricoltura biodinamica nella nostra penisola, e più in generale nel mondo, deve sottostare alle stesse regolamentazioni e certificazioni previste per l’agricoltura biologica. L’unico ente in grado di certificare la provenienza di un determinato prodotto dall’agricoltura biodinamica è l’associazione Demeter. E’ importante sottolineare come tutti i prodotti biodinamici debbano allo stesso tempo essere certificati biologici.