Greenstyle Sostenibilità Rotazione delle colture: una pratica antica per affrontare le sfide ambientali moderne

Rotazione delle colture: una pratica antica per affrontare le sfide ambientali moderne

E' una pratica agricola che comporta la variazione delle coltivazioni su un terreno nel corso del tempo. Si tratta di un metodo che favorisce la fertilità del suolo, riduce la comparsa di parassiti e malattie e ottimizza l'uso delle risorse naturali. Comporta vantaggi anche in termini di agricoltura sostenibile: contribuisce a preservare la biodiversità, ridurre la dipendenza da fertilizzanti chimici e migliorare la resilienza delle colture agli impatti climatici.

Rotazione delle colture: una pratica antica per affrontare le sfide ambientali moderne

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E’ fuori di dubbio il fatto che la rotazione delle colture favorisca un’agricoltura sostenibile. La corretta pianificazione della successione delle colture permette infatti di mantenere la fertilità del suolo, di promuovere la biodiversità, di preservare – nonché migliorare – la qualità delle produzioni agricole. Tale tecnica è molto più antica di quanto si pensi, e nel corso di questo articolo ne approfondiamo le origini, le modalità e i vantaggi in termini di sostenibilità.

Cos’è la rotazione delle colture

Cosa si intende per rotazione delle colture è presto detto. Tale locuzione intende la pratica agricola che prevede l’alternanza periodica di diverse specie vegetali su un determinato terreno anziché la coltivazione di una stessa pianta in modo continuo (la cosiddetta tecnica della monosuccessione). Considerato come colture diverse abbiano differenti esigenze nutrizionali e tendano ad essere particolarmente soggette a determinate malattie e parassiti, la loro rotazione in uno stesso luogo contribuisce a ridurre l’impoverimento del suolo e la necessità di utilizzare elevate quantità di pesticidi e fertilizzanti.

Come anticipato, la tecnica affonda le sue origini secoli addietro. Già prima del Medioevo era usanza coltivare i terreni ​​ad anni alterni per consentire l’accumulo di acqua. Durante il Medioevo si giunse ad una rotazione triennale, che prevedeva un anno di riposo tra due colture (una invernale, l’altra estiva).

Come si fa la rotazione delle colture?

Naturalmente non è una strategia di coltivazione che si può improvvisare. Alla base della rotazione delle colture vi è una accurata pianificazione delle coltivazioni su un ciclo temporale prestabilito. In genere, si dividono i prodotti in categorie in base alle loro esigenze nutrizionali e al loro impatto sul terreno. La pratica varia, ma si basa sul principio che vuole colture con caratteristiche diverse alternate. Se in una stagione, ad esempio, si decide di piantare specie che favoriscono l’accumulo di azoto nel terreno, in quella successiva si possono scegliere colture che, di contro, ne sfruttano molto. Oppure, si possono alternare colture che attirano determinati insetti con altre che non lo fanno.

Rotazione delle colture e agricoltura sostenibile, cosa sapere
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Quali colture si alternano nella rotazione?

Dipende da vari fattori, tra i quali incidono il tipo di suolo, il clima e le esigenze specifiche delle piante. Ad esempio, si può alternare frumento, girasole, trifoglio, colza, mais, soia, oppure patate, ravanelli, insalata, senape e cipolle.

Quanto dura un ciclo di rotazione delle colture?

Anche la durata di un ciclo di rotazione delle colture può variare, ma spesso si pianifica su un periodo di tre anni per massimizzare i benefici ambientali ed agronomici. Fra due colture successive è bene che intercorra un periodo di 2 anni di altre colture.

Rotazione delle colture e agricoltura sostenibile

Come è ovvio dedurre, la rotazione delle colture comporta non pochi benefici (anche in termini di agricoltura sostenibile). Innanzitutto contribuisce a mantenere l’equilibrio nutrizionale del terreno impedendo l’esaurimento di specifici nutrienti. Alcune colture, è il caso delle leguminose che abbiamo già citato per il fatto di essere in grado di fissare l’azoto presente nell’atmosfera, risultano utili in quanto favoriscono la fertilità del suolo.

Allo stesso tempo, la tecnica della rotazione delle colture promuove una maggiore biodiversità ed un ecosistema agricolo diversificato, che può attrarre insetti utili e altri organismi che contribuiscono alla salute generale del raccolto. Alternare le colture riduce il rischio di proliferazione di parassiti specifici: colture diverse sono suscettibili a parassiti e malattie diverse, ed alternandole si possono interrompere i loro cicli vitali. Alcune colture, ancora, grazie alla loro folta crescita o ad altre specifiche caratteristiche, possono contrastare il proliferare di erbe infestanti, evitando la necessità di ricorrere a prodotti chimici quali l’uso di fertilizzanti e pesticidi potenzialmente inquinanti.

Ultimo, ma non in ordine di importanza, coltivare diverse piante in successione può migliorare la qualità del raccolto: ogni specie può influenzare positivamente la successiva.

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