Piste ciclabili sostenibili: 5 idee per una mobilità green
Le piste ciclabili rappresentano da sempre uno dei più efficaci strumenti di sostenibilità, poiché incentivano spostamenti a zero emissioni, soprattutto in ambito cittadino. Eppure, la loro stessa realizzazione può essere a basso impatto, grazie a dei progetti interessanti: dalla plastica all'asfalto riciclato, passando per le piste riciclabili con manto fotovoltaico per la produzione di energia, le idee di certo non mancano per rendere ancora più green le due ruote.
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Per loro natura, le piste ciclabili rappresentano uno dei più efficaci strumenti di sostenibilità. La loro implementazione contribuisce infatti a incentivare la mobilità sostenibile, spingendo i cittadini a scegliere le bicicletta come mezzo a zero emissioni per i piccoli spostamenti cittadini. Eppure, anche nella stessa realizzazione delle piste ciclabili si possono raggiungere nuovi obiettivi ambientali, ad esempio sfruttando delle tecniche costruttive a basso impatto. Ma quale è la situazione delle piste ciclabili in Italia e, soprattutto, quali sono le idee più interessanti per una mobilità green?
Rispetto ad altri Paesi Europei, purtroppo l’universo delle piste ciclabili non appare particolarmente sviluppato in Italia. Tra le difficoltà di implementare percorsi per biciclette sui tratti stradali già esistenti, e una cultura automobilistica molto radicata fra i cittadini, molto deve essere ancora fatto. Di seguito, tutte le informazioni utili.
La situazione delle piste ciclabili in Italia
Come già accennato, l’Italia non è un Paese dalla grande diffusione delle piste ciclabili. Secondo un recente dossier di Legambiente e Clean Cities, i capoluoghi di provincia dello Stivale possono contare in media su solo 2.8 chilometri di piste per 10.000 abitanti, mentre nelle metropoli urbane si raggiunge la soglia di 1.5 chilometri, sempre per 10.000 abitanti. Cifre davvero modeste, se si considera come alcune nazioni europee – Olanda in testa – possono contare su un totale di chilometri di piste ciclabili anche di 100 volte superiore a quello italiano.
D’altronde, l’Italia è ancora un Paese che investe largamente sulle automobili: la gran parte della spesa in mobilità – pari a 98 miliardi di euro – è infatti destinato alle infrastrutture per le quattro ruote. Eppure, con una spesa di 500 milioni di euro l’anno, pari al 3.5% di quanto già investito per le auto, lo Stivale potrebbe raggiungere quota 21.000 di chilometri di ciclabili entro il 2020, ben 16.000 in più rispetto agli attuali.
Piste ciclabili sostenibili: le innovazioni più green
Sempre in riferimento al contesto italiano, la maggior parte delle piste ciclabili oggi presenti viene semplicemente realizzata sottraendo spazio al manto stradale già esistente e dedicato alle automobili. E i limiti che ne conseguono sono molti: semplicemente ricavare una corsia sulla carreggiata già esistente non solo espone i ciclisti a un maggiore rischio di incidenti, ma non garantisce nemmeno estremi vantaggi ambientali.
Le piste ciclabili dedicate rappresentano la soluzione migliore sia in termini di sicurezza che, come facile intuire, di sostenibilità ambientale. Anche perché da tempo vi sono alcune implementazioni davvero interessanti, sempre più ecosostenibili. Di seguito, le più interessanti.
Le piste ciclabili in plastica riciclata
Non è di certo un segreto: l’inquinamento da plastica è ormai da anni uno dei più difficili problemi ambientali da affrontare. Questo materiale è ormai ubiquitario sulla terra e le microplastiche che ne derivano, purtroppo, vengono inalate o inavvertitamente ingoiate con l’alimentazione, con conseguenze per la salute ancora tutte da studiare. E se si usasse la plastica in eccesso per realizzare piste ciclabili.
È l’idea che da qualche anno si sta implementando in Olanda, la patria delle biciclette. Recuperando plastica da discariche o dal mare, in particolare PET, si può ottenere un materiale resistente da utilizzare per la pavimentazione delle piste ciclabili. I pregi sono la durevolezza, la possibilità di modulare granulosità e ruvidità del manto stradale e la nuova vita conferita a un rifiuto che, altrimenti, sarebbe rimasti per centinaia di anni in una discarica o disperso nell’ambiente.
Le piste ciclabili sostenibili producono energia
Arriva sempre dall’Olanda un altro progetto volto all’aumento della sostenibilità delle piste ciclabili. Si chiama WattWay e, così come suggerisce il nome, nasce per produrre energia elettrica proprio tramite i percorsi destinati alle biciclette.
Le poste ciclabili in questione prevedono una pavimentazione fotovoltaica, opportunamente realizzata affinché non risulti liscia – come i classici pannelli da tetto – e quindi pericolosa per chi usa la bicicletta. Il fondo è infatti ruvido, ricalca le proprietà tipiche dell’asfalto e, al contempo, produce energia elettrica che può essere immediatamente sfruttata per l’illuminazione di strada o per altre necessità locali.
Asfalto riciclato per le piste ciclabili
Un altro progetto molto interessante – e implementato per la prima volta in Italia, presso un tratto della pista ciclabile dell’Idroscalo di Milano – prevede l’utilizzo di asfalto riciclato. Quest’ultimo proviene dalla demolizione di vecchi tratti stradali e, dopo essere stato opportunamente trattato, viene impiegato per la creazione della pista ciclabile.
Rispetto all’asfalto vergine, quello riciclato permette di ridurre del 70% le emissioni di CO2 in fase di realizzazione e del 67% il consumo di energia elettrica, pur garantendo elevata qualità e durata del manto realizzato.
Calcestruzzo riciclato per piste ciclabili a basso impatto
Similmente alle piste ciclabili realizzate in plastica riciclata, è oggi possibile realizzare manti stradali per le due ruote in calcestruzzo di recupero. Quest’ultimo si ricava dalla demolizione di edifici o pavimentazioni stradali esistenti: il calcestruzzo viene quindi frantumato, ridotto in polveri e liberato dalle impurità, affinché possa essere nuovamente impiegato.
Il risultato finale è del tutto identico al calcestruzzo nuovo e, data la versatilità di questo materiale, si può regolare la ruvidità a piacere per garantire il massimo dell’aderenza alle due ruote.
Piste ciclabili sostenibili in legno e sughero
Infine, si stanno sempre più diffondendo – soprattutto negli Stati Uniti – le piste ciclabili in legno da recupero, protette da uno strato assorbente di sughero. Quest’ultimo rappresenta uno strato intermedio tra il terreno e la copertura in legno e, oltre ad attutite colpi e vibrazioni, facilita il deflusso dell’acqua per piste sempre asciutte anche nelle giornate più piovose.
Il legno viene lavorato affinché risulti adatto alle due ruote e, in genere, proviene da scarti della lavorazione dell’industria del legno, per una soluzione a impatto davvero minimo.
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