Ecobonus 2024: le novità e come funziona
Con l'Econobonus 2024, anche per il nuovo anno si potrà approfittare di importanti detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici. Introdotta per la prima volta nel 2013, oggi la misura prevede tre aliquote diverse - 50, 65 e 85% - a seconda degli interventi di efficientamento energetico realizzati. Rispetto agli scorsi anni, però, non è più prevista la possibilità di usufruire della cessione del credito, con sconto immediato in fattura.
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Con l’Ecobonus 2024, anche per il nuovo anno si potrà approfittare di utili incentivi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, sotto forma di detrazioni IRPEF. Rispetto al 2023 non ci sono novità sulle aliquote concesse, tuttavia viene rimossa la possibilità di accedere alla cessione del credito e, di conseguenza, allo sconto immediato in fattura. Ma come funziona?
Previsto sin dal 2013, e di anno in anno rinnovato con percentuali di sconto diverse, l’Ecobonus è una misura volta all’incremento dell’efficientamento energetico dei più disparati edifici, dalle unità immobiliari monofamiliari ai condomini. Di seguito, tutte le informazioni utili.
Ecobonus 2024: cosa è
L’Ecobonus è una misura introdotta con il Decreto Legge 63/2013: si tratta di una detrazione fiscale pensata per tutti gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, a cui si aggiungono anche i lavori per la riduzione del rischio sismico e la produzione di energia verde, con l’installazione di pannelli fotovoltaici. Rinnovata con la Legge di Bilancio 2024, la misura quest’anno non prevede novità sul fronte delle aliquote rispetto allo scorso anno.
Sin dalla sua prima ideazione, questa misura nasce allo scopo di incentivare l’efficientamento energetico degli edifici, allo scopo di ridurne i consumi e gli sprechi, a tutto vantaggio sia dell’ambiente che della collettività. Per questo, tra gli interventi previsti, vi sono possibilità quale l’installazione di cappotti termici, la sostituzione delle caldaie, l’installazione di pannelli fotovoltaici: tutto il necessario per migliorare la classe energetica dell’immobile..
Come funziona l’Econobus 2024
Come già accennato, l’Ecobonus 2024 prevede fino a tre soglie diverse di detrazioni fiscali per una lunga serie di interventi, allo scopo di migliorare l’efficientamento energetico degli edifici. L’incentivo è disponibile per la riqualificazione di qualsiasi immobile che disponga di corretta richiesta di accatastamento, oppure già presente nei registri del catasto, e non prevede soglie di reddito per potervi accedere.
Il bonus viene erogato sotto forma di detrazione fiscale IRPEF o IRES, in sede di dichiarazione dei redditi, sotto forma di 10 rate annuali di uguale importo. Rispetto agli anni precedenti, invece, non è più possibile approfittare della cessione del credito: grazie a questa misura, risultava possibile cedere il credito maturato all’impresa scelta per la conduzione dei lavori, ottenendo così un immediato sconto in fattura.
Sono tre le aliquote di detrazione di cui è possibile approfittare, entro il 31 dicembre 2024:
- aliquota del 50%: per gli interventi su finestre, infissi, schermature solari e climatizzazione;
- aliquota del 65%: per la coibentazione dell’edificio, l’installazione di nuove caldaie, installazione di pannelli solari e altri interventi di riqualificazione energetica;
- aliquota fino all’85%: per i lavori già citati, in caso di condomini, come soglia massima raggiungibile.
Chi può accedere all’Ecobonus 2024
La platea dei contribuenti che può accedere alle detrazioni fiscali dell’Ecobonus è molto ampia e, per il 2024, non vi sono particolari variazioni rispetto all’anno precedente. Possono infatti farne richiesta:
- privati cittadini proprietari di immobili e i nudi proprietari, nonché aziende, enti pubblici, associazioni e cooperative;
- coloro che godono di un diritto di godimento reale sull’immobile, come ad esempio l’usufrutto;
- i singoli condomini;
- i locatari e chi usufruisce dell’edificio in comodato gratuito;
- i familiari conviventi con il proprietario dell’immobile o il detentore di diritti reali sullo stesso;
- il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile né titolare del comodato.
Tra gli aventi diritto, la detrazione fiscale viene riconosciuta unicamente al contribuente che materialmente effettua il pagamento per i lavori di efficientamento condotti sull’immobile.
Come si usufruisce dell’Ecobonus 2024
Per poter usufruire degli incentivi fiscali previsti, è necessario prestare attenzione sia alla forma dei pagamenti che procedere alle dovute comunicazioni all’ENEA. Si tratta di due passaggi fondamentali affinché l’accesso all’Ecobonus possa essere riconosciuto.
Le modalità di pagamento
Affinché la detrazione fiscale venga riconosciuta, è indispensabile procedere al pagamento dei lavori secondo le modalità previste dalla legge:
- contribuenti non titolari di reddito d’impresa: è necessario procedere con bonifico, dove verrà specificata la causale, il codice fiscale del beneficiario e la Partita IVA del soggetto a cui si effettua il versamento;
- contribuenti titolari di reddito d’impresa: è richiesta la conservazione di tutta la documentazione attestante le spese, non essendovi l’obbligo di pagamento tramite bonifico.
La comunicazione all’ENEA
Entro 90 giorni dalla data di fine lavori, il soggetto titolare delle detrazioni deve mandare un’apposita comunicazione all’ENEA. Il documento dovrà includere:
- dati anagrafici;
- dati relativi all’immobile sui cui sono stati effettuati i lavori;
- la tipologia di interventi condotti nel dettaglio.
A questo scopo, si consiglia di effettuare la compilazione con l’aiuto di un professionista qualificato, come il commercialista, seguendo le istruzioni che la stessa ENEA fornisce.
Gli interventi ammessi per le detrazioni fiscali
Come già accennato nei precedenti paragrafi, l’Ecobonus 2024 prevede tre aliquote diverse, a seconda degli interventi di efficientamento energetico che vengono effettuati sull’immobile. Ma quali sono i lavori previsti, quelli che vengono considerati idonei per la detrazione fiscale?
Interventi con aliquota al 50%
Sono diversi gli interventi di riqualificazione energetica che permettono di ottenere una detrazione fiscale pari al 50% della spesa sostenuta, purché si rimanga nei limiti di spesa massimi previsti dall’Ecobonus. Tra i lavori più comuni, si elencano:
- sostituzione di finestre e infissi, per un massimo di 60.000 euro;
- installazione di schermature solari, per un massimo di 60.000 euro;
- installazione di caldaie a condensazione su unità immobiliari singole, con efficienza energetica al 90%, per un massimo di 30.000 euro;
- sistemi di climatizzazione invernale a biomasse, per un massimo di 30.000 euro.
Interventi con aliquota al 65%
Più ampia è invece la platea degli interventi con aliquota al 65%, dove vi rientrano gli interventi più gravosi, in termini economici, per la riqualificazione energetica:
- riqualificazione energetica completa, inclusi gli impianti fotovoltaici, fino a un massimo di 100.000 euro;
- coibentazione delle coperture verticali e orizzontali dell’edificio, fino a un massimo di 60.000 euro;
- collettori solari termici, per un massimo di 100.000 euro;
- impianti di climatizzazione invernale e di produzione di acqua sanitaria ad alta efficienza, per un massimo di 30.000 euro;
- installazione di caldaie a condensazione ad alta efficienza per tutte le unità dei condomini, per un massimo di 30.000 euro;
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con sistemi ad aria calda o pompe di calore, per un massimo di 30.000 euro;
- sostituzione di scaldacqua classici con scaldaacqua a pompa di calore, per un massimo di 30.000 euro.
Interventi con aliquota all’85%
Così come già accennato, in caso i lavori vengano effettuati su un condominio, l’aliquota di detrazione può raggiungere l’85%. Questo perché sui condomini non solo viene considerato l’indice di prestazione energetica conseguito dopo gli interventi, ma anche i vantaggi raggiunti su ogni singola unità immobiliare. in linea generale:
- la detrazione raggiunge il 75% per la riqualificazione energetica completa dell’edificio, per un importo massimo di 40.000 euro per singola unità condominiale;
- la detrazione raggiunge l’85% se, oltre all’efficientamento energetico, vengono previsti lavori di prevenzione antisismica, purché gli edifici si trovino nelle zone sismiche 1, 2 e 3 identificate a livello statale.
Poiché errori in sede di pagamento, l’errata compilazione della comunicazione ENEA o la conduzione di interventi non considerati idonei possono portare alla perdita dei benefici fiscali, è sempre consigliato affidarsi a imprese affidabili e, naturalmente, vagliare il parere di professionisti quali il commercialista.