Cosa si intende per pesca sostenibile
La pesca sostenibile mira a preservare gli ambienti marini, proteggere la biodiversità e tutelare gli ecosistemi. Buona parte del pesce viene oggi pescato con tecniche dannose per l'ambiente, ma i consumatori stanno sempre più chiedendo dei prodotti rispettosi e sostenibili per il pianeta.
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Perché la pesca non è considerata “sostenibile”, e cosa vuol dire “consumo sostenibile del pesce”? Mai come negli ultimi decenni, gli ambienti marini sono sotto pressione a causa delle attività umane. Fra queste, la pesca eccessiva rappresenta senz’alcun dubbio uno dei principali problemi per molte specie marine in tutto il mondo.
Il vero problema dell’umanità, in effetti, è il non saper gestire le risorse naturali in modo equilibrato. Per riuscire a sfamare una popolazione mondiale che ha già superato il tetto di 8 miliardi di persone, si fa ricorso a tecniche di sfruttamento della Terra.
Dall’agricoltura agli allevamenti intensivi, fino alla pesca eccessiva e insostenibile, ogni mezzo sembra essere lecito, per garantire quanto più cibo possibile alla popolazione mondiale. Ciononostante, in molte parti del mondo tante persone non hanno ancora il privilegio di poter consumare almeno tre pasti al giorno.
Il sistema alimentare globale, così com’è organizzato oggi, è profondamente disequilibrato, e questo disequilibrio rischia di compromettere una delle risorse più preziose della Terra: il mare e gli oceani.
Perché la pesca non è sostenibile?
Ma cosa c’entra tutto questo con la sostenibilità nel settore ittico? È semplice: nei mari di tutto il mondo vivono un’infinità di specie di pesci, la maggior parte dei quali è considerata “cibo” dagli esseri umani.
L’overfishing, unitamente ai cambiamenti climatici, all’inquinamento da plastica, all’aumento delle temperature e all’acidificazione degli oceani, stanno compromettendo in maniera forse irreversibile l’equilibrio degli oceani, con conseguenze dannose che non interesseranno “solamente” la fauna ittica, ma anche la popolazione mondiale.
Cosa si intende per pesca sostenibile?
In una società sempre più attenta al tema della sostenibilità, quello della pesca responsabile è un argomento che suscita senz’altro molto interesse in noi consumatori.
Consapevoli delle condizioni in cui versano i nostri mari, vogliamo essere certi di consumare pesce sostenibile, pescato o allevato nel massimo rispetto del benessere degli oceani sia a breve che a lungo termine.
La sostenibilità applicata al settore ittico si traduce dunque nell’adozione di strategie che permettano di soddisfare i bisogni attuali, senza compromettere alle nuove generazioni la possibilità di soddisfare le proprie necessità. E non è certo spazzando via intere specie a causa della sovra-pesca, o distruggendo e avvelenando i nostri mari, che potremo raggiungere questo imprescindibile obiettivo.
È dunque qui che entra in gioco la pesca sostenibile, un tipo di pesca che dà la possibilità ai consumatori di riconoscere e premiare quelle aziende che rispettano determinati standard ambientali.
Obiettivo della pesca sostenibile: soddisfare il fabbisogno di pesce tenendo in conto la vitalità delle specie marine pescate.
Come si pratica la pesca sostenibile?
Per poter riconoscere i metodi di pesca sostenibili, bisogna prima individuare le tecniche insostenibili, quelle che stanno progressivamente svuotando i nostri mari e riducendo all’osso le popolazioni ittiche.
Fino ad oggi i metodi di pesca più diffusi hanno puntato a catturare “facilmente” quanti più pesci possibile, spesso senza considerare il benessere della fauna marina. Per far ciò si fa spesso ricorso a enormi reti a strascico, che provocano la cattura di tante specie “accessorie”, incluse tartarughe e mammiferi marini, pesci neonati o altri animali “non bersaglio”.
Come se ciò non bastasse, molti tipi di pesca insostenibili causano la distruzione dei fondali marini, casa di numerose specie animali e vegetali, con conseguenti ed enormi danni per la biodiversità marina locale. Già a un primo sguardo, appare chiara l’insostenibilità di questo sistema di pesca, che non solo uccide migliaia di animali in un sol gesto, ma distrugge interi habitat che impiegheranno anni per potersi riformare.
Un’attività di pesca sostenibile dovrebbe essere quanto più selettiva possibile, e dovrebbe comportare un basso impatto sull’ambiente. Ne è un esempio la piccola pesca, che viene eseguita con canna e mulinello.
Come scegliere il pesce sostenibile?
Sappiamo adesso quali sono alcune tecniche di pesca insostenibili e quali, invece, quelle più virtuose. Ma a conti fatti, noi consumatori cosa potremmo fare per portare in tavola un prodotto rispettoso dell’ecosistema marino?
Il modo più semplice per farlo è quello di scegliere prodotti provenienti da pesca certificata sostenibile (contrassegnati con il simbolo della pesca sostenibile, come MSC o altre certificazioni di sostenibilità).
Per fare la differenza bisogna semplicemente informarsi in merito alla provenienza e alla qualità degli alimenti che acquistiamo, prediligendo pesce catturato o allevato in modo responsabile.
Fonti