Inquinamento idrico: le cause e i rimedi
L'inquinamento idrico è causato da scarichi industriali e domestici, agricoltura intensiva e smaltimento inadeguato di rifiuti. Questi agenti inquinanti danneggiano le risorse idriche, minacciano la biodiversità e la salute umana. Per affrontare questo problema, sono necessari controlli normativi sullo scarico di sostanze nocive, la promozione di pratiche agricole sostenibili e il miglioramento delle infrastrutture per il trattamento delle acque. Anche la sensibilizzazione può fare la sua parte
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L’inquinamento idrico, le cause ed i rimedi li approfondiamo nel corso di questo articolo, è un problema che minaccia l’acqua, ovvero la risorsa vitale per la sopravvivenza di ogni forma di vita sulla Terra. Ma cosa lo provoca, e cosa si può fare per prevenirlo? Di seguito approfondiamo quali sono le sostanze che contaminano l’acqua e quali azioni possiamo compiere per preservarla.
Cos’è l’inquinamento idrico
Cosa si intende per inquinamento dell’acqua? Essenzialmente il rilascio di sostanze inquinanti nei corpi idrici che la rendono non sicura per l’uso umano e che influenzano negativamente gli ecosistemi acquatici. E’ quindi la contaminazione delle risorse idriche (fiumi, laghi, oceani, falde acquifere e acque sotterranee), da sostanze chimiche, materiali tossici, rifiuti e microrganismi dannosi.
Quali sono i 4 tipi di inquinamento dell’acqua? Volendo sintetizzare, quello derivante da scarichi fognari, attività industriali, attività agricole e deflusso urbano, comprese le acque piovane.
Inquinamento idrico, cause
Questa contaminazione può derivare sia da attività umane che da processi naturali, ma il contributo dell’uomo è sicuramente predominante. Influiscono gli scarichi industriali tramite i quali le imprese rilasciano sostanze chimiche e rifiuti tossici nei corpi idrici circostanti, quelli urbani, ovvero quelli attraverso i quali defluiscono rifiuti domestici e urbani come gli scarichi fognari e le sostanze inquinanti provenienti da strade e aree urbanizzate. Fa la sua parte anche l’agricoltura intensiva nell’ambito della quale si ricorre ad un uso eccessivo di fertilizzanti e pesticidi che vanno poi inevitabilmente a finire nelle acque sotterranee e superficiali.
Anche lo smaltimento inadeguato dei rifiuti solidi, in particolare la plastica, influisce sull’inquinamento idrico: possono accumularsi nei corpi idrici, danneggiando la fauna acquatica, ostruendo i corsi d’acqua e contribuendo alla formazione di “isole di plastica” negli oceani. Vi sono poi i sedimenti che derivano dall’erosione del suolo o da attività di costruzione: questi, che interferiscono con la penetrazione della luce solare andando ad influire negativamente sull’equilibrio ecologico (quando non vengono ingeriti dagli organismi viventi), possono andare a finire nei corpi idrici a partire dal deflusso superficiale. Altrettanto preoccupante è l’inquinamento termico, ovvero il rapido cambiamento di temperatura che si verifica in un corpo idrico naturale causato generalmente dallo scarico riscaldato da un impianto industriale o da altro genere di attività umane.
Tra i maggiori contaminanti si annoverano microrganismi patogeni e rifiuti organici putrescibili (la cui fonte primaria è rappresentata dalle acque reflue domestiche), fertilizzanti e nutrienti vegetali, sostanze chimiche tossiche, sedimenti, petrolio (tale inquinamento si verifica quando il petrolio proveniente da strade e parcheggi viene trasportato attraverso il deflusso superficiale nei corpi idrici) e sostanze radioattive.
Inquinamento idrico, rimedi
Bene, ma che cosa si può fare per ridurre l’inquinamento delle acque? Diverse sono le azioni da intraprendere, sia a livello individuale che collettivo. Ad esempio implementare sistemi avanzati di trattamento delle acque per rimuovere contaminanti e sostanze nocive prima del rilascio nei corpi idrici. Oppure introdurre – e far rispettare – normative ambientali rigorose per limitare gli scarichi industriali e urbani, in modo da garantire il rispetto degli standard di qualità dell’acqua. Ancora, promuovere la consapevolezza e l’educazione ambientale per incoraggiare pratiche sostenibili tra la popolazione, anche sensibilizzando sugli effetti dell’inquinamento idrico.
Cosa provoca l’inquinamento idrico?
Tra le conseguenze dell’inquinamento idrico ci sono la compromissione della qualità dell’acqua (che risultando tossica non può essere né bevuta né utilizzata per scopi come ad esempio l’agricoltura) che può causare malattie quali diarrea, colera, dissenteria. Oltre che danni significativi agli ecosistemi acquatici. La contaminazione da rifiuti solidi e plastica danneggia la fauna marina e può causare impatti sulla catena alimentare, con possibili rischi per la salute umana attraverso il consumo di acqua e cibo contaminati. L’inquinamento idrico termico, infine, causa l’alterazione degli habitat, dalla quale può potenzialmente derivare il rischio di estinzioni.