Edifici a zero emissioni: le caratteristiche e quali sono le direttive europee
Gli edifici a zero emissioni sono realizzati in modo da ridurre drasticamente le emissioni di gas serra inquinanti nell’atmosfera. Ma quali requisiti devono rispettare le nostre case per poter essere considerate “a zero emissioni”?
Fonte immagine: iStock
Gli edifici a zero emissioni sono delle costruzioni che mirano a ridurre significativamente le emissioni di gas serra nell’atmosfera, in modo tale da limitare l’impatto del settore edilizio sull’ambiente. Ormai lo sappiamo bene: case, uffici e tutti gli altri tipi di edifici immaginabili, sia commerciali che privati, inquinano.
La scelta dei materiali da costruzione, le modalità di smaltimento dei rifiuti, o anche la scelta del tipo di energia che alimenterà l’edificio sono elementi che possono influenzare profondamente l’impatto che la struttura avrà sul nostro pianeta.
Per ridurre questo impatto, l’Europa ha stilato una serie di direttive ben precise, volte a favorire un efficiente processo di decarbonizzazione anche nel settore edilizio, considerato uno dei settori più inquinanti. Ma come fare?
È qui che entrano in gioco i cosiddetti edifici a emissioni zero. Vediamo da vicino di cosa si tratta e quali caratteristiche presentano le case a zero energia.
Cosa significa edificio emissioni zero?
Prima di vederne le caratteristiche principali, scopriamo concretamente cosa vuol dire “edificio a emissioni zero” (Zero Emission Buildings, ZEB) e perché gli edifici a energia quasi zero utilizzano poca energia.
Con questo termine si indicano spesso i cosiddetti edifici Nzeb (Nearly Zero Energy Building), strutture progettate in modo sostenibile, nel pieno rispetto dei principi della bioarchitettura, volti a consumare basse quantità di energia, sfruttando in modo intelligente le risorse naturali mediante sistemi di isolamento termico e tecnologie smart, basate sull’utilizzo di fonti rinnovabili, come l’energia eolica e solare.
Quali sono gli edifici Nzeb?
Riassumendo, un edificio Nzeb è una struttura che garantisce prestazioni eccellenti e comporta un bassissimo fabbisogno energetico, prevede un’ottimale gestione dei rifiuti e si basa sull’utilizzo di materiali eco-sostenibili.
Grazie a questi parametri, gli edifici a emissioni zero possono garantire un impatto ambientale pressoché nullo e emissioni di CO2 e gas serra quasi pari a zero. Da qui deriva il termine “Nearly Zero Energy Building” o Nzeb.
Qual è la differenza tra edifici a energia quasi zero e case passive?
Quando si parla di architettura e di edilizia sostenibile, fa spesso capolino un altro termine ampiamente diffuso, e cioè quello di “casa passiva”. Ma di cosa si tratta esattamente? E qual è la differenza tra i due tipi di edifici?
A differenza della casa a emissioni zero, quella passiva è orientata verso un bilancio energetico ottimale e la piena autosufficienza energetica, in quanto ricorre a dispositivi passivi, come l’energia termica del sole.
Solo in una minima percentuale questi potrebbero essere integrati da energie rigorosamente rinnovabili. La casa passiva non prevede l’utilizzo dei classici sistemi di riscaldamento e rinfrescamento ambientale, come termosifoni e condizionatori. In entrambi i casi, com’è facile immaginare, si tratta di case ecologiche, volte a ridurre il più possibile l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
Le direttive europee sugli edifici a energia zero
Come abbiamo visto, per ridurre l’impatto ambientale degli edifici bisogna ricorrere a strumenti ad hoc. Palazzi, case e uffici dovrebbero essere realizzati utilizzando solo materiali da costruzione eco-sostenibili ed ecocompatibili. Gli edifici dovrebbero sfruttare al meglio l’energia solare e termica naturale, così da poter riscaldare gli ambienti senza la necessità di ricorrere ad appositi sistemi di riscaldamento. Questo meccanismo è essenziale, ad esempio, nella progettazione delle case passive.
Inoltre, bisogna prevedere un ottimo isolamento termico, per evitare inutili sprechi di energia e di calore. Gli edifici a zero emissioni si avvalgono solitamente di sistemi altamente tecnologici, come elettrodomestici a basso consumo energetico o sistemi a basse emissioni di carbonio e dall’elevata efficienza energetica per l’intero ciclo di vita dell’edificio.
E’ inoltre cruciale la sostituzione delle energie basate sui combustibili fossili con alternative più pulite, energie rinnovabili come quella solare, eolica, idroelettrica o altri sistemi volti a garantire il massimo comfort per la persona, riducendo al contempo il rilascio di sostanze inquinanti nell’ambiente.
Questi parametri rientrano nelle direttive europee per l’efficienza energetica degli edifici, che mirano a sviluppare un’economia a emissioni zero in tutta Europa entro il 2050.
Fonti