Greenstyle Mobilità L’ABC della mobilità elettrica e cosa dobbiamo sapere

L’ABC della mobilità elettrica e cosa dobbiamo sapere

La mobilità elettrica rappresenta il futuro del settore dei trasporti, con un insieme di tecnologie che permetteranno di superare le limitazioni e le problematiche ambientali connesse ai combustibili fossili. Dalle auto elettriche fino ai piccoli mezzi di mobilità cittadina, vi sono però vantaggi e svantaggi da prendere in considerazione. Inoltre, affinché sia davvero sostenibile, la transizione elettrica deve andare di parti passo con lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

L’ABC della mobilità elettrica e cosa dobbiamo sapere

Fonte immagine: Unsplash

Si parla ormai da tempo di mobilità elettrica come futuro del settore dei trasporti, per superare i limiti dell’utilizzo dei combustibili fossili, sia in termini di efficienza che di inquinamento. Una transizione che, se seguita con le dovute cautele e attenzioni, renderà gli spostamenti maggiormente ecosostenibili e a ridotte emissioni. Ma qual è l’ABC della mobilità elettrica, cosa dobbiamo sapere?

Prima di entrare nel dettaglio, è utile specificare un malinteso comune. La mobilità elettrica viene infatti spesso descritta come “verde”, ovvero priva di emissioni. Così non è, poiché anche per questi trasporti vi sono vari tipi di emissioni, alla fonte oppure durante l’uso, tuttavia notevolmente ridotte rispetto ai classici mezzi alimentati con fonti fossili. È quindi più corretto parlare di mobilità più sostenibile o, ancora, a basso impatto ambientale.

Cosa si intende per mobilità elettrica

In sintesi, per mobilità elettrica – detta anche e-mobility – si intende il ricorso a mezzi di trasporto alimentati a energia elettrica, anziché a combustibili fossili. Si tratta quindi di un grande insieme di tecnologie fra di loro anche molto diverse, che permettono di sfruttare l’elettricità anziché derivati del petrolio come benzina e diesel o, ancora, gas quali metano e GPL.

Come già accennato, all’interno della mobilità elettrica convivono diverse tecnologie, che possono essere sintetizzare in base alle loro fonti di alimentazione:

  • Alimentazione diretta: comprende tutti quei mezzi che vengono alimentati direttamente da una linea elettrica, come ad esempio i treni oppure i filobus;
  • Alimentazione a batteria: i mezzi che si avvalgono di questa tecnologia sfruttano energia accumulata in apposite batterie, che vengono ciclicamente ricaricate. È il caso, ad esempio, delle auto elettriche;
  • Alimentazione a vettore energetico: in questo caso, l’energia necessaria per il funzionamento del veicolo è derivata da un vettore energetico, ovvero in grado di generare elettricità per reazione chimica o altre modalità. È il caso, ad esempio, dei motori a idrogeno: questo elemento, fatto reagire con l’ossigeno, produce energia che viene sfruttata da un motore elettico.

I mezzi della mobilità elettrica

Come già accennato, l’universo della mobilità elettrica si divide in varie tecnologie. Ma quali sono i mezzi già disponibili per la mobilità elettrica, quelli già presenti sul mercato o, ancora, probabilmente disponibili nei prossimi anni?

Auto elettriche

Mobilità elettrica, auto elettrica
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Il veicolo più comune della mobilità elettrica, e probabilmente anche quello più discusso, è rappresentato dall’auto elettrica. A differenza delle classiche quattro ruote a motore endotermico, che funzionano tramite la combustione di derivati del petrolio come benzina e diesel, l’auto elettrica si avvale dell’elettricità fornita da batterie ricaricabili, normalmente al litio.

Il grande vantaggio di questa tecnologia è l’assenza di emissioni nocive durante l’utilizzo: negli spostamenti, l’auto elettrica non emette infatti né anidride carbonica né altri pericolosi inquinanti, come metalli pesanti e biossido di azoto. Non si può però dire che l’auto elettrica sia a emissioni zero, poiché può produrre comunque particolato – ad esempio, con l’usura del pneumatico – e altri inquinanti in fase di produzione del veicolo e durante la ricarica. Molto dipende anche da come viene prodotta l’energia per la ricarica stessa, poiché se proveniente da fonti fossili, il problema delle emissioni viene semplicemente spostato a monte. Per questo, è fondamentale che l’adozione delle auto elettriche venga abbinata a energia sempre più sostenibile, come ad esempio quella garantita dalle fonti rinnovabili.

Moto e scooter elettrici

Similmente a quanto accade per le auto elettriche, sul mercato sono già disponibili motociclette e scooter elettrici. Il funzionamento è il medesimo: apposite batterie, solitamente al litio, alimentano un motore elettrico. Si presentano quindi gli stessi vantaggi, ovvero l’assenza di emissioni di gas climalteranti durante l’utilizzo, e le identiche limitazioni sulle modalità di produzione dell’energia.

A oggi, sul mercato sono disponibili due grandi categorie di due ruote elettriche:

  • i motocicli con motore inferiore o equivalente ai 50 cc, perciò idonei alla guida dai 14 anni;
  • i motocicli di cilindrata superiore, ad esempio i classici 125 cc equivalenti.

Quadricicli leggeri

Uno dei settori dove la mobilità elettrica si sta sviluppando più velocemente è quello dei quadricicli leggeri, ovvero mezzi a quattro ruote caratterizzati per dimensioni ridotte e cilindrate equivalenti analoghe ai motocicli. Semplificando, in buona sostanza si tratta di quelle piccole auto che possono essere guidate a partire dai 14 anni, oggi scelte da una platea ben più ampia di automobilisti, per la loro versatilità soprattutto in ambito cittadino.

Chiamati anche microcar, i quadricicli leggeri si caratterizzano normalmente per motori di potenza non superiore ai 4 KW – equivalenti, quindi, ai 50 cc di cilindrata – e velocità non superiori ai 45 chilometri orari.

Biciclette elettriche e altre soluzioni di mobilità cittadina

Bici elettrica
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Fra i mezzi più diffusi per la mobilità elettrica non si possono non citare tutta una lunga serie di veicoli che, per loro natura, sono destinati ai piccoli spostamenti cittadini. Fra i tanti, si possono elencare:

  • biciclette elettriche o a pedalata assistita: grazie a un piccolo motore elettrico alimentato a batteria, sostengono la pedalata, rendendo più facili e meno faticosi gli spostamenti;
  • monopattini elettrici: sempre più diffusi nelle città, e anche molto discussi poiché spesso protagonisti di incidenti o di cattivo utilizzo nel traffico cittadino, permettono di coprire facilmente piccole tratte;
  • hoverboard, Segway e altri piccoli mezzi: diverse tipologie di mezzo, sempre a due ruote, pensate per coprire piccole tratte a bassa velocità, in alternativa alla camminata.

Altri mezzi elettrici

La grande sfida della mobilità elettrica si gioca però su altre tipologie di mezzi, quelli che fino a oggi hanno rappresentano i maggiori responsabili di emissioni climalteranti all’interno dei settore dei trasporti. Su questo fronte, la transizione all’elettrico è ancora agli albori e diverse soluzioni sono al vaglio, ma interessanti successi si stanno già registrando per diverse soluzioni:

  • navi elettriche;
  • autorimorchi e camion elettrici;
  • aerei elettrici, anche se al momento ancora largamente in fase di studio.

Vantaggi e svantaggi della mobilità elettrica

Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi della mobilità elettrica, anche in relazione alle tecnologie precedenti, quelle basate su combustibili fossili?

I vantaggi della mobilità elettrica

I vantaggi della mobilità elettrica sono notevoli, soprattutto in termini ambientali. L’adozione diffusa dei mezzi elettrici consentirà infatti di:

  • superare i combustibili fossili, oggi i maggiori responsabili non solo delle emissioni di gas climalteranti, ma anche di altri inquinanti ambientali;
  • ridurre l’inquinamento cittadino, tramite il ricorso a mezzi che non solo non rilasciano CO2 durante il loro utilizzo, ma non emettono sostanze pericolose per la salute, risolvendo così anche il problema dello smog;
  • approfittare di motori altamente efficienti, poco o per nulla rumorosi e, soprattutto, a ridotta manutenzione.

Gli svantaggi della mobilità elettrica

Energia rinnovabile
Fonte: Unsplash

La mobilità elettrica si caratterizza anche per alcuni svantaggi, che dovranno essere presi in considerazione nel breve e nel lungo periodo, affinché se ne possa minimizzare l’impatto. In particolare:

  • senza una politica integrata di sviluppo delle fonti rinnovabili, il problema delle emissioni rischia semplicemente di essere spostato dall’utilizzo del veicolo alla produzione di energia. Sebbene gli studi LCA dimostrino che i veicoli elettrici siano già oggi più sostenibili con l’attuale mix energetico, va da sé che l’aumentata richiesta di energia non possa essere compensata con i combustibili fossili, poiché si rischia di perderne i vantaggi;
  • poiché la produzione di batterie richiede l’estrazione di minerali e metalli, come appunto il litio, spesso abbondanti in aree poco regolamentate del Pianeta, è necessario imporre normative stringenti che impediscano devastazioni ambientali e lo sfruttamento della manodopera nei Paesi meno sviluppati;
  • affinché l’universo della mobilità elettrica sia il più possibile sostenibile, è necessario investire su economie di scala e filiere di riciclo per le batterie. A oggi, le batterie delle auto elettriche possono trovare nuova vita all’interno degli accumulatori domestici, ad esempio collegati a impianti fotovoltaici, oppure se ne possono riciclare le componenti per produrre nuove batterie. Manca però una filiera sufficientemente estesa di supporto;
  • la mobilità elettrica non può svilupparsi senza un’adeguata infrastruttura di sostegno, basti pensare al network di colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Si tratta di una questione che richiede grandi investimenti, anche e soprattutto pubblici, tuttavia ancora non pienamente affrontata. Il network di colonnine attualmente disponibile è ancora esiguo e ciò può frenare sensibilmente la transizione all’elettrico.

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