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Orienteering: cos’è e come funziona

L’orienteering è una disciplina sportiva ancora poco nota, ma si tratta di uno sport a tutti gli effetti. Quest’attività consiste nell’utilizzare le proprie capacità di orientamento e problem solving per raggiungere determinati punti segnalati in una mappa. Ma in che modo l’orienteering può migliorare la nostra vita?

Orienteering: cos’è e come funziona

Fonte immagine: Pixabay

Hai voglia di provare uno sport “nuovo”, che sia in grado di coniugare al tempo stesso il tuo amore per la natura, la voglia di muoverti e la tua innata capacità di orientamento? Se la risposta è si, allora l’orienteering potrebbe presto diventare il tuo sport preferito. Con il termine “orienteering” (si pronuncia “orjenˈtirinɡ”) si indica una disciplina sportiva a tutti gli effetti.

Se questa parola ti fa subito venire in mente il concetto di “propriocezione”, beh, complimenti, hai un ottimo intuito. In effetti, questa disciplina si basa proprio sull’affinamento dell’orientamento, sulla capacità di esplorare in tutta sicurezza una determinata area, ma non è solo questo.

L’orienteering, infatti, unisce l’esplorazione all’attività sportiva: in altre parole, si tratta di scoprire nuovi posti correndo, camminando, pedalando in bicicletta o remando in canoa.

Esistono diverse tipologie di orienteering, tanto da essere considerato uno sport adatto a tutti e a tutte le età, lo sport ideale per chi non vuole solo allenare il corpo, ma anche il cervello e l’intuito, e soprattutto, l’attività perfetta per chi vuole allenarsi all’aperto.

Dove ha avuto origine l’orienteering?

Prima di vedere cos’è effettivamente l’orienteering, facciamo un breve salto indietro nel tempo. Questa disciplina ha mosso i suoi primissimi passi più di 120 anni fa, quando in Norvegia si disputò la prima gara di orienteering (correva l’anno 1887).

Ufficialmente, però, l’effettiva nascita di questa disciplina come sport vero e proprio risale al 1919, quando a Stoccolma venne organizzata la prima gara ufficiale.

Quali sono gli obiettivi dell’orienteering?

Obiettivo di questa disciplina, oltre a quello di scoprire posti sempre nuovi e mantenerci in movimento, è quello di affinare le nostre capacità di orientamento e migliorare le nostre capacità di problem solving.

A questi obiettivi si aggiunge anche un generale miglioramento della forma fisica, in quanto richiede attività cardio, come la corsa, la bicicletta e altre discipline.

Un vantaggio extra? Prendere parte a questo entusiasmante allenamento ti permetterà di fare nuove conoscenze e di trascorrere più tempo all’aperto, in mezzo alla natura. Cosa potremmo mai chiedere di più a uno sport?

In che cosa consiste l’orienteering?

orienteering gruppo
Fonte: Pixabay

E a questo punto, veniamo al sodo e scopriamo come fare l’orienteering e quali sono le regole da conoscere.

Sappiamo già che questa disciplina può essere svolta a piedi, in bicicletta o persino in canoa. Ma in cosa consiste esattamente?

L’orienteering è una gara a tutti gli effetti, durante la quale i partecipanti avranno a disposizione una mappa e una bussola, che serviranno per raggiungere delle tappe ben precise.

Queste tappe (dette “punti di controllo”) sono contrassegnate da una sorta di bandiera bianca e arancione (detta “lanterna”), sulla quale si trova un chip o un punzone, che permetterà di convalidare l’arrivo del concorrente in quel determinato punto di controllo.

In poche parole, la gara consiste nel riuscire a trovare il percorso più veloce per poter raggiungere i vari punti indicati sulla mappa nel minor tempo possibile, seguendo un ordine predefinito.

Dove si pratica l’orienteering in Italia?

Se hai voglia di cimentarti in questa avventura senz’altro singolare, devi sapere che in Italia sono molte le associazioni che fanno parte della Federazione Italiana Sport Orientamento. Ti basterà cercare le organizzazioni più vicine a casa tua e metterti alla prova.

I percorsi di orienteering si trovano solitamente nelle aree boschive o, in generale, in mezzo al verde. Ma potresti partecipare a competizioni anche in pieno centro storico o in città.

Quanti tipi di orienteering esistono?

Puoi scegliere di fare orienteering in corsa (Foot-O o C-O) o in bicicletta (Mtb-O), ma esistono anche delle tipologie più “insolite”, come quella sugli sci (Ski-O), in canoa, l’orienteering a cavallo o persino in macchina.

Infine, potresti partecipare anche a una gara di Orientamento di precisione (Trail-O), che prevede percorsi e tappe adatte anche per le persone con disabilità.

Competenze e capacità necessarie

bussola
Fonte: Pixabay

Quali sono le capacità motorie e mentali necessarie per praticare l’orienteering?

Come puoi ben immaginare, questa disciplina richiede capacità tecniche di base ben precise, come quella di saper leggere delle mappe o consultare una bussola. A queste due skills vanno aggiunti un buon senso dell’orientamento e un’ottima abilità nel cogliere i dettagli dell’ambiente circostante.

Naturalmente, tutte queste abilità possono essere allenate. Pensa che gare di orienteering vengono organizzate nella scuola, con bambini e bambine impazienti di mettersi alla prova in tutto il mondo.

Come vestirsi per fare Orienteering?

E a questo punto, non rimane che indossare l’abbigliamento adatto, afferrare la nostra bella mappa e la bussola e cimentarci in questa nuova avventura. Ma a pensarci bene, cosa serve per fare orienteering?

In linea di massima, si consiglia un abbigliamento sportivo e comodo, una tuta resistente e delle scarpe da tennis o, ancor meglio, da trekking.

Naturalmente, il tipo di abbigliamento dipenderà molto dalla stagione e dalla tipologia di orienteering, ovvero se si tratta di un’attività da svolere a piedi, in bici, in canoa o a cavallo.

Una volta scelta l’outfit ideale, non ti rimarrà che mettere alla prova le tue capacità. E se anche tu hai bisogno del navigatore persino per raggiungere la cartoleria in fondo alla strada, beh, chissà che questa avventura non migliori davvero le tue capacità di orientamento!

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