Frutti della quercia: proprietà ed usi delle ghiande
Le ghiande, frutti delle querce, sono ricche di grassi sani, proteine, fibre, vitamine e minerali. Contengono anche antiossidanti come il tannino che, tuttavia, causa il loro sapore amaro. Richiedono una preparazione accurata prima di poter essere consumate e possono essere usate per produrre farina, zuppe, e persino una bevanda simile al caffè.
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Le ghiande sono i frutti della quercia: spesso sottovalutate, oltre a costituire fonte di nutrimento per alcune specie di uccelli e mammiferi, sono caratterizzate da interessanti proprietà e da usi alle volte inaspettati. In questo articolo ne approfondiamo le caratteristiche, i valori nutrizionali ed i possibili utilizzi che se ne possono fare.
Cosa sono le ghiande?
Le ghiande sono i frutti dell’albero della quercia, appartenente al genere Quercus della Famiglia delle Fagaceae, esemplari noti per la sua imponenza e per la spiccata longevità. Questi piccoli frutti sono caratterizzati da un involucro duro e legnoso di forma pressoché cilindrica, e sono sormontati da una cupola, che racchiude la parte commestibile. Le ghiande si sviluppano durante l’estate e l’autunno e vengono raccolte quando cadono dagli alberi. Maturano in una o due stagioni e il loro aspetto non è sempre uguale: varia in funzione della specie di quercia che le ha prodotte.
Proprietà delle ghiande
Sono un concentrato di nutrienti. Contengono un buon quantitativo di proteine, carboidrati, grassi, minerali e vitamine. I loro valori nutrizionali sono a metà tra quelli delle mandorle e delle castagne. Forniscono energia, principalmente sotto forma di carboidrati, ma sono più ricche di grassi rispetto a queste ultime. Sono ricche di vitamine del gruppo B (ma non contengono la B12), di calcio, magnesio, potassio. Contengono 1 mg di ferro ogni 100 g.
Contribuirebbero ad abbassare i livelli di colesterolo e di zuccheri nel sangue e a disintossicare l’organismo. Ciò che maggiormente spicca, però, è il contenuto di tannino, il responsabile del loro sapore amaro la cui ingestione in maniera massiccia può causare problemi a livello intestinale, vomito e dolori alla pancia.
Usi delle ghiande
Le ghiande vantano una storia affascinante presso diverse culture. Ma, a causa del loro sapore amaro, necessitano di una adeguata preparazione prima di essere consumate. Tra gli usi che se ne fanno c’è quello di ridurle in farina per poi utilizzarla nella preparazione di pane, dolci e pasta. Dalle ghiande è possibile ottenere una bevanda simile al caffè, tostandole e macinandole. Un infuso che presso alcune popolazioni viene bevuto come bevanda rinvigorente, appunto.
In Corea, ancora, a partire dalle ghiande si produce il Totori-muk, una gelatina dell’amido estratto dalla farina di tali frutti. Avendo un sapore piuttosto neutro, viene comunemente definito “tofu di ghiande“. Infine, le ghiande vengono date da sempre ai maiali per la loro alimentazione approfittando del loro elevato potere nutritivo. Ancora oggi, in alcune parti del Mondo, anche d’Italia, si continua a farlo.
Quali sono le ghiande commestibili?
Le ghiande sono tutte commestibili, anche se il contenuto di tannino non le rende tutte piacevoli al palato allo stesso modo. Tale inconveniente si può aggirare facendole bollire o utilizzandole sotto forma di farina o di infusi. Tuttavia, alcune sono più dolci di altre: è il caso delle ghiande delle querce bianche. In ogni caso, dopo averle raccolte, lavatele mettendole a bagno in acqua in modo che quelle vuote o bacate salgano a galla e possano essere eliminate più facilmente.
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