Come coltivare il caprifoglio in vaso?
Il caprifoglio è una pianta ornamentale sempre più richiesta per abbellire i giardini e, nonostante la sua natura rampicante, può essere coltivata anche in vaso. Dal portamento arbustivo e fusti a liana, la pianta produce dei caratteristici ed eleganti fiori, sempre molto apprezzati per il loro incredibile profumo. Se correttamente curata in vaso, questa pianta può garantire l'apparizione di numerosi da maggio fino all'arrivo dell'inverno.
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Come coltivare il caprifoglio in vaso? Questa pianta ornamentale è sempre più richiesta dagli appassionati di giardinaggio, grazie alla sue varietà rampicanti e alla sua incredibile e profumata fioritura. Il caprifoglio è infatti una delle specie più prolifiche nella produzione dei fiori, tanto da abbellire gli spazi verdi con eleganti macchie di colore. Date le sue dimensioni, spesso la pianta viene relegata alle aiuole oppure alla coltivazione a terra, tuttavia può adattarsi anche a balcone e terrazzi. Ma come fare?
Come di consuetudine, prima di procedere alla coltivazione del caprifoglio è bene chiedere consiglio al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. È infatti necessario verificare la compatibilità della pianta con le condizioni climatiche tipiche del proprio luogo di residenza. Di seguito, qualche consiglio.
Come coltivare il caprifoglio in vaso
Con il termine caprifoglio – conosciuto anche come madreselva – si indica la Lonicera caprifolium, un genere di piante ornamentali appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae, nota per il suo arbusto legnoso e per i suoi profumatissimi fiori. Originario di Asia, America settentrionale e Europa, all’interno della grande famiglia del caprifoglio si contano oggi più 200 varietà diverse, molte delle quali rampicanti e di media altezza.
La maggior parte delle specie di caprifoglio si caratterizza per una struttura a liana, che ne intensiva le capacità rampicanti. I fusti sono decisamente ramosi e ognuno presenta numerosi steli laterali, che aiutano la pianta a fissarsi su pareti o altri sostegni. Le foglie sono arrotondate, resistenti e di intensa colorazione verde, mentre i fiori presentano un’elegante forma labiata, nonché un inconfondibile profumo. Le inflorescenze, spesso raccolte in gruppi o mazzetti, possono essere di varie colorazioni: bianco, giallo, rosa, lilla e rosso sono quelli più frequenti. La fioritura è decisamente estesa nel tempo: in presenza delle corrette condizioni climatiche, il fusto comincia a produrre fiori già dal mese di maggio, per proseguire a ridosso con l’inverno. Ma come coltivarlo?
Necessità della pianta
Prima di progettare la coltivazione del caprifoglio in vaso, è necessario verificare tutte le necessità della pianta, affinché la sua crescita sia sempre rigogliosa. Fra le più importanti, si elencano:
- Clima: il caprifoglio preferisce un clima temperato tendenzialmente fresco, nonché abbastanza umido. Nella fase di quiescenza invernale la pianta può resistere a temperature anche molto basse, tuttavia è sempre indicato fornire un riparo, soprattutto in presenza di escursioni termiche importanti;
- Terreno: la pianta si adatta perfettamente alle più disparate varietà di terreno, tuttavia preferisce i terricci morbidi o misti, purché molto drenanti. I ristagni d’acqua possono essere infatti dannosi per il suo apparato radicale;
- Esposizione: il caprifoglio non disdegna un’esposizione in pieno sole, soprattutto nelle più fresche giornate primaverili, ma non disdegna nemmeno una media penombra. Un’opzione da valutare, quest’ultima, se si vive in luoghi particolarmente afosi e soleggiati durante l’estate;
- Annaffiature: quasi tutte le specie di caprifoglio hanno bisogno di un medio apporto d’acqua, che varia a seconda delle stagioni. In primavera e in estate le annaffiature possono essere praticamente quotidiane, poiché la pianta potrebbe temere il caldo e aver bisogno di molti minerali per potersi sviluppare correttamente. In autunno e in inverno, se la coltivazione avviene all’esterno, le normali precipitazioni saranno più che sufficienti.
Coltivazione del caprifoglio in vaso
Per quanto il caprifoglio sia una pianta capace di adattarsi maggiormente agli spazi aperti, date le altezze di diversi metri che può raggiungere, anche la coltivazione in vaso è possibile. In questo caso, è però necessario predisporre in modo adeguato il contenitore che andrà a ospitare la pianta. Sul fondo bisognerà infatti adagiare un letto di ghiaia e cocci, così da favorire il deflusso dell’acqua, dopodiché si riempie il tutto con del terriccio morbido – oppure leggermente mescolato con torba e sabbia – aggiungendo anche del compost come fertilizzante. Trattandosi di una pianta rampicante, è indicato anche predisporre nel vaso bastoni e pali di sufficiente altezza, per permettere alla pianta di approfittare di un sostegno.
Il caprifoglio può essere coltivato a partire dai semi, anche se questa modalità non è molto diffusa, poiché è decisamente più veloce procedere al trapianto di piantine giovani d’acquisto. In alternativa, si può scegliere la talea: è sufficiente recuperare una porzione di un ramo, lunga almeno una quindicina di centimetri, e posizionarla in una soluzione di sabbia e torba, fino alla comparsa delle radici. All’apparizione dei primi germogli, invece, la pianta potrà essere trasferita nel suo vaso definitivo. Queste operazioni solitamente si svolgono all’inizio della primavera, quando la pianta ritorna a essere vitale.
Parassiti e cura nel tempo
Anche il caprifoglio può cadere vittima dell’attacco di fastidiosi parassiti, come ad esempio afidi e cocciniglie. Può essere colpito anche dallo oidio, una malattia fungina – nota anche come mal bianco – che può portare al rapido deperimento per la pianta. Se si desidera approfittare di rimedi naturali per contenere le infestazioni parassitarie o fungine, si può ricorrere a soluzioni come l’olio di neem oppure il sapone molle potassico.
Ogni tanto potrebbe essere necessaria qualche potatura, data la tendenza della pianta a crescere in altezza se può approfittare di un buon supporto a cui aggrapparsi. Di solito, si rimuovono i rami più esterni oppure si cima l’esemplare, per poi recuperare quanto rimosso per creare delle nuove talee.
Fortunatamente, il caprifoglio non ha bisogno di cure eccessive, se non di tanto in tanto una fertilizzazione con concime organico, come ad esempio il compost. Sebbene resista anche a temperature rigide, è infine consigliato metterlo a riparo durante l’inverno, poiché la pianta potrebbe temere gli sbalzi termici.
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