Come coltivare la sassifraga in vaso
La sassifraga è una pianta ornamentale di piccole dimensioni, capace di crescere fra i sassi o nelle crepe delle pareti: proprio per questa ragione, viene anche chiamata "pianta spacca-rocce". Tuttavia può essere coltivata anche in vaso, sia per abbellire davanzali e balconi che per colorare gli interni della casa. Non richiede cure eccessive, è però necessario prestare attenzione alle temperature e alla luce solare.
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Come coltivare la sassifraga in vaso? Questa pianta ornamentale, nota anche come “pianta spacca-rocce”, è sempre più popolare per la decorazione di giardini fioriti e aiuole. Con i suoi graziosi fiorellini colorati, e la capacità di crescere appunto tra le rocce o nelle crepe delle pareti, questa specie è in grado di abbellire anche gli spazi esterni più ostici. Eppure la si può coltivare anche in vaso, per arricchire balconi e davanzali o, ancora, portare colore all’interno della propria abitazione. Ma cosa è necessario sapere per farlo?
Così come tutte le varietà ornamentali, anche per la coltivazione della sassifraga è utile verificare le necessità ambientali e climatiche per la sua crescita. Per questa ragione, è utile chiedere consiglio al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. Di seguito, qualche indicazione utile.
Come coltivare la sassifraga in vaso
La Saxifraga è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Saxigragaceae, note anche come piante “spacca-rocce”. Questa singolare peculiarità è riflessa anche nel nome della pianta, derivato dal latino “saxum” – ovvero sasso – e “frangere“, cioè rompere. Non a caso, queste piante crescono facilmente tra le rocce e le crepe nelle pareti, dando l’impressione che il vegetale abbia distrutto il minerale sottostante.
Originarie di Europa e Asia, e oggi diffusa in tutto il mondo, la sassifraga si caratterizza per un portamento tappezzante, con piantine alte tra i 10 e i 15 centimetri, leggeri fusti eretti e piccoli e graziosi fiorellini, che possono assumere le più svariate colorazioni. Le più comuni sono il bianco, il giallo, il rosa, il lilla e anche il fucsia. Tutte le principali varietà di sassifraga possono essere facilmente coltivate sia in giardino che in vaso.
Necessità della pianta
Prima di procedere alla coltivazione della sassifraga in vaso, è utile verificare le necessità della pianta, affinché la sua crescita possa essere rigogliosa e priva di intoppi. In particolare, bisognerà prestare attenzione a:
- Clima: questa pianta apprezza un clima temperato e mediterraneo, ma non eccessivamente caldo, con temperature tra i 6 e i 20 gradi. Può essere inoltre sensibile a sbalzi termici molto elevati, di conseguenza in zone tendenti al gelo – soprattutto notturno – è opportuno predisporre adeguate protezioni;
- Terreno: la sassifraga si adatta a quasi tutte le tipologie di terreno, anche se preferisce un terriccio morbido, molto drenante e preferibilmente mescolato a sabbia. La pianta, infatti, non ama i ristagni idridici;
- Esposizione: la sassifraga non disdegna un’esposizione diretta alla luce, anche se nelle giornate più calde dell’estate potrebbe temere l’azione troppo intensa dei raggi del Sole. Per questo, se si risiede in località molto calde, è bene scegliere una posizione in lieve penombra. La luce solare stimola poi la fioritura della pianta, che avviene solitamente a partire dal mese di giugno;
- Annaffiature: questa pianta non richiede un apporto d’acqua eccessivo, tuttavia il terriccio dovrà sempre apparire lievemente inumidito. In estate si può procedere ogni giorno, verificando che il terreno sia drenante e non vengano a crearsi dei ristagni idrici. In autunno e in inverno, invece, le annaffiature si riducono: si procede solo quando il suolo appare troppo secco.
Coltivazione in vaso
Quasi tutte le varietà di sassifraga possono essere efficacemente coltivate in vaso. Tuttavia, poiché la pianta tende a svilupparsi molto rapidamente e dimostra una natura tappezzante, potrebbero essere necessari dei rinvasi frequenti. Il primo passo da compiere è quello di predisporre il contenitore che andrà ad accogliere la sassifraga: sul fondo andrà adagiato un letto di ghiaia e cocci, oppure di palline di argilla espansa, per aumentare la capacità drenante del terreno. Si procede quindi riempiendo con del terriccio morbido, mescolato a della sabbia.
La coltivazione avviene principalmente per divisione dei cespi o recuperando gli stoloni che la pianta produce regolarmente. Si recuperano gli stoloni con le piantine più giovani e sane e le si inseriscono in piccoli vasetti riempiti con terriccio morbido mescolato a sabbia, dove dovranno rimanere fino allo sviluppo di un apparato radicale sufficiente. Dopodiché, si può effettuare il trapianto in dimora definitiva. Questa operazione viene solitamente effettuata all’inizio della primavera.
Cure nel tempo della sassifraga
Come tutte le piante tappezzanti, anche la sassifraga ha bisogno di alcune cure da garantire nel tempo. Innanzitutto, la potatura: trattandosi di una specie dalla crescita mediamente rapida, di tanto in tanto sarà necessario sfoltirne i suoi vigorosi ciuffi. Dopodiché, il controllo dei parassiti: soprattutto in ambienti molto caldi, la sassifraga può essere presa d’assalto da afidi e cocciniglie, da combattere con soluzioni naturali come l’olio di neem oppure il sapone molle potassico.
Al termine della stagione estiva, e l’inizio della fase di quiescenza della pianta, è indicato portare i vasi all’interno dell’abitazione, per evitare che la sassifraga sia esposta a correnti troppo fredde. Se ciò non è possibile, si può procedere alla pacciamatura del terreno con corteccia e paglia.
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