Quali piante innaffiare con acqua e aceto?
Annaffiare con acqua e aceto può rappresentare una soluzione utile per le piante acidofile, quando il terreno a propria disposizione è troppo basico. L'aggiunta di aceto può infatti contribuire a modificare il pH del suolo, creando l'ambiente ideale affinché queste coltivazioni possano crescere rigogliose. Inoltre, questo rimedio naturale assicura numerosi benefici: arricchisce il terreno stesso di numerosi minerali e, fatto non meno importante, scaccia i parassiti.
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Quali piante innaffiare con acqua e aceto? Può sembrare una soluzione a dir poco insolita, quella di annaffiare varietà ornamentali e da orto con l’aceto, eppure si tratta di una consuetudine nota da secoli. Questo perché l’aceto può portare numerosi benefici alle piante, sia per proteggerle dall’attacco di parassiti che per regolare il PH del terreno. Ma quali sono i vantaggi e quali coltivazioni si prestano all’uso dell’aceto?
Per quanto si tratti di una soluzione largamente praticata, è necessario accertarsi che le piante a propria disposizione siano acidofile, quindi preferiscano un terreno dal pH leggermente acido. In caso di dubbi, si consiglia di chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia.
Uso dell’aceto nel giardinaggio
Come già accennato, l’aceto di vino bianco è un rimedio naturale molto utilizzato sia in agricoltura che nel giardinaggio. Il suo uso è decisamente diffuso anche in ambito amatoriale, ad esempio per la gestione di un piccolo spazio verde in balcone, magari nebulizzato direttamente sulle foglie di una pianta ornamentale per ridurre la presenza di parassiti. Non tutti sanno, però, che l’aceto può essere anche scelto per annaffiare queste coltivazioni.
I benefici dell’aceto per il terreno
L’aceto presenta numerose proprietà utili per la gestione degli spazi verdi, sia che si tratti di piante ornamentali che di varietà da orto. Come facile intuire, non viene impiegato puro ma diluito in acqua, per evitare che la sua azione sia troppo forte e, di conseguenza, le coltivazioni vengano danneggiate. Ma quali sono i benefici di questa soluzione? L’aceto è in grado di:
- modificare il pH del terreno: l’aggiunta regolare di aceto su terreni basici può essere utile per aumentarne l’acidità, così da renderli più adatti alla coltivazione di piante acidofile;
- fertilizzare il suolo: l’aceto di vino bianco contiene diversi minerali utili per arricchire il terreno e, in particolare, può essere anche una fonte di ferro vegetale per le piante;
- allontanare i parassiti: questo ritrovato è molto efficace come deterrente per un grande numero di insetti e parassiti, dagli afidi alle cocciniglie, ed è in grado di distruggere anche le larve.
Quali piante innaffiare con acqua e aceto?
L’aceto può essere utilizzato per annaffiare una grande varietà di piante, praticamente tutte le acidofile. Naturalmente, prima di procedere è utile verificare l’acidità del proprio terreno con gli appositi strumenti di rilevazione: se il suolo è già sufficientemente acido, l’aggiunta di aceto potrebbe essere addirittura dannosa. Lo si utilizza prevalentemente quando il suolo è basico e, di conseguenza, non adatto alla coltivazione di queste piante.
Le due specie che traggono maggiore beneficio da un’annaffiatura con acqua e aceto sono quelle delle azalee e delle gardenie, che richiedono un terreno decisamente acido per poter crescere rigogliose. È sufficiente diluire circa 150 ml di aceto in tre litri d’acqua e bagnare direttamente il terreno, senza esagerare: il suolo dovrà apparire solo leggermente inumidito, non annacquato.
In teoria, questa soluzione può poi essere applicata ad altre coltivazioni, sempre amanti dei terreni acidi. Fra le tante, si segnalano:
- camelia;
- ortensia;
- mimosa;
- ibiscus;
- bouganville;
- calle;
- gigli;
- gelsomino;
- glicine;
- edera;
- oleandro;
- agrumi.
È però necessario ricordare come ogni pianta abbia le proprie specifiche esigenze e, di conseguenza, un trattamento all’aceto che si rivela benefico per una specie potrebbe risultare dannoso per altre. Il consiglio è quindi quello di chiedere sempre al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, che saprà certamente consigliare i livelli di pH prediletti da ogni tipologia di pianta. Ancora, può essere indicato fare delle prove con una piccola piantina in vaso e, solo in un secondo momento, estendere il ricorso a questo rimedio naturale a tutte le varietà acidofile del proprio giardino.
Quali sono le piante acidofile?
Le piante acidofile sono: azalee, rododendri, camelie, ortensie, magnolie, gardenie, l’alloro, la bouganville, la mimosa, il mirtillo, l’acero giapponese, la betulla, il gelsomino, il glicine, l’edera e molte altre.
Quanto aceto per innaffiare le piante?
Per innaffiare le piante, basta utilizzare un cucchiaio di aceto, sciolto in un litro di acqua.
Quale aceto usare per le piante?
L’aceto più adatto per le piante è quello bianco, da mescolare in acqua.
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