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Il bicarbonato fa male alle piante?

Il bicarbonato di sodio è uno dei rimedi irrinunciabili all'interno della casa, ma può essere utilizzato anche in giardino oppure in orto? E, ancora, può far male alle piante? In linea generale, questa sostanza si rivela un buon antifungino e un altrettanto efficace antiparassitario, sia per piante ornamentali che per orto. Tuttavia, è necessario impiegarlo solo sulle parti aeree delle piante, mentre non è consigliato direttamente sul terreno, poiché potrebbe danneggiare le radici dei vegetali.

Il bicarbonato fa male alle piante?

Fonte immagine: Pexels

Il bicarbonato di sodio può far male alle piante, danneggiando così il proprio orto oppure un giardino fiorito? Si tratta di un dubbio più che lecito, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta alle attività di giardinaggio. La risposta a questa domanda, tuttavia, non è così immediata come si potrebbe pensare: dipende infatti da come questa soluzione viene impiegata.

Alleato davvero economico per le più svariate attività della casa, dalle pulizie fino all’eliminazione dei cattivi odori, il bicarbonato che può essere efficacemente sfruttato anche per le necessità di orto e giardino. Per farlo, è però necessario attenersi agli usi consigliati: in caso di dubbi, il consiglio è quello di chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia.

Il bicarbonato fa male alle piante?

Così come già accennato in apertura, il bicarbonato di sodio può rappresentare un valido aiutante nella gestione sia delle varietà da orto che di quelle ornamentali. In particolare, si rivela molto utile per gestire alcune infestazioni parassitarie che possono colpite le più disparate specie vegetali. È però necessario farvi ricorso con una certa parsimonia e, soprattutto, solo sulle parti aeree delle piante. Di seguito, tutte le indicazioni utili.

Bicarbonato per le piante: per cosa si usa

Bicarbonato

Per le attività agricole oppure di giardinaggio, il bicarbonato di sodio è impiegato perlopiù come antifungino e come metodo a basso impatto per l’eliminazione di insetti e parassiti. Questo perché, data la presenza di sali alcalini, questa sostanza determina un ambiente poco favorevole per la proliferazione di alcuni agenti dannosi per le piante. Nel dettaglio, quando impiegato sulle porzioni aeree dei vegetali, altera i livelli di PH a livello delle foglie e dei fusti, determinando così la scomparsa di funghi e micosi nonché dei parassiti.

Ammesso come fungicida anche all’interno delle pratiche di agricoltura biologica, il bicarbonato si rivela particolarmente efficace contro l’oidio – detto anche mal bianco: un’infestazione fungina dovuta all’Ascomycota, che determina una patina biancastra sia sulle foglie che sui frutti delle più svariate specie vegetali. Se non tratto in tempo, la malattia trofica può alterare i processi di fotosintesi del vegetale, portandolo lentamente alla morte.

Per contenere lo sviluppo del mal bianco, il bicarbonato di sodio deve essere nebulizzato sulla pianta. Di conseguenza, sarà necessario preparare un’apposita soluzione acquosa: a livello hobbistico, si può semplicemente sciogliere circa 5-10 grammi di bicarbonato – un cucchiaino, come riferimento – in un litro d’acqua. Dopodiché, avvalendosi di un erogatore spray – anche di recupero, come un vecchio flacone per detergenti opportunamente lavato – lo si spruzza su foglie e fusti all’incirca ogni 15 giorni. A livello di coltivazioni professionali, invece, si consiglia di chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia: la dose necessaria verrà valutata in base all’estensione delle coltivazioni e al numero di esemplari da trattare.

Non è però tutto: sempre in nebulizzazione, questa sostanza si rivela utile anche per disinfettare i vasi prima della semina o dei rinvasi, così come per allontanare parassiti particolarmente fastidiosi – e purtroppo prolifici – come afidi e cocciniglie.

Quando non usare il bicarbonato

Di norma, l’uso di una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio sulle parti aeree delle piante è sempre ben tollerata e non presenta grandi problemi di contaminazione. Naturalmente, il consiglio è sempre quello di effettuare una prova su un gruppo ristretto di foglie, per verificare dopo qualche giorno come la pianta abbia reagito al trattamento.

Ma quando è meglio non usare il bicarbonato per le proprie esigenze di coltivazione? In linea generale, bisognerebbe evitare di versare questo composto – sia puro che sciolto in acqua – sul terreno e sulle radici delle piante a propria disposizione. Il bicarbonato non è considerato una sostanza tossica o inquinanti, tuttavia alterando il PH del terreno potrebbe portare alla morte delle specie vegetali a propria disposizione. Non a caso, viene impiegato proprio in questo per inibire la proliferazione delle erbacce, evitando non solo che si sviluppino, ma anche che possano moltiplicarsi.

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