Pane al carbone vegetale: valori nutrizionali e ricetta
Il pane al carbone vegetale è un prodotto da forno che non può che suscitare curiosità: divenuto popolare negli ultimi anni, si caratterizza per il colore nero intenso dovuto all'aggiunta, al suo impasto, del carbone attivo, una sostanza nota per le sue proprietà adsorbenti che gli consentono di contrastare flatulenza e gonfiore. Ma si tratta veramente di un prodotto benefico? E cosa dire sulla cancerogenità di tale sostanza? In questo articolo vediamo proprietà e benefici dell'alimento.
Fonte immagine: Pexels
Divenuto popolare negli ultimi anni, il pane al carbone vegetale è una variante delle tradizionali pagnotte che siamo abituati a portare in tavola per accompagnare i pasti. Questo tipo di pane è prodotto con farina di frumento e carbone vegetale attivo, che conferisce una consistenza leggermente croccante ed un colore scuro.
Ma fa così bene come dicono? In questo articolo ci preoccupiamo di analizzare cosa fa il carbone vegetale nell’intestino e quali sono i suoi benefici unitamente ai valori nutrizionali e alla ricetta per realizzare tale prodotto da forno in casa.
Cos’è il carbone vegetale
Noto anche come carbone attivo, il carbone vegetale è un prodotto derivante dalla combustione di materiale di origine vegetale.
La sostanza che deriva da tale combustione, scaldata in presenza di gas che portano alle formazione al suo interno dei pori caratteristici del carbone attivo, diviene a tutti gli effetti un ingrediente ampiamente utilizzato nell’industria non solo alimentare, ma anche cosmetica. Lo si impiega nella produzione di detergenti così come di dentifrici.
Benefici
I benefici del carbone vegetale sono strettamente legati alla porosità della quale abbiamo appena accennato, la stessa che lo rende capace di intrappolare sostanze e gas evitandone di fatto l’assorbimento o l’accumulo nell’apparato digerente.
Le sue proprietà adsorbenti vengono ampiamente sfruttate nei confronti di liquidi e gas: è una sostanza ottima contro aerofagia, diarrea, meteorismo e flatulenza. Secondo quanto riportato sul sito dell’Humanitas, viene proposto per trattare gli avvelenamenti, per ridurre i livelli di colesterolo e per la colestasi gravidica.
Controindicazioni
Quali sono le controindicazioni del carbone vegetale? In via generale è sicuro per la maggior parte delle persone, anche se non è esente da effetti collaterali.
Innanzitutto potrebbe ridurre l’efficacia dello sciroppo di ipecac, emetico al quale si ricorre per provocare il vomito in caso di avvelenamento e sovradosaggio di farmaci, qualora venga assunto in contemporanea con questo.
Inoltre, potrebbe influenzare l’assorbimento dei farmaci assunti per via orale. Quando non prendere il carbone vegetale? Non andrebbe consumato contemporaneamente all’alcool nel caso in cui lo scopo sia quello di contrastare un avvelenamento.
Meglio non assumerlo anche in caso di blocchi intestinali o di rallentamenti del transito intestinale.
Pane al carbone vegetale, valori nutrizionali
Il pane al carbone vegetale ha una consistenza morbida ed un sapore neutro che lo rendono un alimento facile da mangiare. Il carbone attivo non si percepisce al palato, ma conferisce al prodotto un aspetto insolito. È molto suggestivo utilizzarlo come base per dei crostini farciti con ingredienti colorati o aggiungerlo, tostato e tagliato a cubetti, a zuppe e vellutate.
Lo si può anche tagliare a bastoncini ed accompagnarlo con hummus, guacamole ed altre salse. Dal punto di vista nutrizionale, il carbone vegetale non aggiunge nulla al pane in quanto è considerato al pari di un colorante che perdipiù, come affermato dalla Dott.ssa Sara Testa, Dietologa del Centro Obesità di Humanitas, sarebbe anche potenzialmente cancerogeno in quanto ottenuto dalla combustione.
I valori nutrizionali del pane al carbone nero, quindi, non si discostano poi molto da quelli di un comune pane. Le calorie del pane al carbone vegetale sono pressoché identiche così come l’apporto proteico, di carboidrati e nutrienti vari.
Tali valori possono variare leggermente in base alla diversa farina utilizzata.
Proprietà e benefici del pane al carbone vegetale
Il consumo di pane al carbone vegetale può contribuire a ridurre il meteorismo intestinale e a migliorare disturbi quali la diarrea, grazie al suo effetto astringente. Sappiamo, infatti, che gli integratori a base di carbone vegetale sono consigliati per contrastare flatulenza e gonfiore per via delle proprietà adsorbite dei gas intestinali.
Tuttavia, per avere un effetto benefico, bisognerebbe assumere 1 grammo di tale sostanza almeno 30 minuti prima del pasto e 1 grammo subito dopo. Nella produzione del pane, vengono utilizzati all’incirca 15-20 g di carbone vegetale per kg di farina. Una quantità insufficiente per comportare effettivi benefici.
Benefici che invece si possono conseguire assumendolo sotto forma di integratore considerando come anche la Commissione europea abbia confermato come “il carbone attivo contribuisca alla riduzione dell’eccessiva flatulenza post-prandiale”.
Inoltre, si tratta di un prodotto facilmente digeribile che aiuta a seguire meglio la dieta. Non possiamo tralasciare, tuttavia, un’informazione importante: a causa del suo potere adsorbente, il carbone attivo può interferire con l’assorbimento di nutrienti, integratori e farmaci.
Questo è il motivo per cui il carbone attivo dovrebbe essere assunto parecchio tempo prima o dopo i pasti, gli integratori e i farmaci prescritti. Il consiglio è quello di assumerlo sempre sotto il diretto controllo del medico.
Pane al carbone vegetale, ricetta
Il carbone vegetale conferisce alla mollica un colore nero, con una crosta resistente e spessa. Il pane ottenuto mostra un colore molto più scuro rispetto ai tradizionali pani neri realizzati, ad esempio, con farina di segale ed estratti di riso nero.
La motivazione risiede nel fatto che le caratteristiche cromatiche del carbone vegetale attivato sono altamente stabili in fase di cottura. Passiamo agli ingredienti del pane al carbone vegetale e al procedimento di preparazione step by step.
Ingredienti
- 100 g lievito madre attivo
- 400 g di farina per pane
- 100 g di farina integrale
- 375 g di acqua filtrata
- 10 g di carbone attivo
- 10 g di sale
- Farina di riso per spolverare
Preparazione
- Lavorate il lievito madre con l’acqua. Unite il carbone attivo e il sale. Mescolate bene. Unite lentamente la farina continuando a mescolare. Fate riposare per 30 minuti.
- Ogni 30 minuti, eseguite le classiche pieghe a libro, per un totale di 6 serie. Fate quindi lievitare il panetto fino a quando non sarà raddoppiato di volume.
- Spolverate il piano di lavoro con la farina di riso e modellate l’impasto. Trasferite la pagnotta in forno caldo (o, meglio, all’interno di un forno olandese dentro quello da cucina) dopo aver praticato sopra un taglio trasversale.
- Fate cuocere nel forno olandese con il coperchio per 20 minuti a 230 °C. Togliete il coperchio e cuocete per 20 minuti. Spegnete il forno e fate riposare il pane al suo interno per 15 minuti prima di sfornare.
Il pane al carbone vegetale fa male?
Si è detto in passato che il pane al carbone vegetale potesse essere vietato, ma cosa c’è di vero? Partiamo dal presupposto che la normativa europea in merito qualifica il carbone vegetale come colorante (E 153) e ne ammette l’utilizzo in diversi alimenti, anche in quelli da forno come il pane.
Anche se ne limita l’impiego nei prodotti commercializzati con la denominazione “pane”, ammettendolo di contro in tutti i prodotti “sostitutivi del pane”. Alla luce di quanto appena visto ed agli elementi di identificazione, caratterizzazione ed esposizione del rischio, l’uso del carbone vegetale quale colorante non presenta criticità alcuna.
È considerato sicuro in quanto non rilascia sostanze di natura tossicologica. Sulla sicurezza del carbone vegetale si è espressa anche l’Efsa che, in un parere rilasciato nel 2012, l’ha definita un additivo colorante privo di rischi.
Pane carbone vegetale cancerogeno
Se, come abbiamo appena chiarito, in Europa l’uso del carbone vegetale è previsto all’interno di numerosi prodotti seppur come colorante alimentare, negli Usa la Food and Drug Amministration ha per anni vietato il suo utilizzo per una presunta cancerogenicità del prodotto.
Negli anni ’60, la FDA proibì l’uso di carbone attivo negli additivi alimentari o nei coloranti, ma di recente un portavoce dell’ente americano ha affermato che il divieto era precauzionale, poiché mancavano i dati sulla sicurezza.
Fonti