Greenstyle Casa & Giardino Casa Bonus facciate proroga al 2023: info utili

Bonus facciate proroga al 2023: info utili

Il bonus facciate ha rappresentato una misura interessante per ristrutturare, tinteggiare, pulire e sottoporre a manutenzione la porzione esterna degli edifici. Introdotto nel 2020 ed esteso fino al 31 dicembre 2022, questo incentivo non è stato sottoposto a proroga per il 2023 in corso. Tuttavia, i cittadini possono approfittare di altri bonus per la ristrutturazione dei loro edifici: dal nuovo Superbonus al 90% fino al Bonus Verde, ecco tutte le novità.

Bonus facciate proroga al 2023: info utili

Fonte immagine: Unsplash

Cosa accade al bonus facciate in questo 2023 da poco incominciato? È questa la domanda che si stanno ponendo molti proprietari di edifici residenziali, desiderosi di iniziare dei lavori di ristrutturazione con l’arrivo dell’anno nuovo. E sono tanti coloro che hanno sperato in una proroga per questa agevolazione, prevista nella Legge di Bilancio 2022 e scaduta lo scorso 31 dicembre.

Purtroppo il bonus facciate non è stato rinnovato, tuttavia è possibile approfittare di altri incentivi sicuramente interessanti per ristrutturare casa.

Prima di cominciare, è bene ricordare come tutti i bonus statali possono essere soggetti a variazioni nel tempo, anche con preavvisi ridotti. Per questa ragione, prima di cominciare i lavori di ristrutturazione, è sempre utile chiedere un parere a personale qualificato.

Il rischio è infatti quello di non poter usufruire di nessuna agevolazione, pagando per intero le spese sostenute. Di seguito, tutte le informazioni utili.

Cosa prevedeva il bonus facciate

Bonus ristrutturare casa

Il cosiddetto bonus facciate è stata una misura estesa lo scorso anno con la Legge di Bilancio 2022, dopo il successo riscosso nei precedenti 2020 e 2021. L’agevolazione fiscale ha previsto una detrazione d’imposta del 90%, per il periodo 2020 e 2021, per il rifacimento delle facciate degli edifici residenziali. Lo scorso anno, invece, l’incentivo ha visto una riduzione di questa soglia al 60%.

Regolato dall’Agenzia delle Entrate, il bonus facciate risultava accessibile per tutti gli interventi sulle strutture opache esterne delle abitazioni. Compresi balconi, ornamenti e fregi. L’incentivo prevedeva inoltre anche le semplice operazioni di manutenzione, tinteggiatura e pulitura, esclusivamente sulle pareti esterne dei palazzi.

Il bonus facciate non comprendeva invece l’installazione di un cappotto termico, possibilità quest’ultima delegata al precedente Superbonus al 110%. Come già accaduto per le due precedenti tornate al 90%, anche la detrazione al 60% non prevedeva massimi di spesa né limiti alla detrazione.

Per il rimborso della spesa sostenuta si poteva appunto approfittare di una detrazione fiscale direttamente in dichiarazione dei redditi, da ripartire in 10 quote di pari importo e costanti nel tempo, o la cessione del credito a società terze.

Questa ultima possibilità permetteva di ottenere uno sconto immediato in fattura, poiché era la società stessa a farsi carico del credito con lo Stato e, quindi, a diventare il soggetto diretto della detrazione.

Che fine farà il bonus facciate nel 2023

Bonus facciate, soldi

Come già anticipato in apertura, il bonus facciate non è stato rinnovato per il 2023 da poco iniziato. La Legge di Bilancio 2023 non prevede infatti questa misura. Di conseguenza, l’incentivo si è esaurito alla sua naturale scadenza: quella del 31 dicembre 2022.

Sulla possibilità di un’ennesima estensione – la quarta – del bonus facciate si è discusso a lungo a livello politico, ma il Governo ha infine deciso di non introdurre nessuna proroga, prevedendo invece altri incentivi per la ristrutturazione degli edifici.

Per questa ragione, tutti i lavori di rifacimento e manutenzione delle facciate che non si sono conclusi entro l’ultimo giorno di dicembre dello scorso anno non sono valevoli ai fini della detrazione.  Di conseguenza, la spesa dovrà essere sostenuta per intero dal proprietario dell’edificio.

Le alternative 2023 al bonus facciate

Il mancato rinnovo del bonus facciate nella nuova Legge di Bilancio 2023 non ha inibito completamente le possibilità di ristrutturazione per i cittadini, i quali possono approfittare di altri incentivi.

Sono infatti diversi i bonus edilizi che hanno trovato un’estensione anche per l’anno in corso, con poche o nulle modifiche rispetto agli scorsi anni. Di seguito, le novità e le riconferme più interessanti.

Superbonus al 90%

Bonus fotovoltaico

Il Superbonus è una misura introdotta ormai da qualche anno, apparsa per la prima volta in concomitanza con la pandemia da coronavirus e il primissimo Decreto Aiuti. L’iniziativa prevedeva il rimborso al 110%, con detrazione fiscale o cessione del credito e sconto in fattura, della spesa per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici.

Nella misura risultavano compresi sia abitazioni monofamiliari che condomini e, fra i lavori idonei, risultavano:

  • interventi di isolamento termico dell’involucro esterno degli edifici, ossia l’installazione di un cappotto termico;
  • installazione o sostituzione degli impianti di climatizzazione estiva e di riscaldamento invernale, con la predisposizione di nuove caldaie a condensazione, pompe di calore e climatizzatori a basso consumo energetico;
  • installazione di caldaie a condensazione, o di altri sistemi come il solare termico, per la produzione di acqua calda sanitaria;
  • predisposizione di pannelli fotovoltaici per l’autoproduzione di energia elettrica, con la possibilità anche di installare colonnine domestiche per la ricarica delle vetture elettriche.

Le prime versioni del Superbonus prevedevano inoltre un sistema complesso per poter accedere alle agevolazioni fiscali. Risultava infatti necessario condurre più lavori sull’edificio, scegliendo tra i cosiddetti “interventi trainanti” e quindi obbligatori, come ad esempio la predisposizione del cappotto termico, altri dalla minore urgenza, come il ricorso a pannelli fotovoltaici.

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto alcune novità per il Superbonus. Innanzitutto, la percentuale della detrazione scende dal 110 al 90%, una riduzione che non rende l’incentivo meno appetibile. Ancora, introduce delle nuove scadenze e casistiche:

  • Ricalcolo dell’aliquota sia per le abitazioni singole che per i condomini. È riconosciuto il 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, il 90% entro il 31 dicembre 2023, il 70% per il 2024 e il 65% per il 2025;
  • Estensione della scadenza al 31 marzo 2023 per i lavori avviati nel 2022 e già arrivati al 30% dell’intervento complessivo entro il 30 settembre 2022;
  • Modifica dei titolari dell’incentivo solo a coloro che detengono un diritto di proprietà o reale sull’immobile, purché l’edificio sia adibito a “prima casa” e il richiedente abbia un reddito di riferimento massimo di 15.000 euro, calcolato sul “quoziente familiare” nei termini stabiliti per legge.

Bonus ristrutturazione 2023

Bonus ristrutturazione

Una buona alternativa al bonus facciate è rappresentata dal bonus ristrutturazione 2023, una misura che permette di ottenere il 50% della spesa sostenuta per un tetto massimo di 96.000 euro. Introdotto con la Legge di Bilancio 2022 ed esteso sia per il 2023 che per il 2024, il bonus comprende:

  • lavori di riqualificazione edilizia dell’edificio;
  • lavori di manutenzione ordinaria dell’edificio;
  • lavori di manutenzione straordinaria dell’edificio.

Il rimborso della spesa sostenuta, per un massimo di 96.000 euro complessivi, quindi 48.000 se si considera il 50%, può essere ottenuto con una detrazione in dichiarazione, per un massimo di 10 rate da distribuire in 10 anni. Ma anche con la cessione del credito alla società che conduce i lavori. In questo caso, si avrà uno sconto immediato in fattura. Tra i principali lavori compresi dal bonus, si elencano:

  • interventi sui servizi igienici;
  • lavori per la sostituzione di infissi e serramenti;
  • restauro di scale e rampe, con la possibilità di installare ascensori;
  • installazione di sistemi antincendio e altre tecnologie di sicurezza;
  • interventi di efficientamento energetico dell’edificio;
  • lavori di recinzione, per i condomini solo nelle parti di pertinenza comune dell’edificio.

Bonus Iva Green, Sismabonus e gli altri incentivi minori per il 2023

Bonus verde

Non è tutto, poiché nel corso del 2023 si potrà approfittare anche di incentivi considerati “minori”, poiché dall’aliquota maggiormente ridotta rispetto ai due presentati nei paragrafi precedenti.  Ma comunque interessanti in termini di risparmio:

  • Bonus Iva Green: una detrazione al 50% dell’IVA, entro il 31 dicembre 2023, per l’acquisto di case in classe energetica “A” oppure “B”, purché certificate dall’apposito Attestato di Prestazione Energetica (APE);
  • Sismabonus: una detrazione tra il 50 e l’85%, a seconda della tipologia di intervento condotto, per la messa in sicurezza con sistemi antisismici degli edifici, purché in zone ad alto rischio sismico;
  • Bonus barriere architettoniche: una detrazione del 75%, entro il 2025, per l’abbattimento di barriere architettoniche. Vi sono massimali di spesa tra i 30.000 e i 50.000 euro, a seconda delle condizioni dell’edificio e delle unità immobiliari incluse;
  • Bonus verde: una detrazione del 36%, con un limite massimo di 5.000 euro di spesa, per la manutenzione di aree verdi per edifici privati e condomini, nelle aree di pertinenza comune. Comprende l’installazione di sistemi di irrigazione, nonché la creazione di pozzi, giardini pensili e coperture verdi;
  • Bonus elettrodomestici: una detrazione del 50% per l’acquisto di elettrodomestici di elevata classe energetica, per un tetto massimo di 8.000 euro di spesa nel 2023 e di 5.000 per il 2024.

Come già accennato, alcuni di questi bonus sono ancora in fase di definizione finale. Di conseguenza, potrebbero subire variazioni in itinere. Per questo è sempre necessario controllare la Gazzetta Ufficiale, per verificare eventuali modifiche, come affidarsi a personale esperto.

 

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