I consigli per una settimana bianca sostenibile
Organizzare una settimana bianca sostenibile, per divertirsi con gli sci nel massimo rispetto della natura. È questo l'obiettivo che tutti dovrebbero porsi in vista delle imminenti vacanze natalizie. Per ridurre l'impatto ambientale delle vacanze sulla neve, è però necessario agire su diversi fronti: dalla scelta delle strutture ricettive a quella di attrezzature a basso impatto ambientale, passando per il rispetto delle tradizioni locali. Ecco tutti i consigli.
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Organizzare una settimana bianca sostenibile, per non rinunciare al piacere degli sport invernali senza però danneggiare la natura. È questo l’obiettivo che sempre più turisti si stanno ponendo negli ultimi anni, mostrando una sensibilità elevata nei confronti dell’ambiente e delle sorti del Pianeta.
Anche il periodo di meritato riposo sulla neve può essere a impatto praticamente zero, semplicemente seguendo alcuni piccoli accorgimenti: dalla scelta della struttura turistica fino all’abbigliamento, sono tanti i consigli da mettere in pratica. Ma quali fattori prendere in considerazione per una settimana bianca davvero sostenibile?
Quello dell’ecoturismo è un settore in rapida crescita e, anche per i viaggi invernali, mantiene fermo il suo più grande principio. Ossia visitare e conoscere il mondo non solo nel massimo rispetto della natura e dei suoi ecosistemi, ma anche della cultura e delle tradizioni dei luoghi d’approdo.
Per questo, quando ci si approccia a prenotare la propria settimana bianca, bisogna farlo con il massimo della sensibilità verso queste tematiche. Di seguito, qualche consiglio utile.
Settimana bianca classica: l’impatto ambientale
Prima di apprendere i consigli per una settimana bianca sostenibile, è utile comprendere perché le classiche vacanze invernali non siano prettamente amiche dell’ambiente. Quando pensiamo alla montagna innevata, e a un pomeriggio d’esplorazione con le ciaspole oppure di discese con gli sci, difficilmente alla mente balza l’idea di un’attività dall’elevato impatto ambientale.
D’altronde, ci si trova immersi nella natura, nella neve più candida, di primo acchito non sembrano esservi dei comportamenti così dannosi per la natura. Eppure, vi sono dei costi ambientali di cui immediatamente non ci rendiamo conto:
- Neve artificiale: per garantire un periodo di apertura più esteso degli impianti, anche a causa dei cambiamenti climatici che hanno reso le nevicate meno copiose, da qualche anno un numero sempre maggiore di strutture ricorre alla neve artificiale. Il suo impatto ambientale è molto elevato: per innevare un ettaro di pista sono infatti necessari 4.000 metri cubi d’acqua e un consumo di 25.000 kWh di energia. Se dovessimo moltiplicare questi dati per tutte le piste da sci esistenti in Italia, per generare neve artificiale si consumerebbe l’energia equivalente per alimentare le necessità di 520.000 persone per un anno intero;
- Rifiuti: non è di certo un segreto, dove vi è una grande presenza umana vi è un’enorme produzione di rifiuti. Sia quelli prodotti giocoforza dalle strutture ricettive, che quelli abbandonati direttamente nell’ambiente da turisti senza scrupoli. A questi si deve però aggiungere anche un rilascio più subdolo di inquinanti ambientali, non immediatamente visibili: le microplastiche. Dall’attrezzatura sportiva da neve alle giacche agli sci, se ne produce continuamente;
- Trasporti: raggiungere gli impianti sciistici ha un costo anche in termini di trasporti, con l’emissione di CO2 e altri inquinanti dovuta all’uso di automobili, autobus e altri mezzi.
Questo non significa che si debba demonizzare la classica settimana bianca, anche perché comunque ben più performante di altre attività sportive e d’intrattenimento dal punto di vista ambientale. Ma vi sono degli ambiti di miglioramento enormi, resi appunti possibili dall’ecoturismo.
Consigli per una settimana bianca sostenibile
Ma come fare, allora, per ridurre il proprio impatto ambientale e organizzare una settimana bianca sostenibile? I fronti su cui agire sono i più disparati, dalla scelta delle strutture fino alle attività che si andranno a praticare in loco.
Strutture ricettive
Il primo passo è quello di scegliere delle strutture ricettive già da tempo impegnate in una maggiore tutela dell’ambiente. Eppure, quali fattori devono essere considerati prima di effettuare la propria prenotazione?
- Energie rinnovabili: come facile intuire, impianti sciistici con sistemi di risalita e strutture ricettive consumano una grande quantità di energia. Per ovviare a questo problema, sempre più strutture si stanno convertendo all’uso di energie rinnovabili. Sia sottoscrivendo contratti di fornitura al 100% green, sia con l’autoproduzione tramite pannelli solari e sistemi di mini-eolico;
- Neve vera: gli impianti sostenibili non fanno ricorso a neve artificiale che, come già accennato, per essere prodotta richiede un grande consumo dal punto di vista energetico. Si seguono invece i cicli della natura, con le tipiche nevicate che coinvolgono le vette montane da novembre a febbraio;
- Produzione locale e stagionalità: naturalmente, si dovranno scegliere strutture alberghiere che forniscono ai clienti servizi e ristorazione basati sulle specialità locali e sulla stagionalità dei prodotti. Consumare a chilometro zero, magari riscoprendo alcune delle tradizioni locali più antiche, permette di abbattere sensibilmente il carbon footprint della propria settimana sulla neve;
- Iniziative di tutela: gli impianti sostenibili sono spesso anche impegnati in progetti di tutela degli ambienti montani, dalla riforestazione alla corretta gestione dei rifiuti, con investimenti diretti di protezione.
Trasporti
Trovata la struttura rispettosa dell’ambiente in cui trascorrere la propria settimana bianca, è necessario pensare a come raggiungere questo luogo di villeggiatura. Anche su questo fronte, si può far molto per ridurre il proprio impatto ambientale:
- Trasporto pubblico: scegliere i trasporti pubblici significa ridurre le emissioni di CO2 e altri inquinanti in atmosfera dovuti agli spostamenti. Fra le tante modalità, è meglio preferire il treno, uno dei mezzi meno inquinanti oggi disponibili, fino alla stazione più vicina alla località sciistica, per poi procedere con autobus e navette di collegamento;
- Mobilità condivisa: se invece la scelta di prendere l’auto dovesse essere irrinunciabile, ci si avvalga almeno della mobilità condivisa. Vi sono molti servizi, anche sotto forma di comode app, che permettono di mettere in contatto persone che si recano nello stesso luogo, per condividere la medesima vettura. Si riduce così l’impatto ambientale del viaggio anche del 60%;
- Mobilità elettrica: per chi oggi già dispone di una vettura elettrica e ha la possibilità di approfittare di soluzioni di ricarica a basso impatto ambientale, questo tipo di mobilità garantisce il minor impatto ambientale possibile.
Abiti e attrezzatura
Non tutti forse ne sono consapevoli, eppure per una settimana bianca ecologica è necessario prestare attenzione anche agli indumenti scelti e alle attrezzature che si utilizzeranno sulle piste. In particolare:
- Evitare i capi in fibra sintetica, perché principali responsabili del rilascio nell’ambiente di microplastiche. Meglio preferire fibre vegetali o animali, purché ottenute senza sofferenza per gli animali stessi: garantiscono un elevato caldo, peraltro garantendo un’ottima traspirazione;
- Scegliere accessori in bioplastica. Non è un’informazione forse conosciuta ai più, ma gli scarponi da sci rappresentano una delle principali fonti di microplastiche sulle piste da sci. Questo perché si ha un rilascio di materiali plastici a ogni aggancio e sgancio degli sci, nonché per la normale usura. Fortunatamente, sul mercato esistono delle alternative maggiormente sostenibili: Ad esempio realizzate in bioplastica: si tratta di polimeri ricavati da sostanze vegetali, spesso scarti alimentari, che hanno dimostrato di garantire la medesima solidità e la stessa durata della plastica più tradizionale;
- Usare sciolina naturale. La maggior parte delle tipologie di sciolina, una sostanza necessaria per garantire delle sciate senza intoppi, è derivata da idrocarburi. Questi si depositano sulla neve e, una volta sciolta, entrano in contatto con il terreno. Tuttavia, sul mercato sono da qualche tempo giunte delle scioline al 100% naturali, biodegradabili e di facile smaltimento.
In caso non si fosse degli sciatori regolari, ma ci si appresti a vivere una settimana bianca come esperienza unica, si consiglia di noleggiare l’attrezzatura direttamente sul posto. Un modo certamente più verde che effettuare un nuovo acquisto, dall’uso estremamente sporadico.
Rifiuti zero
Come facile intuire, quando si parte per una settimana bianca si dovrà programmare la vacanza in ogni piccolo dettaglio, per ridurre il più possibile la produzione di rifiuti. Tra i vari consigli da mettere in pratica:
- Evitare la plastica usa e getta, preferendo invece soluzioni in carta, bambù oppure completamente riutilizzabili. Ancora, utile è sempre avere a portata di mano una borraccia d’alluminio oppure di acciaio;
- Non abbandonare rifiuti. Dai mozziconi di sigaretta alle cartacce, passando per il packaging di prodotti alimentari, nulla dovrà essere abbandonato sulle piste e sulle sue zone limitrofe;
- Non sprecare cibo. In caso si decidesse di avvalersi di servizi di ristorazione, non si sprechino alimenti. Se avanza qualche pietanza, si può semplicemente chiedere al ristoratore di poterli raccogliere in una doggy-bag.
Conoscere la natura e i luoghi
Come già anticipato, fra i principi dell’ecoturismo non vi è solo la riduzione del proprio impatto ambientale, ma anche il pieno rispetto dei luoghi e delle usanze locali. Per questo, quando ci si reca in settimana bianca, non bisognerà mai imporre esigenze o capricci, bensì rispettare i tempi e i ritmi delle attività locali.
Su questo fronte, si potrà partecipare alle numerose escursioni rispettose che vengono organizzate in loco, alla conoscenza degli sport invernali più praticati sul posto e comprendere il modo corretto per approcciarsi alla natura. Oltre allo scii, si potranno inoltre scegliere altri sport da fare sulla neve, il trekking con ciaspola, ad esempio, dal più ridotto impatto ambientale.
Fonti
- Settimana bianca sostenibile – Milano Cortina 2026;
- Impatto ambientale della neve artificiale – Teckneco.