Pandoro vegan: ricetta senza latte e uova adatta a tutti
Quella del pandoro vegano è una preparazione laboriosa, lunga ma sicuramente buonissima: per i pranzi e le cene di Natale e Capodanno, potrai gustare una buona fetta di pandoro senza latte, senza uova e senza burro, ma con tanto gusto. La preparazione del pandoro vegan si divide in tre diverse fasi e richiede molta attenzione. Il dolce può essere conservato per 3-5 giorni, potrai gustarlo semplice o con creme e farciture golose.
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È possibile preparare un pandoro vegan, senza latte e senza uova, che sia in grado di soddisfare tutti i palati a Natale? Ma certo. Che tu abbia scelto di seguire una dieta vegana per ragioni etiche, o che tu abbia deciso di adottare l’alimentazione vegan per motivi legati alla salute, a Natale e Capodanno non dovresti mai e poi mai rinunciare alla tua fettona di pandoro.
Questo dolce, del resto, è considerato uno dei più famosi simboli del Natale in Italia, insieme al suo altrettanto celebre collega, il panettone.
Se ti stai domandando dove comprare il pandoro vegano, noi ti rispondiamo lanciandoti una proposta golosa: perché non prepararlo in casa?
Se hai tempo a disposizione e vuoi assaggiare un pandoro buono e preparato con ingredienti sani, non ti rimane che agguantare il tuo grembiule delle feste, prendere tutto l’occorrente e seguirci in cucina. Prepareremo una ricetta del pandoro senza uova e senza latte. Prima di tutto, però, vediamo cosa contiene il pandoro nella sua ricetta originale.
Pandoro: cosa contiene e come prepararlo in versione vegan
Nella ricetta originale, il pandoro contiene alcuni ingredienti ben precisi, cioè farina, uova, burro, zucchero, lievito e burro di cacao.
Nella versione vegan, naturalmente, provvederemo a sostituire gli ingredienti di origine animale con delle alternative vegetali, in modo da preparare un dolce di Natale vegano e, volendo, un pandoro light e adatto a tutti.
Pandoro vegano: la ricetta
Prima di metterci all’opera, ti preannunciamo che quella del pandoro sarà una ricetta piuttosto complessa e laboriosa, che prevede più fasi di preparazione. Se sei pronta o pronto, iniziamo subito leggendo la lista degli ingredienti.
Ingredienti
Gli ingredienti saranno suddivisi in 3 diverse fasi: pre-impasto, primo impasto e secondo impasto.
Pre-impasto
- Farina manitoba: 50 grammi
- Zucchero: 10 grammi
- Lecitina di soia (in sostituzione delle uova): 5 grammi
- Acqua a temperatura ambiente: 50 ml
- Lievito di birra secco: 3 grammi.
Primo impasto
- Farina manitoba: 200 grammi
- Zucchero: 50 grammi
- Margarina o burro vegetale in sostituzione del classico burro: 60 grammi
- Latte vegetale di soia, di riso, di avena, etc: 150 ml
- Lievito secco: 3 grammi
Secondo impasto
Per l’ultimo impasto serviranno:
- Farina manitoba: 200 grammi
- Zucchero: 100 grammi
- Margarina o burro vegan: 100 grammi
- Estratto di vaniglia: 2 cucchiaini
- Mezzo cucchiaino di curcuma
- Un pizzico di sale
- Latte vegetale a temperatura ambiente: 100 ml
- Lievito di birra secco: 4 grammi.
Procedimento
Cominciamo con il cosiddetto “pre-impasto“.
- In una ciotola, unisci e mescola la lecitina con il lievito e l’acqua.
- In un’altra ciotola versa lo zucchero e la farina, aggiungi poco per volta l’acqua con il lievito e la lecitina.
- Amalgama gli ingredienti e, quando saranno ben mescolati (il risultato sarà piuttosto liquido), copri la ciotola con della pellicola e lascia lievitare per almeno 1 ora.
Trascorso il periodo di riposo, quando il composto sarà raddoppiato di volume, potremo procedere con il primo impasto.
- In una ciotola sciogli il lievito e una piccola quantità di latte vegetale. Nel frattempo, nella ciotola del lievitino versa la farina e lo zucchero. Unisci il latte vegetale e il lievito, e lavora gli ingredienti per qualche minuto, versando pian piano la restante bevanda vegetale.
- Aggiungi la margarina a temperatura ambiente, e lavora il tutto per altri 10 minuti, fin quando non avrai ottenuto un impasto liscio e ben omogeneo.
- Ancora una volta, è tempo di lievitare. Copri la ciotola con della pellicola e lascia riposare per circa un’ora.
È l’ora dell’ultimo step.
- Riprendiamo la ciotola e lavoriamo rapidamente l’impasto, quindi, sciogliamo il lievito nel latte e aggiungiamolo agli altri ingredienti, insieme alla farina, alla vaniglia, allo zucchero, la margarina e al pizzico di sale e curcuma.
- L’impasto è pronto per essere versato nello stampo del pandoro, che dovrà essere precedentemente unto e infarinato. Ma non è ancora ora di metterlo in forno.
- Versa il composto nello stampo, ricopri con della pellicola e lascia lievitare in forno spento per altre 6-8 ore.
È tempo di cuocere
Quando l’impasto avrà raggiunto il bordo dello stampo, sarà il momento della cottura. Preriscalda il forno a 180 gradi e inforna il pandoro per 10 minuti. Dopodiché, abbassa la temperatura a 160 gradi e lascia cuocere per 20 minuti. Copri la superficie del pandoro con della carta stagnola e prosegui la cottura a 150 gradi per altri 25 minuti. In totale, il dolce dovrà cuocere per 50/55 minuti.
Quando il pandoro sarà pronto, potrai sfornarlo e lasciarlo raffreddare ancora nello stampo per circa un’ora. Quindi, estrai il dolce con delicatezza e lascialo raffreddare del tutto.
Una spolverata di zucchero a velo, ecco pronto il tuo dolce per le feste.
Quanto dura il pandoro fatto in casa?
Solitamente il pandoro vegano fatto in casa si mantiene in ottime condizioni per circa 3-5 giorni, purché sia ben conservato in un apposito sacchetto per alimenti.
Pandoro vegan: le risposte alle tue domande
Dopo aver preparato il pandoro, non ci rimane che scoprire le risposte alle domande più comuni in merito a questo dolce.
Se non hai proprio voglia di metterti ai fornelli, probabilmente vorrai sapere dove trovare un pandoro vegan, qual è il migliore e, soprattutto, quanto costa.
Quanto costa un pandoro vegano?
Il costo di un pandoro vegano è solitamente di circa 15-18 euro, a seconda della marca e della qualità. Il prezzo può salire notevolmente se si parla di pandori di qualità superiore e artigianali.
Se ti stai domandando quanto costa un panettone vegano, invece, il prezzo solitamente va dai 15 ai 20 euro, ma anche in questo caso il costo può aumentare notevolmente in base alla qualità degli ingredienti e al peso del panettone.
Soprattutto nel periodo di Natale, molte associazioni animaliste propongono i loro pandori e panettoni vegani, preparati con ingredienti di alta qualità e dal sapore unico.
Qual è il pandoro originale?
Il pandoro fu brevettato per la prima volta molti decenni orsono (nel lontano 1894) dal pasticciere Domenico Melegatti, fondatore della famosa azienda dolciaria veronese.
Il dolce, soffice, alto e morbidissimo, aveva già la sua classica forma di stella a otto punte, conferita grazie al contributo dell’artista Angelo Dall’Oca Bianca.
Il nome “pandoro” deriva dal veneto “pan de oro”.
Quale fu il primo pandoro?
La ricetta originale del pandoro in realtà si ispira a un dolce tipico veneto, il Levà, un grande pane che veniva preparato la notte della vigilia di Natale, che prevedeva una lista di ingredienti più articolata rispetto a quella del pandoro che conosciamo oggi.
Il Levà veniva preparato con farina, latte e lievito, ma all’impasto venivano aggiunte poi mandorle, pinoli, uvetta e granelli di zucchero.
Domenico Melegatti si ispirò a questo dolce tipico della tradizione veneta, per prepararne una versione più semplice e leggera.
Cosa cambia tra pandoro e panettone?
In Italia lo sappiamo bene: c’è chi va matto per il pandoro, e c’è chi, invece, fa parte del “team panettone per tutta la vita”. Ma canditi e frutta secca a parte, sai davvero qual è la differenza tra questi due dolci tipici del Natale?
Insomma, qual è la differenza tra pandoro e panettone?
Nella ricetta originale, gli ingredienti previsti per le due preparazioni, veneta la prima, lombarda la seconda, sono abbastanza simili. In entrambi i casi il procedimento è piuttosto complesso e richiede molto tempo. Il risultato finale, è di gran lunga differente.
Questione di forma
Se il pandoro si presenta come una stella sofficissima, profumata e morbida, il panettone ha una forma rotonda e una punta a forma di cupola.
Origini
Del pandoro, inoltre, ne conosciamo a grandi linee le origini, mentre quelle del panettone sembrano perdersi nella storia. Secondo le leggende, il dolce potrebbe essere stato preparato per la prima volta come gesto di amore da parte del garzone di un fornaio per la sua amata, oppure potrebbe essere nato dalla fantasia di un servo che lavorava al servizio di Ludovico il Moro.
Questione di gusti
Nella versione originale, infine, il pandoro non prevede alcuna farcitura o crema, diversamente dai pandori moderni, arricchiti con farcia al limone, crema di mascarpone, al pistacchio, al coccolato e persino con il liquore. Il panettone, invece, nasce già come un dolce più ricco e dal sapore più sfizioso.
Qualunque sia il tuo “dolce del cuore” per le feste, ammettiamolo, una fetta di pandoro non si rifiuta mai.