Valina: a cosa serve e dove si trova questo aminoacido
La valina è un amminoacido essenziale utile per la sintesi delle proteine e il buon funzionamento muscolare. Ma capiamo proprietà e in quali cibi trovarla.
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Forse non tutti conoscono la valina, un amminoacido essenziale e utile per numerose funzioni dell’organismo. Questo amminoacido entra infatti in gioco in diversi processi relativi al tessuto muscolare, sia per i muscoli volontari che involontari presenti nel corpo. Ma entrando nel dettaglio, a cosa serve la valina e, soprattutto, in quali alimenti è possibile trovarla?
Prima di cominciare, è utile sottolineare come un regime sano e vario, come quello basato sulla dieta mediterranea, sia già in grado di soddisfare le necessità di valina dell’organismo. Normalmente non è infatti necessaria una sua integrazione, se non dopo aver valutato il parere del medico e verificato la presenza di eventuali intolleranze oppure patologie che rendono l’assunzione dell’amminoacido controindicata.
Di seguito, tutte le informazioni utili.
Cosa è la valina
La valina è un amminoacido essenziale, necessario all’organismo umano per la corretta sintesi delle proteine. Identificato nel 1901 nella caseina, prende il suo nome dall’acido valerico solitamente rinvenuto nella valeriana, per alcune simili proprietà.
La valina non è sintetizzata direttamente dall’organismo e si tratta di un amminoacido a catena ramificata, come nel caso di leucina e isoleucina. Deve essere quindi assunta con l’alimentazione, affinché il corpo ne abbia a disposizione sempre una quantità sufficiente per poter portare a termine la sintesi delle proteine.
In particolare, la valina è coinvolta nella trasformazione dell’energia da alimenti proteici e, soprattutto, nella gestione delle riserve proteiche presenti nell’organismo. La sua assunzione deve essere quindi costante anche se, seguendo una dieta ricca e varia, difficilmente ci si imbatterà in una sua carenza.
A cosa serve la valina
Ma entrando maggiormente nel dettaglio, a cosa serve la valina? Come la impiega l’organismo per assicurare il corretto funzionamento dei suoi processi chimici e fisici?
In linea generale, questo amminoacido essenziale interviene in tutti quei processi relativi alla produzione di proteine per il funzionamento del tessuto muscolare. Sia a livello di muscoli volontari, come nel caso di quelli degli arti, che per quelli involontari, come ad esempio il cuore.
Per questa ragione, ha raccolto negli ultimi anni l’interesse degli sportivi, poiché un buon apporto di valina con la dieta può migliorare la prestazione muscolare e ridurre i tempi di ripristino dopo una performance fisica.
Vi sono però anche altre possibili funzionalità che, tuttavia, al momento rimangono ancora al vaglio degli esperti. Serviranno maggiori studi affinché possano essere confermante, nel frattempo si elencano:
- Aumento del senso di sazietà;
- Accrescimento della massa muscolare;
- Contrasto del catabolismo muscolare.
In quali alimenti si trova la valina
Come già più volte accennato, la valina è un amminoacido essenziale e, per questo, non viene sintetizzata autonomamente dall’organismo umano. Deve essere quindi assunta tramite l’alimentazione, seguendo il più possibile un regime dietetico vario.
Ma in quali cibi è possibile trovarla? E quale è il fabbisogno giornaliero da soddisfare?
In linea generale, un individuo adulto necessità di circa 8/12 mg di valina per chilo corporeo ogni giorno. Di seguito le informazioni utili sia per i cibi di origine animale che per quelli di origine vegetale.
Cibi di origine animale
Poiché deputata alla produzione di proteine per il buon funzionamento del tessuto muscolare, e identificata per la prima volta nella caseina – abbondante nel latte e nei suoi derivati – la valina è particolarmente presente negli alimenti di origine animale.
Di conseguenza, la si può trovare non solo nella carne ma anche in uova, latte, formaggi e altri prodotti caseari. Ma in quali quantità è disponibile per ogni 100 grammi di alimento?
- Albume d’uovo: 4,2-5.1 grammi;
- Merluzzo e pesce in generale: circa 3.2 grammi;
- Formaggio tipo Parmigiano: circa 2.4 grammi;
- Latte scremato e parzialmente scremato: circa 2.3 grammi;
- Insaccati di maiale: circa 2 grammi;
- Carne di vitello: dagli 1.9 ai 2,1 grammi;
- Tuorlo d’uovo: circa 1.9 grammi;
- Formaggi morbidi: circa 1.7 grammi;
- Carne di ovino: circa 1.6 grammi;
- Carne di manzo: circa 1.6 grammi;
- Carne di coniglio: circa 1.5 grammi;
- Formaggi freschi e spalmabili: circa 1.5 grammi;
- Carne di pollo: circa 1.4 grammi.
Cibi di origine vegetale
La valina è tuttavia contenuta anche in molti alimenti di origine vegetale, in particolare nelle alghe. La famosa alga spirulina, nota per le sue proprietà benefiche per l’organismo e oggi uno dei rimedi naturali maggiormente richiesti, ne è ad esempio molto ricca.
Ma in quali quantità si trova disponibile, per ogni 100 grammi di alimento vegetale?
- Soia: circa 4 grammi;
- Alga spirulina: circa 3.6 grammi;
- Prezzemolo: circa 2 grammi;
- Farina di soia e suoi derivati: circa 1.7 grammi;
- Lupini: circa 1.5 grammi;
- Senape: circa 1.5 grammi;
- Basilico: circa 1.4 grammi;
- Lenticchie: circa 1.2 grammi;
- Fagioli cannellini: circa 1.3 grammi;
- Semi di girasole: circa 1 grammo.
Carenza o eccesso di valina: cosa sapere
Così come qualsiasi altro amminoacido essenziale, anche per la valina si possono verificare condizioni di carenza all’interno dell’organismo. Si tratta tuttavia di eventualità davvero rare, come in presenza di casi di denutrizione grave o, ancora, di specifiche patologie che ne impediscono un normale assorbimento.
Una delle più note, ma anche rarissime, malattie dovute a una carente capacità di assimilazione della valina è la cosiddetta “malattia delle urine a sciroppo d’acero”, una patologia che si manifesta sin dall’infanzia con una sintomatologia piuttosto grave.
Si tratta di un disturbo connesso a una mutazione genetica che altera il metabolismo di tutti gli amminoacidi a catena ramificata – quindi anche leucina e isoleucina – e può manifestarsi in molti modi. Come facile intuire, innanzitutto con delle urine molto scure e dense, tanto da rendere molto difficile la minzione.
Allo stesso modo anche le altre secrezioni corporee, come il cerume o il sudore, sono eccessivamente dense. A livello organico, la patologia può portare a importanti conseguenze neurologiche.
E cosa succede in caso di un’assunzione eccessiva di valina, magari perché si è deciso di acquistare degli integratori senza un preliminare confronto con il proprio medico curante? Si tratta di un’evenienza meno rara rispetto alla carenza poiché, soprattutto negli ultimi tempi, molte persone si affidano a questo amminoacido nella speranza di aumentare il loro tono muscolare e le performance sportive.
L’eccesso può portare a nausea, malessere, sovrappeso, danni epatici e renali. Bisogna quindi sempre prestare attenzione e integrare l’amminoacido solo dopo aver consultato lo specialista di fiducia.
Integrazione ed effetti collaterali
La valina è oggi disponibile anche sotto forma di integratori, così come già accennato, solitamente offerti in capsule. Può essere venduta singolarmente o, ancora, in abbinamento con gli altri amminoacidi essenziali. Si tratta di una possibilità sempre più diffusa fra gli sportivi, purché avvenga sempre sotto controllo medico. Ma quali possono essere gli effetti collaterali del ricorso a integratori dell’amminoacido valina?
L’assunzione di integratori a base di valina, soprattutto se abbinati a una dieta che già garantisce buone quantità di questo amminoacido tramite i cibi, può portare a effetti indesiderati come cefalee, nausea, vomito, disturbi intestinali perlopiù diarroici, modifica del tono dell’umore e forte senso di stanchezza.
In caso si verificasse uno o più di questi sintomi, è necessario interrompere l’assunzione dell’integratore e rivolgersi al medico. Gli effetti sono comunque generalmente transitori, scompaiono dopo pochi giorni dall’interruzione, quando l’organismo avrà smaltito le quantità in eccesso tramite il fegato e i reni.
La valina può inoltre interagire, sempre se in eccesso, con alcuni farmaci in corso di assunzione per altre patologie. Anche in questo caso, è sempre necessario vagliare l’opinione del medico prima di assumerla.