Coccidi in cane e gatto: cosa sapere e sintomi della parassitosi
Fra le parassitosi intestinali di cane e gatto abbiamo anche i coccidi: ecco cause, incubazione, sintomi, diagnosi e terapia e no, non colpiscono l'uomo.
Torniamo a parlare di parassitosi intestinali nel cane e nel gatto. Oltre agli Ascaridi e alla Tenia, un altro parassita molto comune sono i coccidi, responsabili della coccidiosi. Solitamente i sintomi compaiono nei cuccioli, nei gattini e negli animali immunodepressi. Negli adulti, in teoria, dovrebbe decorrere in maniera asintomatica. E ti anticipiamo subito che non è una zoonosi: la coccidiosi non contagia l’uomo.
Coccidi in cane e gatto: cosa sono?
I coccidi sono protozoi, parassiti unicellulari ospite-specifici. Questo vuol dire che quelli del cane colpiscono solamente il cane, quelli dei gatti solo i gatti e quelli dei conigli solo il coniglio. In particolare, il genere Cystoisospora (sinonimo Isospora spp) che colpisce il cane è rappresentato da:
- Cystoisospora canis
- C. ohioensis
- C. burrowsi
I gatti, invece, sono solitamente colpiti da:
- Cystoisospora felis
- C. rivolta
I coccidi di cani e gatti sono ubiquitari. Le oocisti possono trovarsi sia nelle feci di animali malati e sintomatici che nelle feci di animali asintomatici. Solitamente le infezioni si vedono in cuccioli e gatti di meno di quattro mesi: già dalla terza settimana possono aversi i sintomi. Solitamente i cuccioli si infettano ingerendo le oocisti presenti nell’ambiente.
Queste oocisti possono rimanere infettive nell’ambiente anche per mesi. Ma c’è di più. Come vedremo, il ciclo vitale è diretto. Tuttavia a volte capita che roditori e ruminanti possano fungere da ospiti paratenici: potrebbero ingerire accidentalmente le oocisti e ospitare nei loro organi i dormozoiti, le fasi dormienti dei coccidi, per anche diversi anni. Cani e gatti potrebbero infettarsi anche nutrendosi di tali ospiti paratenici.
Ciclo vitale dei coccidi in cani e gatti
Il ciclo vitale dei coccidi è diretto, non è molto complicato. L’infezione di solito avviene per via oro-fecale: le oocisti sporulate presenti nelle feci, nel terriccio o nell’ambiente vengono ingerite. Nell’intestino avvengono le fasi di moltiplicazione intracellulari (i coccidi sono parassiti intracellulari obbligati), sia nel piccolo che nel grande intestino.
Il periodo di prepatenza in questo caso dura 6-10 giorni: passato questo lasso di tempo, le oocisti vengono escrete tramite le feci diventando infettanti nell’ambiente nel giro di pochi giorni.
Non sono dunque richiesti ospiti intermedi per rendere le oocisti infettanti. Tuttavia a volte capita che roditori e ruminanti possano ingerire le oocisti diventando così ospiti paratenici: in pratica al loro interno le forme dormienti dei coccidi, i dormozoiti, possono sopravvivere per anni, ma senza subire alcuna modificazione o sviluppo. Cani e gatti possono mangiare i roditori che ospitano le forme quiescenti dei coccidi, riattivandoli e ricominciando il ciclo. In questo caso il periodo di prepatenza è più breve.
Per quanto riguarda il periodo di escrezione delle oocisti è abbastanza variabile, ma di solito dura 5-10 giorni. Molto però dipende dallo stato del sistema immunitario. Soggetti con sistema immunitario forte e competente possono eliminare prima i coccidi, a volte senza neanche bisogno di terapia. Cuccioli, gattini, anziani o animali con altre malattie concomitanti, potrebbero non riuscire ad eliminare da soli i coccidi, cosa che significa che l’eliminazione delle oocisti potrebbe durare anche 15-20 giorni, raramente di più.
Sintomi di coccidiosi in cani e gatti
I sintomi di coccidi nel cane e gatto possono variare. Solitamente in cuccioli e gattini la coccidiosi provoca:
- diarrea, solitamente molto liquida e spesso emorragica
- abbattimento
- vomito talvolta
- perdita di peso
- infiammazione della zona perineale
A proposito del vomito: non è il sintomo principale, però a volte ci sono gattini che hanno come unico sintomo il vomito al posto della diarrea. I sintomi possono essere più o meno gravi a seconda dello stato immunitario del paziente e della presenza o meno di altre coinfezioni virali, batteriche o parassitarie. Anche la concomitante presenza di bruschi cambi alimentari sembrano peggiorare il sintomo della diarrea (in effetti spesso i sintomi li si vede al momento dello svezzamento).
Un’altra particolarità della diarrea da coccidiosi è che di solito il sintomo precede l’eliminazione fecale di oocisti. Questo significa che un esame feci negativo in caso di diarrea acuta potrebbe essere un falso negativo: in questi casi il consiglio è quello di ripetere l’esame delle feci dopo qualche giorno perché è possibile che le oocisti compaiono in un secondo momento.
Nei soggetti adulti spesso l’infezione è autolimitante: il sistema immunitario fa il suo dovere e il cane/gatto riesce a eliminare da solo l’infezione, senza neanche la comparsa di sintomi.
Quanto durano i coccidi nei cani? Dipende: la durata della malattia varia anche a seconda della presenza di altre infezioni concomitanti e dello stato immunitario del paziente.
Diagnosi
La diagnosi di coccidiosi richiede un esame feci per arricchimento per flottazione. Considerando che l’escrezione delle oocisti spesso avviene dopo la diarrea, un esame negativo dovrebbe essere ripetuto a distanza di qualche giorno per scongiurare frequenti falsi negativi.
Cura e terapia dei coccidi in cane e gatto
Una volta che il tuo veterinario ha emesso diagnosi di coccidiosi, la cura per i coccidi prevede la somministrazione di diversi tipi di farmaci a discrezione del medico curante. Andrebbero trattati tutti i membri della cucciolata, anche in assenza di sintomi. Oltre ai farmaci per eliminare i coccidi, è possibile abbinare una terapia sintomatica e di sostegno, fra cui addensanti delle feci e fermenti lattici. Particolarmente utili questi ultimi visto che i coccidi, come la Giardia, possono danneggiare la mucosa intestinale provocando problematiche di malassorbimento anche dopo che la fase acuta della malattia è ormai passata.
Come eliminare i coccidi dall’ambiente?
Visto che le oocisti possono persistere a lungo nell’ambiente essendo abbastanza resistenti, la loro eradicazione appare difficile. E questo soprattutto in condizioni di sovraffollamento come nei canili e nei gattili. Quello che si può fare è cercare di ridurre i rischi di infezione eliminando giornalmente le feci e pulendo attentamente le lettiere.
Per inattivare le oocisti nell’ambiente e eliminare i coccidi dalle superfici, è necessario usare o la Vaporella o il 100 gradi o disinfettanti chimici come i cresoli. Se si usano sostanze chimiche, è importante poi risciacquare bene tutto in modo da evitare che gli animali possano venire a contatto con eventuali residui.
La coccidiosi contagia l’uomo?
No, la coccidiosi non contagia l’uomo. Non è una zoonosi in quanto i coccidi sono specie-specifici: quelli del cane contagiano solo il cane, quelli del gatto solo il gatto e via dicendo.
Come capire se il cane/gatto ha i coccidi e cosa fare
Se il cane o il gatto hanno diarrea, concorda col tuo veterinario una visita e un esame feci. Questo tipo di parassitosi, infatti, può essere diagnosticata solamente con il ritrovamento delle oocisti viste al microscopio: i i coccidi vivono nelle cellule dell’intestino, non è possibile vederli a occhio nudo nelle feci (a meno sempre di non essere Superman e di non decidere di usare la supervista per scovare i coccidi nelle feci dei cani).
Una volta fatta diagnosi, il veterinario provvederà a prescrivere la terapia più adatta.