Addestramento cani: guida completa per educare il tuo amico a quattro zampe
Addestramento cani: un lavoro che dura per tutta la vita del cane. Ecco qualche consiglio sui comandi di base, sul rinforzo positivo e su cosa fare.
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Premessa doverosa: l’addestramento cani è un argomento impossibile da sviscerare con un semplice articolo. Non a caso ci sono interi libri e corsi che ne parlano in modo approfondito. Qui cercheremo di fornirti qualche input per indirizzarti al meglio su come educare il cane, partendo dai concetti di base.
Differenza fra educazione e addestramento del cane
Seppure spesso usiamo i due termini come sinonimi, addestrare il cane e educare il cane sono due cose diverse. L’educazione vuol dire insegnare al cane a comportarsi in maniera tale da rendere possibile la convivenza con l’uomo, con gli altri cani e con gli altri animali. E questo può essere fatto sin da quando il cane è un cucciolo.
L’addestramento, invece, avviene successivamente e vuol dire insegnare al cane dei comportamenti o compiti specifici e particolari. Ecco che così possiamo addestrare un cane a cercare tartufi, alla ricerca di persone, al salvataggio in acqua.
Molto spesso educazione e addestramento confluiscono l’una nell’altro: è impensabile, infatti, cercare di addestrare un cane a cercare persone disperse se prima non ha appreso educazione e comandi base, come il Seduto, Ferma e Resta.
Come addestrare un cane: le basi
Quando si inizia l’addestramento di un cane?
Se parliamo di educazione del cane, in teoria questa dovrebbe iniziare sin da quando il cucciolo mette zampa in casa per la prima volta. Molto spesso si dice che l’educazione del cane dovrebbe iniziare intorno ai 3 mesi, ma in realtà già a 2 mesi (ricordiamo che un cucciolo può essere adottato o ceduto solamente a 60 giorni compiuti, prima non può essere separato dalla madre) si può iniziare a educare il cucciolo in maniera soft.
Molti proprietari in realtà iniziano a educare il cane senza neanche saperlo: quando si dice No al cucciolo che ha sporcato dove non deve, quando lo si premia perché ha fatto i bisogni nel posto giusto, perché si fa pulire le orecchie e i denti e via dicendo, ecco che in teoria stiamo già educando il cane.
Per l’addestramento vero e proprio, invece, solitamente il consiglio è di aspettare i 6-7 mesi. L’età di inizio dell’addestramento potrebbe variare anche a seconda del tipo di addestramento che vogliamo impartirgli e dell’indole del cane.
Quando finisce l’addestramento di un cane?
Mai. Educazione e addestramento del cane sono compiti che ti terranno impegnato per tutto il resto della vita. Sia che si voglia insegnare al cane solamente a fare il Seduto, sia che gli si voglia insegnare a fare un percorso di agility.
Il cane avrà bisogno di ripetere i comandi a vita e talvolta sarà necessario modificare o ricominciare tutto dall’inizio. Così come succede quando i cani, soprattutto di grossa taglia, raggiungono l’anno – l’anno e mezza di vita. Ma questo è l’argomento successivo.
Come educare un cane di un anno?
Il concetto qui è questo: ci sono cani di grossa taglia che vengono educati sin da cuccioli e fino all’anno o giù di lì imparano i comandi di base e tutto ciò che gli insegniamo. Poi, un bel giorno, ci si sveglia e il cane sembra aver scordato nell’arco di una notte tutto quello che ha imparato.
Quello che è successo è semplicemente che il cane è cresciuto ed è passato rapidamente dall’essere un cucciolone a essere un cane adulto. Questo vuol anche dire che, probabilmente, bisognerà riprendere l’educazione e l’addestramento da capo: bisognerà insegnare di nuovo al cane tutti quei comandi e comportamenti che aveva imparato finora.
Ma questo andrà fatto tenendo conto che il cane nel frattempo ha cambiato carattere: magari non è più un cucciolone esuberante che vuole solo compiacerci, adesso è diventato un cane adulto, consapevole di sé e che magari ti metterà maggiormente alla prova.
Può essere che il cane non sia più accondiscendente come prima e che prima di decidere di obbedire a una tua richiesta valuti attentamente, in maniera canina, se sia il caso o meno di fare quello che gli stai chiedendo.
Addestramento cani: i comandi di base
Prima di pensare di addestrare il cane a compiere azioni specifiche, sarebbe meglio assicurarsi che abbia imparato i comandi di base. Uno dei metodi preferiti dagli educatori cinofili e dai veterinari comportamentalisti è quello del rinforzo positivo. Vuol dire insegnare al cane un determinato comando o a fare una certa cosa associandola a un premietto in cibo, a una coccola o a una lode.
Inizialmente all’azione positiva svolta dal cane, dovrà sempre corrispondere un premio. Successivamente, man mano che il processo di addestramento va avanti, i premi dovrebbero ridursi in modo che il cane impari a svolgere quel comando anche senza. Lodi a voce o coccole, invece, possono essere sempre usati.
Al rinforzo positivo si contrappone il rinforzo negativo. Con rinforzo negativo si intende semplicemente dire “No” al cane nel momento esatto in cui compie un’azione non gradita. E basta. Rinforzo negativo non vuole assolutamente dire colpire il cane o dargli delle punizioni: vuol solo dire “No” ed eventualmente ignorare il cane per una decina di minuti, non parlandogli, non guardandolo e non toccandolo.
Sottolineiamo anche come sia importante che il “No” venga dato solo nel momento in cui compie l’azione non desiderata. I cani in generale ragionano per associazione immediata. Se il cane ha compiuto un’azione negativa (ha sporcato in casa, ha distrutto il cambio della macchina, ha rosicchiato il cellulare…) e noi lo sgridiamo dieci minuti dopo che ormai l’azione è terminata, lui non assocerà la sgridata all’azione negativa, bensì all’ultima cosa accaduta. E di solito in questi casi l’ultima cosa accaduta è il nostro ingresso nella stanza. In questo modo quello che otterremo è che il cane imparerà a temere il nostro ingresso nella stanza.
Ecco perché molti proprietari sono convinti che il proprio cane sappia di aver sbagliato. “Il mio cane sa di aver sbagliato, quando rientro torna subito a cuccia con aria mortificata”: in realtà quello che il cane ha imparato è ad avere paura del nostro rientro a casa.
Seduto
Il primo comando base che di solito si insegna al cane è il “Seduto”. È la base di ogni percorso educativo e di addestramento. Come prima cosa bisogna attirare l’attenzione del cane. Quando ci guarda, gli faremo vedere il premietto tenuto nel pugno. Ora avviciniamo la mano col premio vicino al muso, in modo che annusi il premio. Spostando leggermente la mano verso il cane, questi per continuare a sentire l’odore dovrebbe piano piano spostarsi indietro, fino a sedersi. A questo punto, mentre si siede, si dice “Seduto” e gli si dà il premio, lodandolo. Se il cane, invece, alza la testa per prendere il cibo senza sedersi o addirittura si mette in piedi, possiamo o ripetere il gesto fino a che non si comporta nel modo voluto o usare l’altra mano per farlo sedere.
Fermo o Resta
Il comando in questione di solito è il “Resta” o “Ferma”. Come prima cosa bisogna insegnare al cane a fare il Seduto. Una volta che il cane si è seduto, si apre il palmo della mano e lo si gira verso di lui dicendogli “Resta”. Ora fai un passo indietro: se il cane rimane in posizione, basta andare da lui e premiarlo. Man mano che il cane impara, ti puoi allontanare sempre di più.
Terra
Anche il comando “Terra” presuppone che il cane abbia imparato prima il “Seduto”. Una volta seduto, prendi il premio in mano e metti la mano sul muso in modo che annusi. Adesso sposta piano la mano verso il pavimento, eventualmente agevolando la discesa del cane che dovrebbe seguire la mano. Quando è giù, dai il comando “Terra” e premialo.
No
Questo comando è assai utile, a patto di usarlo correttamente. Come prima cosa attira l’attenzione del cane chiamandolo per nome. Poi, mentre sta mettendo in atto il comportamento sbagliato, pronuncia un “No” secco. Però questo non basta: devi fornire al cane la giusta alternativa. Fai seguire al “No” il comando desiderato e premialo se lo compie.
Addestramento cani: situazioni particolari
Parlando specificatamente di addestramento dei cani, serve personale esperto per poter insegnare al cane compiti specifici.
Addestramento cani da tartufo
Le pratiche odierne di addestramento cani da tartufo non sono paragonabili a quelle del passato (erano delle vere e proprie forme di maltrattamento).
Ovviamente è più semplice addestrare razze che sono predisposte alla ricerca dei tartufi (come il Lagotto romagnolo), ma tutti i cani potrebbero essere addestrati. Uno dei metodi usati attualmente si compone di diverse fasi. Il cane potrà passare alla fase successiva una volta che avrà ben appreso le precedenti. Il tutto andrà cominciato sin da quando il cane è cucciolo.
Si comincia col far annusare al cane uno straccio impregnato dell’odore del tartufo, facendo il gioco del tira e molla. Così facendo il cane prenderà confidenza con l’odore del tartufo. Ovviamente il cane andrà fatto vincere, premiandolo quando ottiene lo straccio.
Un altro gioco che si può fare consiste nel legare una pallina con un filo all’estremità di un bastone. Il cane insegue la pallina che, col passare del tempo, viene sostituita con un tartufo.
Il passo successivo consiste nel lanciare il tartufo vicino al cane. A questo punto bisognerà insegnargli il comando “Prendi”. Una volta che il cane ha preso il tartufo in bocca, bisognerà toglierglielo sostituendolo con un altro premio. Se il cane tende a mangiucchiare il tartufo, basterà dirgli “No” in modo che impari a non rosicchiarlo.
Ora bisognerà inserire il tartufo in un contenitore metallico chiamato “ovetto”. Bisogna far vedere al cane che si mette il tartufo dentro, poi si fa annusare e lo si lancia, ridando il comando “Prendi”, seguito poi dal “Lascia” e relativi premietti.
Imparato questo, bisogna lanciare l’ovetto sempre più lontano. Successivamente va lanciato nell’erba in modo che impari ad usare il naso per sentire dov’è.
Infine si seppellisce l’ovetto in terra, facendo vedere al cane dov’è e dandogli il comando “Cerca”. Bisogna incitarlo a scavare e quando lo trova premiarlo. Poi si fa la stessa cosa, ma allontanandosi progressivamente dal cane in modo che impari a cercare e scavare anche se non siamo vicini. Una volta trovato il tartufo si usano i comandi “Porta” e “Lascia”.
Addestramento cani da salvataggio
Addestrare un cane da salvataggio richiede la partecipazione a corsi specifici (per esempio in Italia esiste la Scuola Italiana Cani Salvataggio o SICS). In generale si inizia questo tipo di addestramento intorno ai 4-5 mesi, avendo cura di aver già insegnato al cane i comandi di base.
Qualsiasi cane può diventare un cane da salvataggio, a patto che abbia la giusta attitudine. Se parliamo di razze di cani, il Labrador retriever, il Golden retriever e il Terranova sono particolarmente indicati per il salvataggio in acqua. Il Labrador, il Pastore Tedesco ed il Malinois sono spesso utilizzati, invece, come cani da ricerca fra le macerie.
Addestramento cani: gli sport da fare insieme al cane
È anche possibile addestrare i cani per fare sport specifici insieme a loro.
Agility
L’Agility viene considerato sia uno sport che una disciplina educativa. Permette di raggiungere un ottimo rapporto di fiducia col cane, soddisfacendo tutti i suoi bisogni psicofisici.
Anche in questo caso, l’Agility viene svolto solitamente in specifici campi d’addestramento, dotati di strumenti e ostacoli particolari. Il tutto gestito da istruttori esperti. Il cane, prima di effettuare un corso di Agility, dovrebbe già conoscere i comandi di base.
È poi anche possibile costruirsi un mini percorso di Agility in giardino: basta fornirsi di qualche cono e di un tunnel di stoffa, come quelli usati dai bambini per giocare.
Altri sport con il cane
Ci sono poi altri sport che si possono insegnare al cane:
- Canicross: una sorta di corsa campestre con i cani
- Disc Dog: il cane viene addestrato al lancio e recupero del disco
- Dock Diving: i cani che amano l’acqua possono divertirsi a saltare da una piattaforma in una piscina
- Flyball: due squadre di cani devono fare una serie di salti prima di far lanciare una pallina da una macchina. A questo punto il cane prende la pallina, fa un percorso a ostacoli e riporta la pallina al suo umano
- Freestyle: cane e umano creano delle coreografie a suon di musica
Come insegnare al cane a fare i bisogni nella lettiera?
Perché insegnare al cane a fare i bisogni sulla lettiera? Solitamente serve per insegnare ai cuccioli a non sporcare in casa. Premettiamo subito che il cane, una volta messo in sicurezza con le vaccinazioni, deve imparare a fare i bisogni solo in passeggiata.
La lettiera o traversina in casa deve essere una soluzione temporanea. Crescendo, infatti, il cane imparerà, in questa situazione poco coerente, che praticamente può fare i bisogni ovunque. Ed ecco spiegato perché quel cucciolo che fino ai 4-5 mesi sporcava perfettamente solo sulla traversina, di punto in bianco comincia a fare i bisogni ovunque.
Per insegnare a un cane a fare i bisogni sulla lettiera, come prima cosa bisogna posizionare la traversina in un posto che sia facilmente raggiungibile dal cucciolo. La lettiera non deve essere troppo vicina alla cuccia e alle ciotole, ma neanche troppo lontana: il cucciolo potrebbe non riuscire a trattenersi se deve attraversare tutta la casa per poter sporcare.
Inizialmente sporca la lettiera con le sue urine e le sue feci in modo che prenda il giusto odore e permettigli di esplorarla liberamente. Se ti accorgi che sta per sporcare in un altro punto della casa, digli un “No” secco e portalo velocemente sulla lettiera. Quando la fa nel punto giusto, premialo e lodalo. Ricordati anche che i cuccioli tendono a sporcare dopo aver mangiato e quando si svegliano.
Come addestrare un cane: in casa o con un educatore cinofilo?
Addestrare un cane in casa? Dipende cosa si intende. Se parliamo di educazione, allora un addestramento cani fai-da-te è possibile, ma a patto che:
- il proprietario sia davvero capace di educare il cane (che non vuol dire coccolarlo e dargli bacini tutto il giorno)
- il proprietario abbia delle conoscenze di base su etologia e comportamento canini
- il cane sia di indole dolce e remissiva
Tuttavia potremmo imbatterci in cani dal carattere forte gestiti da persone inesperte, cani che richiedono un addestramento particolare, cani con problemi comportamentali o educativi, cani che provengono da situazioni particolari (frutto di sequestri, maltrattamenti o anche semplicemente il classico cane da staffetta portato dal Sud e che è sempre vissuto libero, randagio e che all’improvviso si trova costretto fra quattro mura!): qui c’è bisogno di un esperto.
Se il problema è prettamente educativo, ecco che allora potrebbe essere sufficiente un educatore cinofilo. Se il cane, invece, presenta un vero e proprio problema comportamentale (ansia da separazione, sindrome da canile, stereotipie, fobie, aggressività…), ecco che potrebbe essere necessario anche l’intervento di un veterinario comportamentalista.
Ed è anche possibile che educatore cinofilo e veterinario comportamentalista debbano collaborare per risolvere casi particolarmente complessi.
Se vogliamo, invece, addestrare il cane per compiti specifici (ricerca, guardia, salvataggio…), ecco che qui è necessaria la figura di un istruttore specialista di quella particolare branca.
Quanto costa un corso di addestramento per cani
Il costo di un corso di addestramento per cani varia molto a seconda dell’educatore, dell’addestratore, del percorso intrapreso e dalla rapidità del cane nell’apprendere le nozioni impartitegli. Ma non solo: dipende anche da quanto il proprietario si applica nell’insegnare al cane a mettere in pratica ciò che l’educatore gli ha insegnato.
Infatti l’educatore ti fornirà le basi, ma gli esercizi andranno ripetuti con costanza anche a casa. Pensare che il cane possa imparare a fare questo o quello limitandosi solo alle sedute fatte dall’educatore, vuol dire non aver compreso cosa significa educare il cane.
Il costo varierà a seconda anche di altri fattori. Corsi in presenza costano solitamente di più rispetto ai corsi online che ultimamente vanno di moda (proprio per il fattore prezzo ridotto e per la maggior comodità di fruizione). Per i corsi in presenza, poi, il prezzo cambierà a seconda del numero di sedute necessarie per il singolo cane. Se si tratta solamente di insegnare al cane a non tirare al guinzaglio, magari serviranno meno lezioni rispetto a come gestire un cane aggressivo.
Addestramento cani: perché non riesco a educare il cane?
Ci sono tanti motivi per cui a volte ci sono proprietari che non riescono non solo ad addestrare il cane a svolgere un compito specifico, ma neanche a educarlo. Uno di questi è per insegnare a un cucciolo o a un cane adulto, questo cane deve avere piena fiducia in noi. Deve vederci come leader consapevoli e coerenti della casa: se manca questa fiducia perché siamo troppo ansiosi, nervosi o non coerenti con ciò che gli insegniamo, ecco che il cane deciderà di non ascoltarci più. E il nostro addestramento cani non decollerà mai.
Quindi la prima cosa da fare in questi casi è migliorare il rapporto col cane: dobbiamo dimostrargli di essere degni della sua fiducia.
Un altro motivo è legato all’indole del cane: il temperamento e il carattere di un cane variano molto a seconda della razza prescelta. Prima di prendere un cane è bene assicurarsi di aver compreso a fondo quale sia l’indole di quella razza e se sia compatibile col nostro carattere.
Prendere un molossoide di grossa taglia e sperare che vada d’accordo con tutti gli altri cani, che non tiri quando vede qualcosa di interessante o che non cambi carattere raggiunto l’anno di età è pura utopia.
Entrano poi in gioco anche altri fattori. Neofiti e persone abituate magari a cani dall’indole dolce, dovrebbero pensarci due volte prima di prendere cani dal carattere forte come, per esempio, un Mastino Tibetano o un Dogo Argentino: qui entrano in gioco, infatti, anche le conoscenze e le capacità personali. E l’umiltà di riconoscere che avere sempre avuto cani non ci rende automaticamente dei bravi educatori.