Equinozio d’autunno 2023: quando cade e 7 curiosità
L'equinozio d'autunno 2023 è alle porte: quest'anno, cade sabato 23 settembre, alle ore 08:49. Si tratta di un fenomeno astronomico che affascina da sempre l'uomo: infatti esistono tante curiosità e leggende in merito, che coinvolgono anche gli antichi popoli, dai Maya alle civiltà greche e romane.
Fonte immagine: Pixabay
L’equinozio d’autunno segna definitivamente la fine dell’estate: con l’arrivo di settembre e del conseguente calo delle temperature, la stagione calda passa il testimone a un periodo fatto di colori, clima più mite e giornate più corte.
Quello dell’equinozio autunnale non è però solamente un fenomeno astronomico, poiché nei secoli è stato associato a tradizioni, usanze millenarie, credenze e rituali religiosi. Ma cosa si intende per equinozio autunnale, quando cade nel 2023 e, soprattutto, quali ricorrenze si celebrano in Italia?
Il passaggio tra estate e autunno affascina l’uomo sin da tempi antichissimi, anche perché rappresentava un periodo di ricchezza. Dopo le fatiche della bella stagione per coltivare i campi, arrivava infatti il momento di godere dei ricchi frutti del proprio raccolto.
Di seguito, tutte le informazioni utili sul fenomeno astronomico, le sue principali celebrazioni e, soprattutto, 7 incredibili curiosità.
Quando cade l’equinozio d’autunno nel 2023?
Per tradizione e comodità, si è soliti festeggiare gli equinozi autunnali il 21 settembre, quando da calendario l’estate cede il passo alla successiva stagione. In realtà, la data può variare di anno in anno, con un lasso di tempo dal 20 al 22 settembre.
Per il 2023, l’equinozio d’autunno addirittura slitta a sabato 23 settembre alle 08:49 del fuso italiano. Ma da cosa dipende la variabilità della data? È dovuta al calendario gregoriano.
L’anno gregoriano e l’anno solare non sono identici: la Terra impiega infatti 365 giorni e 6 ore per completare il suo moto attorno al Sole. Questo divario di circa sei ore viene recuperato a livello di calendario con l’introduzione degli anni bisestili, con un giorno in più nel mese di febbraio ogni quattro anni.
Proprio questa variazione determina anche il posticipo o l’anticipo degli equinozi a livello di calendario: ecco perché possono capitare in giorni diversi.
E i prossimi appuntamenti quando saranno?
- Solstizio d’inverno 2023: venerdì 22 dicembre alle 04:27 ora italiana;
- Equinozio di primavera 2024: 20 marzo alle 03:06;
- Solstizio d’estate 2024: 20 giugno;
- Equinozio d’autunno 2024: 22 settembre.
Cos’è l’equinozio d’autunno?
Dal punto di vista astronomico, l’equinozio d’autunno è un fenomeno dovuto dal moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole. In due momenti ben definiti dell’anno – in primavera e in autunno – la nostra stella si trova allo zenit dall’Equatore: questa singolare posizione permette ai raggi solari di colpire il Pianeta in modo perpendicolare.
Proprio per effetto della posizione relativa del Sole rispetto alla terra, durante gli equinozi si verifica una circostanza particolare: il giorno e la notte hanno la medesima durata. Non a caso, anche lo stesso nome lo suggerisce: equinozio deriva dal latino “equi-noctis”, ossia notte uguale al giorno.
Questo fenomeno accade due volte all’anno: in primavera, con il passaggio dall’inverno alla stagione più mite, e in autunno, con la fine del caldo afoso e l’inizio di un periodo più freddo.
Come si calcolano gli equinozi?
È naturale chiedersi come si calcolano gli equinozi, come stabilire a priori quando questi fenomeni astronomici si verificheranno con esattezza. Si tratta di un’operazione abbastanza complessa, che richiede una certa esperienza sul fronte dell’astronomia.
In breve, si predicono le posizioni del Sole e della Terra in ogni dato momento, si verifica la latitudine di riferimento, il moto terrestre attorno al Sole e l’inclinazione fra i due astri. Grazie a queste considerazioni, si riesce a ottenere una previsione estremamente affidabile su quando avverrà l’equinozio.
Quali sono le differenze tra equinozio e solstizio
Gli equinozi non sono gli unici fenomeni astronomici che coinvolgono il Sole e la Terra, durante l’anno si verificano anche i solstizi. Di conseguenza, ogni anno avremo due equinozi – uno autunnale e uno estivo – due solstizi, in inverno e in estate. Ma quale è la loro differenza?
Dal punto di vista astronomico, si verificano queste diverse condizioni:
- Equinozio: il Sole si trova allo zenit rispetto alla Terra, ciò determina un’irrorazione solare con raggi perfettamente perpendicolari all’Equatore;
- Solstizio: il Sole si trova al suo angolo massimo o minimo di distanza dall’Equatore.
Come già accennato, durante gli equinozi la durata del giorno e della notte è identica. In occasione di quello primaverile, le giornate incominceranno poi progressivamente ad allungarsi. In concomitanza con quello autunnale, le giornate cominceranno invece ad accorciarsi.
Vale però la pena ricordare come sul Pianeta equinozi e solstizi non determinino gli stessi effetti. I fenomeni sono infatti invertiti tra emisfero boreale ed emisfero australe: quando nel Nord del Pianeta si verifica l’equinozio d’autunno a Sud si sperimenta quello primaverile, e viceversa. Lo stesso vale anche per i solstizi.
Equinozio d’autunno: tradizioni e curiosità
Andando oltre alla spiegazione più squisitamente astronomica, l’equinozio d’autunno ha sempre rappresentato un momento di grande fascino e di celebrazioni per l’uomo, sin da tempi antichissimi. D’altronde, già le civiltà precolombiane avevano sviluppato la capacità di osservare con attenzione gli astri e avevano notato proprio questi due momenti annuali dove il giorno e la notte presentavano la stessa durata.
In linea generale, quasi tutte le civiltà antiche associavano all’equinozio d’autunno un momento di calma e ricchezza: dopo le fatiche nei campi estive, era giunto il momento di godersi il raccolto.
Non a caso, l’equinozio autunnale è spesso rappresentato con una cornucopia, una coppa dove, senza soluzione di continuità, sgorgano frutta, verdura e altre prelibatezze. Non solo elementi positivi, però, ma anche apprensione: l’equinozio d’autunno segna anche il ritorno del freddo e dell’accorciamento delle giornate, predisponendo così a un periodo difficile.
Civiltà precolombiane
Così come già accennato, le civiltà precolombiane avevano sviluppato una grande attenzione per lo studio degli astri e, oltre a conoscere le costellazioni, avevano imparato a distinguere equinozi e solstizi. Non a caso, le piramidi Maya si ipotizza servissero anche per l’osservazione del cielo, data la loro posizione privilegiata.
Ed è proprio la cultura Maya che ha fatto dell’equinozio d’autunno un momento davvero importante. Durante questa ricorrenza, si riteneva che alcuni dei scendessero sulla Terra, sia per inaugurare la stagione dei raccolti che per monito agli umani sull’avvio della stagione fredda. E così il popolo donava agli dei i migliori frutti del raccolto, fiori, animali e altri tipi di sacrifici.
Particolare è la tradizione legata al dio Kukulkàn, “il serpente piumato”. Presso il sito archeologico di Chichén Itzá, nello Yucatan, durante gli equinozi sulla piramide di Kukulkàn si viene a formare un gioco d’ombre: un profilo che assomiglia proprio a un serpente. Ancora oggi, il sito attira migliaia di persone durante questo passaggio astronomico.
Civiltà greche e romane
Anche le civiltà greche e romane festeggiavano gli equinozi, con significati non troppo dissimili dall’allora lontanissime – e sconosciute – popolazioni precolombiane.
Per i greci il mese di settembre rappresentava un periodo di celebrazioni, tanto che le più importanti ricorrenze annuali cadevano in questo periodo. In concomitanza con l’equinozio, si ricordavano i misteri Eleusini, dedicati alla discesa di Persefone negli Inferi. Un momento per rimarcare l’eterna alternanza tra luce e buio, tra vita e morte, proprio in relazione al progressivo accorciarsi delle giornate.
Anche i romani celebravano miti analoghi e, a partire dal 63 a.C., questa data ha assunto più significato, poiché concomitante con la nascita dell’imperatore Augusto. Si organizzavano grandissime feste cittadine, tra pranzi luculliani e litri di vino, con offerte di frutta e ortaggi all’Ara Pacis.
Civiltà nordiche, Stonehenge e Massoneria
Le civiltà nordiche e celtiche festeggiavano Mabon durante l’equinozio autunnale: il giovane dio dei raccolti. Figlio della dea madre Modron, venne rapito dopo la sua nascita e poi liberato da Re Artù. Simbolo dell’acqua – tant’è che viene rappresentato come un fiume – sottolinea l’abbondanza dei raccolti autunnali, del consumo dei prodotti seminati con tanta fatica, dell’arricchimento prima del duro inverno.
Parlando di civiltà nordiche non si può non citare Stonehenge, il grande sito archeologico della Gran Bretagna. La storia di questi enormi monoliti, disposti a cerchio, è ancora avvolta nel mistero.
Ma certamente ha a che fare con equinozi e solstizi poiché, durante questi fenomeni astronomici, la luce ne attraversa perfettamente le fessure regalando uno spettacolo unico nel suo genere. Ancora oggi, Stonehenge è meta di migliaia di turisti proprio in concomitanza di solstizi ed equinozi.
Per la Massoneria, infine, l’equinozio d’autunno corrisponde con la forza della Bilancia e la ripresa dei lavori spirituali, mentre quello primaverile indica il vero e proprio inizio dell’anno massonico.
7 curiosità da conoscere sull’equinozio d’autunno
- Quando si verifica l’equinozio d’autunno nell’emisfero settentrionale, chi vive nell’emisfero australe lo chiama equinozio di primavera.
- Durante gli equinozi giorno e notte sono uguali in tutto il mondo. L’equinozio si verifica nello stesso tempo indipendentemente da dove ci si trovi.
- Le giornate si accorciano dopo l’equinozio d’autunno e continuano ad accorciarsi fino al solstizio d’inverno di dicembre. Il giorno più corto dell’anno.
- In astrologia l’equinozio d’autunno segna il momento in cui il sole entra nel segno della Bilancia, che rappresenta l’equilibrio.
- La luna piena che cade vicino all’equinozio d’autunno è indicata come la luna del raccolto. Si dice che sia talmente luminosa da permettere ai contadini di lavorare fino a tardi nei campi.
- L’equinozio d’autunno viene celebrato in Cina in un festival noto come Mid-Autumn Festival o Moon Festival, dove vi è una grande abbondanza di cibo.
- La data dell’equinozio varia ogni anno e questo dipende dalla differenza tra il modo in cui il calendario gregoriano definisce un anno (365 giorni) e il tempo effettivamente impiegato dalla Terra per completare la sua orbita attorno al Sole (circa 365 e 1/4 giorni).
Equinozio d’autunno in Italia: feste e ricorrenze
L’equinozio d’autunno viene festeggiato anche in tutta Italia, con delle ricorrenze legate alla tradizione popolare. Vediamo le più note.
- Festa dell’Arcangelo Michele: celebrata in parte dell’Europa e soprattutto al Sud Italia, si basa sull’iconografia cristiana. Michele è il difensore della Luce contro il Buio eterno e simboleggia la lotta dell’uomo con la stagione difficile che sta per arrivare. Di norma si tiene una settimana di festeggiamenti, con il culmine il 29 settembre, tra ricchi pranzi, danze in piazza, celebrazioni religiose e fiaccolate;
- San Giovanni a Piro: famoso è il festival dell’equinozio a San Giovanni a Piro, in Campania. Qui da decenni si organizzano feste in piazza, celebrazioni religiose, concerti per chiudere in grande stile il periodo estivo. I festeggiamenti coinvolgono anche le limitrofe frazioni di Scario e Bosco;
- Piemonte e Puglia: in molte aree del Piemonte e della Puglia si celebra invece la festa del pane, realizzato proprio grazie ai raccolti estivi, una ricorrenza proprio legata al già citato Arcangelo Michele. In particolare, numerosi eventi sono sempre in programma alla piemontese Sagra di San Michele e all’omonima festa a Montesantangelo in Puglia.