Inci: cos’è e come leggerlo nei cosmetici
L'INCI è un'importante strumento poiché si struttura come un elenco degli ingredienti dei prodotti cosmetici, rivelando così la loro reale natura. Questo aiuta le persone a evitare allergie e a prendere decisioni informate. Anche se alcuni ingredienti pericolosi sono consentiti entro limiti stabiliti, l'INCI fornisce trasparenza sul loro contenuto. Le etichette fuorvianti sono infatti comuni, con dichiarazioni come "naturale" o "biologico" che possono applicarsi solo a parti del prodotto.
L’Inci è diventato uno strumento sempre più indispensabile per la corretta scelta dei cosmetici, un vero e proprio alleato per la sicurezza dei consumatori. Ufficializzato verso la fine degli anni ’90, questo elenco di ingredienti permette di conoscere rapidamente tutte le sostanze incluse in un rimedio cosmetico, evitando così brutte sorprese. I soggetti allergici vengono pertanto tutelati, mentre i più attenti all’origine naturale degli ingredienti possono così avere esaurienti conferme.
Ma cosa è l’Inci, come si legge, quali ingredienti evitare e come orientarsi in questa scelta con l’utilizzo di qualche comoda applicazione?
Cosa è l’Inci?
L’Inci – ovvero acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients – è un sistema di denominazione internazionale usato per identificare gli ingredienti dei prodotti cosmetici. Esiste da parecchio tempo, ma nel 1997 è divenuto obbligatorio in molte aree del mondo, compresa l’intera Europa, gli Stati Uniti, il Canada, il Brasile, il Sudafrica e la Russia.
Questo strumento è nato per garantire il massimo della tutela e della sicurezza dei consumatori, in particolare per:
- Soggetti allergici: la possibilità di vagliare gli ingredienti prima dell’acquisto riduce sensibilmente il rischio di imbattersi in reazioni allergiche dopo l’uso;
- Qualità dei prodotti: verificando l’Inci, è possibile controllare la qualità dei prodotti, ad esempio monitorando la presenza di ingredienti naturali e biologici e altri invece di origine chimica.
Cosa indica l’inci dei cosmetici?
L’Inci è incluso in un’ampia gamma di prodotti, anche in ritrovati non cosmetici in senso stretto. Ma è diventato particolarmente popolare proprio con quest’ultima categoria, tanto che sia i dermatologi che estetisti e venditori al dettaglio chiedono ai consumatori di verificarlo prima dell’acquisto.
Ma cosa indica l’Inci dei cosmetici? Non si tratta altro che di una lista di ingredienti, riportati in ordine decrescente a seconda della loro concentrazione, che permette quindi di apprendere tutte le caratteristiche del prodotto che si andrà ad acquistare. L’Inci dei prodotti beauty è quindi un vero e proprio biodizionario, un database cosmetico standardizzato in gran parte del mondo.
Ovviamente, è necessario imparare a leggere sia l’Inci che, più in generale, le etichette dei cosmetici.
Perché è importante?
L’INCI assume un ruolo di vitale importanza nell’ambito della protezione dei consumatori. Le aziende produttrici sono tenute a dettagliare gli elementi costituenti i loro manufatti, agevolando così gli individui nell’evitare reazioni allergiche e nell’effettuare scelte sagge.
Non di rado, l’influenza dei prodotti cosmetici sulla salute viene sottovalutata, poiché essi non vengono né inalati né ingeriti. Eppure, applicati sulla pelle nuda, sono in grado di produrre comunque effetti considerevoli, che possono assumere caratteristiche positive o negative. Al di là degli elementi attivi, possiamo identificare sostanze aventi potenziale cancerogeno, nocive per l’ambiente, irritanti o addirittura interferenti endocrini, tra altre problematiche.
Indubbiamente è opportuno ricordare che un prodotto cosmetico può giuridicamente includere ingredienti potenzialmente pericolosi o dannosi, purché rientrino in determinati limiti ritenuti “incolumi/accettabili” in accordo con gli attuali studi condotti.
Tuttavia, non possiamo trascurare l’inganno che molti produttori perpetrano attraverso informazioni di marketing ingannevoli apposte sulle etichette, come immagini di ingredienti presenti in minime (o quasi inesistenti) quantità nel prodotto, oppure terminologie come “naturale” o “biologico”, riferite solo ad alcune componenti della lista, ingannando circa la reale natura del prodotto.
Come leggere le etichette dei cosmetici?
Per comprendere la qualità di un prodotto cosmetico, è innanzitutto necessario leggere le etichette. Oltre all’Inci, le aziende riportano utili consigli di utilizzo, eventuali certificazioni per ritrovati naturali o biologici, nonché tutte le indicazioni sui test ipoallergenici condotti.
L’Inci è riportato solitamente nella porzione inferiore delle etichette, anche con scritte di piccola dimensione, quindi è necessario innanzitutto individuarlo. Dopodiché, bisogna conoscere alcune nozioni per poterlo leggere correttamente:
- Ordine decrescente: gli ingredienti sono riportati in ordine decrescente, dal più utilizzato a quello presente solo in tracce, fino a un minimo di concentrazione all’1%;
- Ingredienti minori: le sostanze incluse in concentrazioni inferiori all’1% devono essere riportate, ma possono comparire in ordine sparso;
- Nomi latini: tutti gli ingredienti sono riportati con il loro nome latino che, in caso di elementi di origine naturale, è anche la definizione scientifica o botanica assegnata alla singola specie;
- Elementi biologici: le sostanze ricavate da specie coltivate in agricoltura biologica riportano un asterisco – (*) – per facilitarne il riconoscimento.
Date queste premesse, appare palese come sia tutt’altro che semplice leggere l’Inci senza la dovuta preparazione o, quantomeno, una infarinatura generale sull’argomento. Se per l’utente medio può infatti essere semplice riconoscere in “aqua” il corrispettivo della comune acqua, più difficile può essere l’identificazione di piante rare o dal nome botanico molto diverso da quello invece usato a livello popolare.
Per questa ragione, è utile sapere cosa evitare nell’Inci, imparare ad usare alcune app che possono facilitare il riconoscimento degli ingredienti e apprendere come individuare al primo colpo i cosmetici del tutto naturali.
Cosa evitare nell’Inci dei cosmetici
In linea generale, tutti i prodotti approvati per il mercato europeo sono sicuri e dermatologicamente testati, seguendo rigidi protocolli stilati dall’Unione Europea. Sicuri e testati non è però sinonimo di naturali, né è garanzia di qualità dello stesso cosmetico.
Di norma, i consumatori preferiscono evitare cosmetici che includono alcune sostanze chimiche di derivazione industriale. Questo perché molti di questi ingredienti possono determinare reazioni allergiche o, ancora, non essere compatibili con un obiettivo di vita rivolto alla riduzione delle sostanze inquinanti e all’esclusione dei derivati del petrolio. Ma a quali gruppi prestare attenzione?
- Siliconi: sono derivati dal silicio che si utilizzano per le loro proprietà idrorepellenti, comuni soprattutto in shampoo e prodotti per i capelli. Questi agiscono depositando sulla cute una sorta di micro-film, che evita quindi il deposito di detriti e sostanze oleose. Tuttavia, possono alterare la traspirazione della cute;
- Parabeni: sono usati perché assicurano una lunga conservazione del cosmetico, contrastando muffe, batteri e funghi. Negli ultimi anni è emerso un possibile legame tra l’abuso di parabeni e problemi di salute, tanto che si sospetta possano diventare nel tempo causa di gravi malattie quali i tumori. Sono però necessari ulteriori studi di conferma per questa ipotesi;
- Tensioattivi: aiutano la pulizia profonda della cute, grazie alla loro capacità di produrre una densa schiuma. Sono pressoché innocui per l’uomo, tranne rari casi di ipersensibilità, ma altamente inquinanti per le falde acquifere;
- Petrolati: sono derivati del petrolio, così come suggerisce il nome, che servono per creare un microfilm sulla cute rispetto agli agenti esterni. Possono occludere i pori e determinare quindi l’apparizione di brufoli e punti neri;
- PEG: prodotti di sintesi che permettono di mescolare l’acqua alle sostanze grasse, tuttavia inquinanti.
Diciture Inci da evitare
Ma come riconoscere i gruppi sopraelencati quando si legge l’Inci? È sufficiente prestare attenzione ad alcune definizioni. I cosmetici con buon Inci non dovrebbero contenere, oppure prevedere solo in misura ridotta, i seguenti elementi:
- Siliconi: sono ingredienti indicati con la desinenza “metichone”, come ad esempio dimethicone, amodimethicone e cyclomethicone;
- Parabeni: prevedono una desinenza in “paraben”, come methylparaben, ethylparaben, butylparaben e benzylparaben;
- Tensioattivi: il più noto è il Sodium Laureth Sulfate;
- Petrolati: vengono indicati con definizioni quali petrolatum, propylene glycol, isopropyl, paraffinum, vaselina.
App per leggere e capire l’Inci
Per cercare di districarsi tra le difficoltà dell’Inci, da qualche tempo sono disponibili numerose applicazioni per smartphone. La maggior parte permette di inquadrare il prodotto con la fotocamera del telefono, scannerizzare l’elenco dell’Inci e ottenere informazioni su ogni singolo ingrediente.
Cosmetici naturali: come capirlo dall’Inci
pInfine, una domanda che molti si saranno sicuramente: come riconoscere un cosmetico completamente naturale, solo dal suo Inci? Bisogna prestare attenzione ad alcuni elementi:
- Assenza di petrolati, poiché derivati dal petrolio e quindi inquinanti;
- Assenza di tensioattivi, poiché inquinanti;
- Mancanza di PEG, poiché derivati di sintesi;
- Presenza di asterischi (*), che indicano ingredienti provenienti da agricoltura biologica.
Si ricorda come le principali app per smartphone, una volta effettuata la scansione dell’Inci, sono in grado di identificare se il cosmetico in questione possa considerarsi completamente naturale.