Nucleare, pronto il piano B del governo: i mini-reattori
Il governo punterebbe a una rete di piccoli reattori nucleari per superare le resistenze burocratiche e tecniche al ritorno al nucleare
L’allarme lo hanno lanciato i Verdi di Angelo Bonelli: il Governo lavorerebbe a un piano B sul nucleare. L’idea avuta dall’esecutivo sarebbe quella, una volta scongiurato il quorum al referendum, di far fuori (o sospendere) l’alleanza con la Francia, puntando sui reattori Iris della italoamericana Westinghouse-Ansaldo.
I reattori Iris sono una tecnologia sperimentale che gioca, fra gli altri punti, su una riduzione di dimensioni e potenza energetica prodotta. Insomma, un mini-nucleare, che necessita di meno acqua e minor regole di sicurezza da rispettare. Semplificato risulterebbe anche l’iter di individuazione dei siti idonei, sveltendo le pratiche per il ritorno al nucleare previsto nel post-moratoria. Inoltre, al contrario del nucleare classico, i mini-reattori ben si adatterebbero a reti di trasmissione elettrica di medie dimensioni.
Lo stesso Umberto Veronesi aveva aperto, in modo più o meno esplicito, a questa possibilità lo scorso 19 marzo:
Molti si domandano se il modello delle centrali nucleari di grossa taglia, come sono oggi tutte quelle del mondo, sia da continuare a realizzare, oppure se non è opportuno considerare l’adozione di reattori più piccoli e modulari: una rete di minireattori. Alcuni di questi sono già in produzione e dovremo studiarne a fondo le caratteristiche e la fattibilità.
Insomma, il referendum del 12 e 13 giugno sembra cadere proprio per “guastare la festa” dell’esecutivo. Proprio per questo motivo i Verdi invitano al voto e auspicano il raggiungimento del quorum: il rischio è che sia l’ultima possibilità per fermare il ritorno del nucleare nel nostro Paese.