Animali, documentari come soap opera: è polemica
Animali, documentari come soap opera: un gruppo di ricercatori fa esplodere la polemica contro David Attenborough e le produzioni TV.
Fonte immagine: Unsplash
I documentari sugli animali sono sempre più proposti in stile soap opera e, pertanto, rischiano di alimentare credenze sbagliate sull’universo naturale. È questo l’allarme lanciato da una nuova ricerca condotta nel Regno Unito e pubblicata sulla rivista scientifica People and Nature.
In particolare, i ricercatori hanno analizzato alcuni dei documentari più popolari trasmessi da BBC – come “Dynasties”, raccontato da David Attenborough – criticando l’enfatizzazione della narrazione.
Animali, i documentari sono soap opera
La ricerca è stata condotta dalla Wildlife Conservation Research Unity dell’Università di Oxford, dal Durrell Institute of Conservation and Ecology e dall’Università del Gloucestershire. In particolare, gli esperti si sono concentrati sulla serie “Dynasties” di BBC, trasmessa nel 2018 e narrata da David Attenborough, poi trasmessa da moltissimi altri network a livello internazionale.
Secondo gli esperti, i produttori avrebbero optato per una narrazione troppo drammatica e sceneggiata, allo scopo di realizzare quel che appariva più come “un drama con attori protagonisti umani” che un documentario neutrale sul regno animale. Sarebbero state enfatizzate le scene d’affetto tra esemplari all’interno degli stessi gruppi familiari, estremizzate le fasi della caccia, umanizzati tutti gli animali presentati. E da qui l’affondo dei ricercatori al documentarista britannico, riconosciuto a livello mondiale per la sua instancabile attività naturalistica: Attenborough sarebbe responsabile di aver trasformato gli animali in “attori da soap opera”, in modo “né onesto né utile”.
I documentari naturalistici sono uno dei pochi modi con cui le persone possono ammirare gli animali e il loro comportamento nella natura selvatica. Per questo, anziché creare storie in stile soap-opera per ottenere un impatto emotivo, è necessario un maggiore focus per mostrare quali siano gli effettivi problemi che esistono oggi nel mondo naturale.
I ricercatori hanno voluto sottolineare come l’elemento umanizzante dei documentari non sia necessariamente sbagliato, perché il collegamento emotivo tra lo spettatore e il mondo naturale aiuta a comprendere i problemi ambientali che il Pianeta sta vivendo, ma le produzioni televisive avrebbero decisamente esagerato:
L’antropomorfismo può, in alcune circostanze, aiutare le persone a relazionarsi più facilmente ai problemi di conservazione dell’universo naturale. Ma i registi – e gli scienziati che contribuiscono ai documentari – dovrebbero assicurarsi che non vi sia un eccesso di antropomorfismo, che potrebbe addirittura ingannare lo spettatore e distorcere la realtà. [….] Questa retorica è più adatta a “Il Re Leone” della Disney anziché a un documentario.
Non tutti sono però d’accordo con le conclusioni dei ricercatori. In molti hanno protestato sui social network, dove la polemica è molto accesa, sottolineando come senza il contributo di documentaristi come Attenborough la maggior parte delle persone comuni non si sarebbe mai avvicinata ai problemi degli animali e della Terra.
Fonte: Daily Mail