Covid dagli animali, OMS conferma: nato nei wet market cinesi
Covid dagli animali, OMS conferma: i wet market sono stati determinanti nel diffondere l'attuale pandemia da coronavirus.
Fonte immagine: Robert Ng/South China Morning Post via Getty Images
L’attuale pandemia da Covid è stata generata dagli animali, più precisamente dagli esemplari presenti nei wet market cinesi. Dopo mesi di supposizioni, è quanto emerge dallo studio condotto dall’OMS e dalle autorità cinesi, pronti a confermare come il coronavirus abbia avuto origine da una zoonosi. Viene invece smentita l’ipotesi di una fuga da un laboratorio, considerata dalla ricerca “altamente improbabile”.
Lo studio in questione non è ancora stato reso pubblico ma, nella giornata di ieri, l’Associated Press ha ottenuto una copia della bozza finale del documento. Si evidenzia quindi il ruolo fondamentale del rapporto fra gli uomini e gli animali per l’apparizione di nuove malattie e, soprattutto, il peso determinante delle scarse condizioni igieniche di certi mercati.
Covid dagli animali, il ruolo dei wet market
Sin dall’inizio della pandemia da coronavirus, le attenzioni degli esperti si sono concentrate sul mercato ittico di Wuhan. Un vero e proprio wet market, dove centinaia di animali vivi – appartenenti a decine di specie diverse – venivano ammassati in gabbie strettissime e privati di basilari condizioni igieniche. I primi controlli avevano evidenziato la presenza di numerosi esemplari di origine selvatica, catturati in natura, come zibetti, pangolini, serpenti, pipistrelli, ratti, pollame e molti altri. Gli scienziati avevano quindi suggerito come le condizioni fossero pressoché ideali per favorire un salto di specie del virus dagli stessi animali all’uomo.
Ora questa ipotesi trova conferma nel report congiunto tra OMS e Cina, così come conferma CNBC. L’Associated Press avrebbe ricevuto la bozza dello studio da un diplomatico di Ginevra e, a quanto pare, il documento sarebbe destinato alla pubblicazione “nei prossimi giorni”. Secondo quanto riportato, i ricercatori hanno vagliato quattro diversi scenari, assegnando a ciascuno un punteggio di probabilità:
- Trasmissione con il passaggio a un secondo animale: molto probabile;
- Trasmissione diretta da un animale, senza passaggi intermedi: probabile;
- Trasmissione dalla catena del freddo alimentare: possibile, ma non probabile;
- Trasmissione da laboratorio: altamente improbabile.
La specie maggiormente sospettata della trasmissione sembra essere quella dei pipistrelli, di cui abbondano proprio i wet market, anche se si ritiene possa esservi stato anche un ospite intermedio. In ogni caso, l’OMS riferisce che l’evoluzione del SARS-CoV-2 possa aver richiesto “diversi decenni” e, che al momento, vi sarebbe un passaggio mancante.
Nei wet market cinesi i pipistrelli vengono solitamente esposti vivi, appesi per le ali, e macellati al momento in assenza di basilari norme igieniche. La maggior parte di questi mercati non è infatti collegata alla rete elettrica e non può quindi approfittare di refrigeratori: per questo l’uccisione degli esemplari avviene al momento.
Fonte: CNBC