Incendi forestali, emissioni più dannose delle auto
Incendi forestali, più emissioni inquinanti rispetto al traffico automobilistico: è quanto rivela un nuovo studio statunitense.
Fonte immagine: Pixabay
I sempre più frequenti incendi forestali rilasciano in atmosfera quantità di inquinanti ben più elevate rispetto all’intero traffico stradale. È quanto rivela un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communication e realizzato in California. Lo stato a stelle e strisce è stato infatti di recente colpito da una stagione particolarmente intensa di roghi, soprattutto a cavallo tra l’estate e l’autunno.
Considerando come questi fenomeni si facciano sempre più probabili, a causa del surriscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, bisogna pensare sin da subito a delle strategie di contenzione del rischio. Soprattutto per la salute delle persone più fragili che, esposte a fumi inquinanti, rischiano di sviluppare sindromi respiratorie estremamente gravi.
Incendi forestali ed emissioni record
I ricercatori, guidati da Rosana Aguilera, hanno voluto indagare i livelli di inquinamento in alcune aree chiave della California, per poi confrontare i dati raccolti con il numero di interventi richiesti alle autorità sanitarie per gravi problemi respiratori. Per l’analisi è stato preso come riferimento un periodo di 14 anni, dal 1999 al 2012, con particolare attenzione ai periodi in cui le emissioni di contaminanti in atmosfera risultavano più elevate a causa dei roghi.
Dai dati è emerso come, all’aumentare delle concentrazione di particolato e altri inquinanti nell’aria, crescano anche di 10 volte i ricoveri per difficoltà respiratorie anche gravi. Così ha spiegato Rosana Aguilera:
Sappiamo che gli incendi diventeranno sempre più estremi, a causa del cambiamento climatico. È quindi importante che si inizi a valutarne gli effetti sulla salute.
Dalla ricerca emerge però un dato ancora più allarmante: gli incendi emettono quantità maggiori di inquinanti rispetto al traffico stradale, in particolare in termini di PM10 e PM2.5. E nel 2020 – l’anno maggiormente impegnativo per i roghi, con i 6 più estesi incendi mai registrati negli Stati Uniti – le concentrazioni di contaminanti e gas serra hanno raggiunto livelli record. Un fatto che preoccupa in termini di cambiamenti climatici, considerando come contestualmente il 2020 abbia visto l’abbattimento della circolazione di auto su strada, data le restrizioni dovute alla pandemia da coronavirus.
Mary Prunicki, ricercatrice di Stanford impegnata in uno studio simile, ha spiegato come la pericolosità degli incendi sia anche nei materiali che vengono coinvolte nelle fiamme. Oltre al legno, prendono infatti fuoco plastica, metalli, sostanze chimiche a uso industriale e domestico, carta, vernici e molto altro. Ciò porta alla creazione di un pulviscolo tossico che, oltre a essere ricco di particolato, contiene grandi quantità di molecole chimiche la cui inalazione sarebbe estremamente sconsigliata.
Fonte: Guardian