Inquinamento atmosferico, finito effetto Covid sulle emissioni
Inquinamento atmosferico, finito l'effetto Covid: i dati sulle emissioni sono già tornati ai livelli registrati prima della pandemia.
Fonte immagine: Unsplash
La lotta all’inquinamento segna già un primo passo falso, dopo i miglioramenti registrati nel corso del 2020 come conseguenza alla diffusione del coronavirus. I livelli di emissioni sono infatti già tornati ai ritmi pre-pandemia, mettendo così a ritmo gli obiettivi ambientali prefissati per scongiurare il peggioramento dei cambiamenti climatici. È quanto conferma l’International Energy Agency (IEA), in un recente comunicato.
A partire dallo scorso dicembre, infatti, le emissioni di anidride carbonica e di altri inquinanti sono tornate a crescere molto velocemente, rendendo così vani i successi raggiunti nel corso dell’anno.
Inquinamento ed emissioni, si torna indietro
Il 2020 è stato certamente un anno insolito sul fronte delle emissioni nocive per l’ambiente. I lockdown imposti in tutto il mondo per contenere la pandemia da coronavirus infatti, hanno determinato un crollo generalizzato nella produzione di CO2. E, in molti Paesi industrializzati, i livelli si sono attestati su medie a cui non si assisteva da 10-15 anni. Dei dati che avevano fatto ben sperare sulla protezione dell’ambiente e sulla lotta ai cambiamenti climatici, tuttavia già superati.
Così come riferisce l’IEA, lo scorso dicembre si sono raggiunti livelli di emissioni da pre-pandemia, anche a causa dell’allentamento generalizzato delle misure di protezione. La necessità di riavviare l’economia ha spinto numerosi Paesi a una super-produzione industriale, così come al ripristino del sempre più affollato traffico stradale. Fatih Birol, Executive Director di IEA, ha così commentato questo peggioramento:
Il rialzo delle emissioni globali di anidride carbonica verso la fine dell’anno è un evidente allarme, non si sta facendo abbastanza per accelerare la transizione all’energia più pulita in tutto il mondo. Se i governi non si affretteranno ad approvare le giuste politiche energetiche, si metterà a rischio l’opportunità storica di segnare il 2019 come ultimo anno di picco nelle emissioni globali.
D’altronde, le rilevazioni internazionali non lasciano presagire nulla di buono. Nonostante il suo lockdown duro nella primavera del 2020, e la riduzione di diversi punti percentuali nelle emissioni, la Cina è riuscita a dicembre addirittura a superare i livelli del 2019. Negli USA è invece già stato negativamente compensato il calo del 10% nella primavera dello scorso anno, con un dicembre del tutto sovrapponibile agli anni pre-pandemia. In India, da settembre si verificano emissioni addirittura superiori al 2019, con la ripresa della gran parte delle attività economiche.
L’IEA non ritiene che i governi mondiali stiano intraprendendo azioni sufficienti per contenere inquinamento e cambiamenti climatici, tanto che si rischia di non raggiungere gli Accordi di Parigi. Senza interventi mirati sarà difficile mantenere l’aumento della temperatura media sotto agli 1.5 gradi e, ancora, appare sempre più improbabile la possibilità di raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050.
Fonte: France24