Moda sostenibile, il nuovo trend sono i vestiti a noleggio
Il noleggio è la nuovissima frontiera della moda di alta classe per impedire sprechi e scarti in favore di una moda ecologica e sostenibile.
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L’impossibilità di muoversi data dal lockdown e dalla pandemia ha riscritto le regole legate all’acquisto di accessori, oggetti, ma principalmente di abiti. La nuova tendenza ha spostato l’interesse degli acquirenti verso gli shop online, in particolare verso il noleggio degli stessi capi. Questo esempio di moda sostenibile si chiama fashion renting e arriva dagli USA, ma ha colpito profondamente anche Cina e Regno Unito, e sta espandendosi anche qui in Italia.
Il noleggio degli abiti permette di contenere le spese legate agli acquisti degli stessi, garantisce un riutilizzo mirato e favorisce una moda attenta agli sprechi. Secondo i dati il trend è in crescita costante, si presume possa aumentare il giro di affari che nel 2023 potrebbe toccare i 1,9 miliardi di dollari. Con una crescita media solo negli USA pari al 10,6%, e che sembra soddisfare tutte le necessità attuali in fatto di look.
Moda sostenibile e fashion renting, anche l’Italia segue il trend
Nella città della moda per eccellenza, Milano, è nata la straup DressYouCan, che propone una sorta di armadio virtuale dove trovare abiti a noleggio al 10 (massimo 15%) del costo di vendita. Una progetto che ha colpito al cuore donne dai 30 ai 50 anni appartenenti a classi sociali di fascia medio alta. L’obiettivo è quello di poter attingere a capi di alta moda senza spendere cifre esorbitanti, ma garantendo al contempo un effetto finale strabiliante. Queste le parole di Caterina Maestro, fondatrice di DressYouCan:
[…]L’idea della nostra startup è proprio l’esatto opposto della moda low cost: punta sulla qualità e rende l’abbigliamento di classe alla portata di tutti con prezzi accessibili e con un sistema di noleggio online e offline molto semplice che sta riscuotendo grande successo.
Una scelta ecologia
L’idea del noleggio abiti anche di alta moda rientra in un discorso del tutto sostenibile così da migliorare il panorama del futuro. Come riporta anche il The Guardian da tempo gli esperti allertano sull’impatto che potrà avere il mondo dell’industria tessile sul nostro futuro, con un aumento delle emissioni di CO2 e della temperatura di due gradi. Per questo il noleggio degli abiti potrebbe favorire una riduzione delle stesse, in tandem con l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili e delivery poco impattanti.
Secondo una stima effettuata da Greenpeace Germania la produzione degli abiti è aumentata rispetto al passato, ma si è dimezzata la durata degli stessi, con effetti negativi sull’ambiente e un aumento dei capi dismessi. Un aumento dei rifiuti tessili pari all’ 811% dal 1960 al 2015 secondo i dati Eurispes, con ben 1630 tonnellate di scarti che solo nel 2015 hanno riempito le discariche.
Sono 16 milioni le tonnellate annuali di scarti legati all’Europa, un’enormità per l’ambiente con un terribile impatto negativo. Il riutilizzo, il noleggio e il recupero del tessile sono la chiave per un futuro migliore e una moda sostenibile.
Fonte: AdnKronos