Siccità: Istanbul potrebbe esaurire riserve d’acqua in 45 giorni
La Turchia è alle prese con una forte emergenza idrica causata da lunghi e stressanti periodi di siccità frutto dei cambiamenti climatici.
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I cambiamenti climatici stravolgono le abitudini della popolazione di Istanbul colpita da una pressante siccità. Fenomeno che potrebbe lasciarla senza più acqua tra soli quarantacinque giorni, conseguenza diretta delle scarse se non assenti precipitazioni piovose degli ultimi tempi.
Una problematica che potrebbe colpire non solo i diciassette milioni di abitanti della città turca, ma anche molte delle grandi aree del Paese stesso. Secondo l’esperto di gestione dell’acqua Akgün İlhan, in forze all’Istanbul Policy Center, il Paese avrebbe gestito l’emergenza nel modo sbagliato.
Al posto di centellinare l’erogazione tenendo sotto controllo i consumi, così da guadagnare importanti riserve idriche per la città, la Turchia ha investito nella costruzione di molte dighe. Opere edili mastodontiche che l’hanno impegnata negli ultimi due decenni, senza creare alternative valide per la popolazione stessa.
Istanbul non sembra però essere l’unica città della Turchia a dover affrontare questo genere di emergenza idrica. Anche Izmir e Bursa sembrano dover fare i conti con esigue risorse di acqua e che potrebbero finire a breve.
L’assenza di piogge e di precipitazioni hanno impattato negativamente sulle risorse idriche di queste due città riducendo drasticamente l’acqua a disposizione. Izmir può contare solo su un 36% circa, mentre le dighe di Bursa sono piene solo al 24% circa, con una ricaduta diretta sulle coltivazioni del posto che stentano a sopravvivere e che presto non avranno più acqua a disposizione.
Siccità e cambiamenti climatici tengono in scacco la Turchia
I responsabili di questa prolungata siccità sono proprio i cambiamenti climatici, un percorso lento, ma costante che da decenni sta stressando la Turchia dal punto di vista delle sue risorse naturali. Una disponibilità annuale davvero risicata pari a 1346 metri cubi di acqua a persona, una condizione che il Paese conosce bene sin dagli anni ottanta, ma che ha subito un drastico peggioramento.
La continua urbanizzazione e gli investimenti nell’industrializzazione selvaggia stanno sconvolgendo la fisionomia dei territori verdi del Paese. Una problematica aggravata anche da un aumento della popolazione e dal relativo innalzamento dei consumi.
Secondo Ümit Şahin, esperto di cambiamenti climatici e insegnante presso l’Università Sabancı di Istanbul, il governo non ha dato la giusta priorità a questo genere di problematiche. Non ha investito nella conservazione delle risorse, in particolare di quelle idriche molto presenti sul territorio, ma non sfruttate adeguatamente. Sottoponendo così la popolazione a una condizione di costante emergenza.
Fonte: Inhabitat