Greenstyle Ambiente Animali Kaavan, l’elefantina più sola del mondo: ma la sua vita può cambiare

Kaavan, l’elefantina più sola del mondo: ma la sua vita può cambiare

L'elefante Kaavan lascerà lo zoo di Islamabad, dove vive recluso in solitudine e isolamento: lanciata raccolta fondi per il trasferimento.

Kaavan, l’elefantina più sola del mondo: ma la sua vita può cambiare

Fonte immagine: Unsplash

La storia dell’elefante Kaavan ha colpito al cuore l’opinione pubblica che si è mossa in suo aiuto, sostenendo l’associazione Four Paws che da tempo si sta occupando del suo salvataggio. La sua è stata una vita triste e priva di cure mediche necessarie ad assicurare un naturale benessere. Un’esistenza completamente vissuta all’interno di spazi ridotti e in catene. Kaavan era stata donata nel 1985 al Pakistan dallo Sri Lanka come pegno del buon rapporto tra i due Stati, per aumentare i legami tra di loro.

La piccola di solo un anno era giunta allo zoo Marghazar di Islamabad, vivendo in quasi totale solitudine e costretta a esibirsi per i visitatori. Solo l’arrivo nel 1990 del suo compagno di gabbia, Saheli, aveva reso la triste quotidianità meno cupa e deprimente. Ma la dipartita dello stesso nel 2012 l’aveva rigettata nella desolazione trasformandola nell’animale più solo di sempre.

Kaavan, una vita trascorsa tra solitudine e sofferenza per l’elefante

L’elefantina Kaavan, isolata e triste, ha iniziato a somatizzare la sofferenza data dalla condizione apparendo letargica e molto stressata. Alcune reazioni aggressive hanno spinto lo staff dello zoo verso la decisione di incatenarla. La cosa non è passata inosservata e molti cittadini hanno cercato di catturare l’attenzione dei media. Solo una petizione del 2015 è riuscita nell’intento. La studentessa Samar Khan ha aperto una pagina Facebook dedicata a Kaavan, mettendo così in evidenza le pessime condizioni esistenziali e la solitudine patita dall’animale.

È però solo grazie all’interessamento di Cher e della campagna #SaveKaavan che lo zoo ha deciso di far trasferire l’animale in un santuario a Lek in Cambogia. Della parte logistica se ne sta occupando Four Paws International, l’organizzazione austriaca per il benessere degli animali che da tempo si sta occupando degli animali reclusi negli zoo del Pakistan.

Il gruppo ha lanciato una raccolta fondi per sostenere i costi legati al trasporto, ma nel frattempo il direttore di Four Paws si sta dedicando al processo di socializzazione dell’>elefante. L’operazione ha messo in luce le pessime condizione di tutti gli ospiti dei vari zoo dello stato spesso vittime dell’incuria o morti a causa dei fuochi accesi dal personale solo per spaventarli.

Fonte: FOUR PAWS International

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