Orso in Trentino, arriva l’ordine di abbattimento: protesta il Ministro Costa
L'orso che ha aggredito due escursionisti in Trentino potrebbe essere abbattuto, ma si oppongono il Ministro Sergio Costa e le associazioni animaliste.
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Un orso in Trentino rischia di essere abbattuto, ma il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa si oppone. È questo il destino che potrebbe incontrare il plantigrado che, pochi giorni fa, ha aggredito una coppia di escursionisti di Cles. I due, padre e figlio, sono infatti stati feriti dall’animale mentre si trovavano su un sentiero di montagna, un attacco a cui è seguito il ricovero ospedaliero.
Così come riferisce Il Fatto Quotidiano, il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato un’ordinanza di abbattimento per l’orso protagonista di questa vicenda. La misura verrà applicata in tre fasi: monitorando l’area del monte Peller dove l’aggressione è avvenuta, procedendo all’identificazione dell’animale e con il successivo abbattimento. Si seguiranno quindi le indicazioni previste per il contenimento di animali di massima pericolosità, in base al Pacobace, il Piano di Azione Interregionale per la Conservazione dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro-Orientali.
La decisione, spiega sempre Il Fatto Quotidiano, sarebbe stata presa in base alla relazione tecnica degli esperti della Forestale:
Il comportamento tenuto dalle persone protagoniste dell’incontro evidenzia come l’attacco abbia avuto luogo senza che lo stesso sia stato in alcun modo volontariamente provocato, in orario diurno e in una zona normalmente frequentata dalle persone.
Orso, chi si oppone all’abbattimento
Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha voluto esprimere disapprovazione per l’ordinanza emessa:
È inaccettabile l’abbattimento di un orso, a maggior ragione in questa fase in cui ancora non si conoscono i contorni precisi della vicenda. Se si trattasse di una femmina che voleva proteggere i piccoli lo scenario sarebbe diverso e potrebbero cadere i presupposti per la pubblica sicurezza.
Di avviso analogo anche il WWF:
L’emanazione di ordinanze di abbattimento appare una scelta improvvida e fuori luogo. Le dinamiche dell’incidente non sono ancora chiare, non sappiamo dell’eventuale presenza di cuccioli o di altre motivazioni che possono aver spinto l’orso a ferire le due persone.
Oipa Italia annuncia invece il ricorso al Tar, poiché la pericolosità effettiva dell’orso non sarebbe stata ancora comprovata:
Presenteremo ricorso al Tar poiché l’abbattimento di un orso può avvenire, per legge, solo in caso di comprovata pericolosità nei confronti dell’uomo e quando si sia verificata l’inefficacia di misure alternative incruente.
Fonte: Il Fatto Quotidiano