Tartaruga depone 90 uova a Torvaianica: seconda volta in 5 anni
Una tartaruga ha deposto 90 uova sulle spiagge di Torvaianica: un evento straordinario che non si ripeteva ormai da cinque anni.
Fonte immagine: Pixabay
Una tartaruga Caretta Caretta ha deposto 90 uova sulle spiagge di Torvaianica. Si tratta di un evento straordinario e abbastanza raro: è infatti la seconda volta che accade in cinque anni. L’emozionante avvistamento è avvenuto lo scorso martedì quando, in piena notte, l’animale ha raggiunto la spiaggia per creare il suo nido.
L’arrivo della tartaruga è stato segnalato da due pescatori, poi ringraziati tramite i social network dalla sezione di Pomezia della Lega Navale Italiana:
Sono stati due i pescatori che da riva hanno assistito all’approdo di questo splendido animale, nelle prime ore di ieri: e vogliamo ringraziarli. Maurizio Tucano e Giulio Tartarini, siete stati grandi!
L’evento è stato accolto con entusiasmo dal Comune di Pomezia che, con l’aiuto della Capitaneria di Porto e di Sea Shepherd, ha provveduto a mettere in sicurezza l’aerea:
Il personale della Capitaneria di porto di Torvaianica è intervenuto immediatamente e, insieme ai volontari del Centro studi cetacei di Sea Shepherd e altri volontari, ha circoscritto la zona e messo in sicurezza il nido.
Protetto il nido della tartaruga
Così come spiega il Corriere della Sera, il sindaco Adriano Zuccalà ha deciso di emettere un’ordinanza affinché il nido e le uova rimangano sempre protette. Sono state pertanto definite delle distanze da mantenere dal sito dove le uova sono state deposte, dove sarà vietata qualsiasi attività ricreativa o il passaggio di automezzi.
Come già accennato, è la seconda volta in cinque anni che una tartaruga sceglie quell’area del Lazio per deporre le uova. Nel 2018 un caso analogo è infatti avvenuto a Montalto di Castro. In attesa della nascita dei piccoli, prevista per la metà di agosto, sono intervenuti gli esperti di Tartamare di Grosseto. L’arrivo delle tartarughe sulle coste del Lazio, e la loro risalita nel Tirreno, potrebbe infatti essere un segnale del progressivo riscaldamento del mare.
Fonte: Corriere della Sera