Masturbazione maschile: benefici e frequenza ideale
La masturbazione è un'attività molto frequente nel sesso maschile: ecco i suoi benefici e la frequenza consigliata dagli esperti.
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La masturbazione è una pratica decisamente frequenze fra gli uomini. Secondo recenti stime, più del 95% della popolazione maschile mondiale vi farebbe ricorso con una certa regolarità. E nonostante nei secoli sia stata spesso un tabù, tanto da essere considerata disdicevole e peccaminosa, in realtà rappresenta un alleato per la salute. Ma quali sono i benefici della masturbazione maschile e quale la frequenza ideale?
Nel corso degli anni sono stati condotti numerosissimi studi sull’autoerotismo nell’uomo, tanto da confermarne l’utilità per l’organismo. Di seguito, le informazioni più interessanti.
Masturbazione maschile: benefici per la prostata
Quando si parla dell’apparato riproduttore maschile si tende a concentrarsi sui genitali esterni, dimenticando l’importanza della prostata. Posizionata a pochi centimetri dall’ingresso della cavità anale, questa ghiandola è essenziale non solo per il corretto funzionamento dell’erezione, ma anche per garantire la qualità e la fertilità degli spermatozoi.
Purtroppo la prostata è spesso soggetta a infiammazioni, gonfiore e infezioni di tipo batterico, che nel lungo periodo possono ridurne la funzionalità. Tutte condizioni che, a lungo andare, possono aumentare il rischio di sviluppare tumori della ghiandola.
Un recente studio condotto dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health ha però confermato l’utilità della masturbazione per ridurre questo rischio. Dall’analisi di un campione di 32.000 uomini di varie età, seguiti dal 1992 al 2010, è emerso come il numero di eiaculazioni mensili influisca sullo sviluppo di disturbi alla prostata. Più frequente è l’emissione di sperma, minori sono le possibilità di imbattersi in infiammazioni e tumori. Tanto che gli esperti hanno fornito un numero minimo di orgasmi da raggiungere mensilmente per allontanare lo spettro di patologie gravi: 21.
Secondo gli esperti, la prostata viene sottoposta a un surplus di lavoro quando lo sperma non è regolarmente emesso. Deve essere infatti riassorbito, aumentando le possibilità infiammatorie della ghiandola. L’autoerotismo sarebbe addirittura più utile dell’amplesso, poiché l’individuo può farvi ricorso quando desidera e regolarne l’intensità secondo le proprie esigenze.
Autoerotismo: i benefici su mente e corpo
Al piacere solitario sono riconosciuti anche moltissimi altri benefici, soprattutto a livello mentale. Questa pratica aiuta infatti ad allentare le tensioni e ritrovare l’equilibrio, in generale può essere indicata per:
- Ridurre lo stress: l’eiaculazione stimola la produzione di endorfine e serotonina, ormoni che influiscono sul buon umore e riducono lo stress;
- Autostima: un’attività autoerotica frequente permette di prendere confidenza con il proprio corpo, superando l’ansia di tipo sessuale;
- Concentrazione: assecondare un desiderio erotico permette di approfittare di una maggiore concentrazione nelle proprie attività quotidiane.
A questi benefici, si aggiunge la capacità della masturbazione di conciliare il sonno. È infatti consigliata per tutti gli uomini che soffrono di forme leggere di insonnia, soprattutto da ansia e da stress. Ancora, riduce la pressione sanguigna, regolarizza la frequenza cardiaca e migliora la respirazione.
La frequenza
Il ricorso alla masturbazione varia nel tempo. Tende a essere molto frequente in gioventù, soprattutto nel periodo della pubertà, per poi ridursi progressivamente in età adulta. Fatta eccezione per le 21 eiaculazioni consigliate al mese, a livello scientifico non è stato stabilito un numero di ripetizioni minimo e massimo per questa attività erotica.
Secondo recenti survey, la maggior parte degli uomini under 35 pratica l’autoerotismo almeno una volta al giorno, mentre tra i 35 e i 55 la frequenza varia da 3 a 5 volte alla settimana.
Gli esperti consigliano semplicemente di prestare attenzione ai segnali del proprio corpo: stanchezza, irritazioni e arrossamenti possono suggerire un ricorso eccessivo all’autoerotismo. In caso la masturbazione fosse compulsiva, potrebbe essere necessario il supporto di un terapeuta.