La Cina vieterà la carne di cane e di gatto
La Cina sta per vietare il consumo di carne di cane e di gatto: entro l'estate questi esemplari saranno considerati ufficialmente animali domestici.
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Importanti passi in avanti sul fronte della tutela degli animali domestici in Cina: dopo la città di Shenzhen, pronta da qualche giorno a vietare il consumo di carne di cane e di gatto, anche l’intera Cina si sta dirigendo in questa direzione. Le autorità hanno infatti deciso di modificare la lista delle specie animali considerate idonee per il consumo umano, finalmente rimuovendo i quadrupedi domestici.
Fino a oggi, cani e gatti sono stati compresi all’interno della lista generica del “bestiame”, così come qualsiasi altra specie d’allevamento, tanto da essere sottoposti alle stesse regole. Ne veniva quindi ammessa la cattura e la macellazione per scopi alimentari umani. Dall’8 di aprile è però cominciato un processo per cambiare il loro status: questi quadrupedi verranno ufficialmente riconosciuti come animali domestici, quando la bozza di legge verrà approvata nel mese di maggio. Il governo centrale ha diramato una nota, così come confermato da Quartz:
A parti passo dello sviluppo della civilizzazione umana e dell’attenzione dei cittadini per la protezione degli animali, i cani si sono evoluti da bestiame ad animali da compagnia.
La breve nota delle autorità di Pechino non menziona direttamente i gatti, il cui ruolo viene però specificato nella nuova suddivisione delle specie animali:
- bestiame tradizionale: maiali, mucche, galline, tacchini;
- bestiame speciale: 18 specie animali, tra cui cervi, allevati per il consumo umano. Non è ammessa la cattura in natura;
- animali da compagnia: cani e gatti.
Così come riporta Quartz, la lista è da considerarsi “dinamica” e potrebbe includere nuove specie nelle prossime settimane, in attesa della sua approvazione finale.
Il cambio di rotta del governo della Repubblica Popolare nei confronti della tutela degli animali è probabilmente una conseguenza della diffusione del nuovo coronavirus. L’infezione si è infatti sviluppata all’interno del wet market di Wuhan, dove migliaia di esemplari vivi venivano rinchiusi in gabbie di piccolissime dimensioni, custoditi e macellati in condizioni igieniche non idonee. La Cina ha temporaneamente vietato questi mercati e, forse data la spinta di grandi e ricche città come Shenzhen, ha deciso di iniziare a regolamentare anche l’esistenza di cani e gatti.
Fonte: Quartz