Coronavirus, potrebbe essere in giro da decenni secondo uno studio
Il Coronavirus potrebbe essere passato dagli animali all'uomo già da anni, se non decenni: a ipotizzarlo uno studio internazionale.
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Il Coronavirus potrebbe essere in circolazione tra gli esseri umani già da diversi anni. A sostenerlo uno studio internazionale condotto da ricercatori statunitensi (Kristian Andersen dello Scripps Research Institute – California, Ian Lipkin della Columbia University – New York, Robert Garry della Tulane University – New Orleans), australiani (Edward Holmes della University of Sydney) e scozzesi (Andrew Rambaut dell’University of Edinburgh), secondo i quali il virus avrebbe compiuto il salto di specie già in passato, ben prima di essere individuato e classificato a Wuhan. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Medicine.
Secondo gli studiosi il Coronavirus che ha scatenato l’attuale pandemia presenta mutazioni non riscontrate negli animali che avrebbe agito da vettori, trasmettendo il virus all’uomo. Il salto potrebbe essere avvenuto coinvolgendo solo piccoli gruppi di esseri umani, e che soltanto dopo anni il patogeno sia mutato in modo tale da risultare letale e altamente contagioso. Tesi sostenuta dal Dott. Francis Collins, direttore dello US National Institute of Health e non direttamente coinvolto nella ricerca, che in un articolo pubblicato sul sito ufficiale dell’istituto ha dichiarato:
Dopo un’evoluzione graduale realizzata attraverso anni, se non decenni, il virus ha guadagnato alla fine l’abilità di diffondersi da uomo a uomo e causare malattie gravi e spesso mortali.
Inizialmente l’origine del Coronavirus è stata associata ai pipistrelli di montagna che vivono nelle zone circostanti Wuhan, il cui ceppo condivide il 96% del patrimonio genetico con quello umano. Tuttavia sarebbe mancata una proteina, necessaria per il salto verso l’uomo.
Tale proteina sarebbe stata trovata nei pangolini, da qui la nuova accusa da parte dei ricercatori. Gli studiosi autori dell’ultimo studio ipotizzano una mutazione maturata nel tempo, ritenendo al contempo “altamente improbabile” per il Sars-Cov-2 la possibilità che si tratta di un virus “creato in laboratorio”.
Fonte: Nature Medicine