Cosa fare se si trova un riccio?
Non è raro incontrare un riccio durante l'autunno e l'inverno: ecco quando intervenire per il suo recupero e cosa fare in attesa del veterinario.
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È capitato certamente a molti, soprattutto nel corso dell’autunno e più raramente in inverno, di avvistare un riccio che si aggira nei pressi della propria abitazione. Per quanto piccolo e indifeso, infatti, questo animale è mosso da un’incredibile curiosità, che lo porta a perlustrare boschi, prati e cespugli in cerca di un luogo caldo dove riposarsi o, ancora, di ghiotto cibo. Ma che fare quando si trova uno di questi esemplari, quando è necessario agire?
Il riccio comune, conosciuto anche come Erinaceus europaeus, è un mammifero della famiglia delle Erinaceidae, caratterizzato da un corpo ricoperto di aculei, usati come protezione. Dalle dimensioni ridotte – poco meno di 25 centimetri, per un peso inferiore al chilo – il quadrupede è perlopiù notturno: è proprio con il buio che va alla ricerca di cibo, tra cui frutta, vegetali e piccoli insetti. Lo si può anche incontrare di giorno, soprattutto in autunno, quando la sua attività è maggiore in vista del letargo: proprio in questa fase, il riccio si alimenta con più voracità, per acquisire peso prima dell’inverno.
Quando intervenire
Come già accennato, non è affatto raro imbattersi in un riccio, anche in pieno giorno. Nella maggior parte dei casi, però, non è necessario intervenire: si tratta infatti di un esemplare selvatico e, di conseguenza, è più che normale che esplori il suo habitat. È quindi sempre necessario evitare ogni forma di disturbo, soprattutto se l’animale non dimostra alcun segno di malessere o di difficoltà.
Ma come capire quando, invece, è indispensabile recuperare l’animale? Per rispondere a questa domanda, è sufficiente analizzare velocemente alcuni fattori. Innanzitutto, il luogo del ritrovamento: se il riccio dovesse trovarsi in una situazione di pericolo, come a lato di una strada molto trafficata, può essere utile trovare una nuova collocazione nelle vicinanze, per evitare che venga investito dalle automobili. Ancora, è importante intervenire se ferito, in caso fosse stato colpito da zecche e pulci, qualora dimostrasse un andamento barcollante o dolorante e, infine, se si dovesse avere a che fare con un cucciolo apparentemente orfano.
Cosa fare
Dopo aver valutato le condizioni dell’animale, in caso fosse necessario un intervento è innanzitutto necessario dotarsi di guanti sufficientemente spessi, per evitare di ferirsi. Il riccio sofferente dovrà essere quindi riposto in un luogo sicuro e caldo, ad esempio all’interno di una scatola di sufficienti dimensioni, dove verrà adagiata una coperta. In inverno può capitare che alcuni esemplari interrompano improvvisamente il loro letargo, ritrovandosi in un clima troppo freddo per le loro capacità di termoregolazione corporea.
Messo al sicuro l’esemplare, è indispensabile chiamare subito il proprio veterinario di fiducia o, se disponibile nella propria zona, un centro di recupero per piccoli mammiferi. Il riccio potrebbe aver infatti bisogno di cure o trattamenti, che spettano naturalmente al personale medico. Finché non si avrà modo di parlare con il professionista, all’animale non vanno somministrati alimenti: in particolare latte, che non è in grado di digerire, oppure nocciole che potrebbero causare soffocamento. Come facile intuire, in caso di forte sanguinamento o gravi incidenti, la situazione assume il carattere dell’emergenza: è bene allertare subito il medico, conducendo il riccio dal veterinario il prima possibile.
Si sottolinea, infine, come il riccio non sia un animale domestico: in caso si aggirasse nel proprio giardino, oppure dopo averlo recuperato e superata la fase di guarigione, deve poter tornare in libertà.