Gusci delle uova per ossa di nuovo sane e più forti
I gusci delle uova come rimedi naturali per riparare le ossa e renderle più forti, a sostenerlo uno studio della University of Massachusetts.
Fonte immagine: Foto di 1195798 da Pixabay
Dai gusci delle uova un rimedio naturale per ossa sane e più forti. Queste le indicazioni che arrivano dai ricercatori della University of Massachusetts, secondo i quali consumare tali prodotti tritati (inseriti all’interno di una particolare miscela gelatinosa a base di idrogel) aiuterebbe il corpo a riparare eventuali fratture e persino a rendere la struttura ossea più resistente agli infortuni. Una soluzione potenzialmente valida anche per chi soffre di malattie tipiche della terza età come l’osteoporosi.
Lo studio sui benefici naturali dei gusci delle uova è stato portato avanti attraverso test in laboratorio sui topi, le cui cellule ossee si sarebbero riprodotte più velocemente e avrebbero portato a ossa più forti e resistenti ai traumi. Come ha sottolineato dalla dott.ssa Gulden Camci-Unal, assistente professore di Ingegneria Chimica presso la University of Massachusetts e a capo del gruppo di ricerca:
Questo è il primo studio che utilizza frammenti di gusti delle uova in una matrice di idrogel per la riparazione delle ossa. Abbiamo già richiesto il brevetto per questa tecnologia e siamo molto eccitati circa i nostri risultati. Possiamo anticipare che il processo può essere adattato per utilizzarlo in molti modi significativi.
I ricercatori hanno prelevato delle cellule ossee immature dai topi e le hanno trattate con la miscela a base di gusci delle uova e idrogel a base gelatinosa. Una volta reimpiantate nei roditori le cellule sono passate da pre-osteoblasti a mature, come riportato sulla rivista Biomaterials Science, aprendo le porte di fatto a ulteriori procedure. Secondo gli studiosi statunitensi in futuro si potrebbe ricorrere alla stessa tecnica per la coltivazione di cartilagine, denti e tendini.
Utilizzare i gusci delle uova per questa tecnologia contribuirebbe inoltre a ridurre il volume di scarti alimentari convogliamo nel circuito dei rifiuti, milioni di tonnellate all’anno tra domestici e legati alla ristorazione commerciale secondo quanto ha concluso la dott.ssa Camci-Unal.