Feeling Felt: moda sostenibile grazie al riciclo delle bottiglie di plastica
Incubata da Speed Mi Up, Feeling Felt è uno dei primi brand di moda nazionale a puntare fortemente sul fashion sostenibile.
Fonte immagine: Feeling Felt
Moda made in Italy e sostenibilità ambientale: da questo mix nasce Feeling Felt. Giovane startup nata quest’anno, Feeling Felt ha già presentato la sua prima collezione, composta da borse, custodie per computer e portachiavi, realizzati in cinque colori (ognuno corrispondente a un animale in via di estinzione), con una particolarità: nel produrli, viene utilizzato esclusivamente materiale riciclato e riciclabile. Dal feltro, ricavato dai filamenti di PET riciclato, alla biopelle vegetale, alla bioplastica di canapa del logo. Il tutto in forme pratiche ed essenziali, ispirate allo stile urbano.
Una giovane realtà, nata dall’incontro di due differenti background: Francesca Cruanes Rossini, CEO con un passato nel settore IT e Barbara Gangemi, founder e Creative Director con esperienze nelle migliori agenzie di comunicazione del mondo. Un ensemble di idee, che ha convinto in molti. Incubata da Speed Mi Up, l’acceleratore per startup di Università Bocconi e Camera di Commercio milanese, Feeling Felt è nella fase iniziale di ricerca fondi, una fase che vede l’azienda coinvolta nelle realtà di Kickstarter, il famoso sito di crowdfunding.
Un ingresso non casuale. Molti osservatori economici annoverano la moda sostenibile tra i trend economici del 2019: secondo i dati del recente State of Fashion Report 2019, curato da McKinsey & Company, le ricerche dei marchi di moda attente alla sostenibilità sono aumentate del 61% dal 2016 a oggi. Un trend che nasce dalle esigenze delle giovani generazioni, sempre più attente a questi temi: il 42% dei Millennial (i ragazzi nati negli anni 80 e 90) e il 37% dei Gen Z (nati dopo il 1995), vuole essere informato prima dell’acquisto sulle materie prime dei capi che indossano. Un dato che si traduce spesso in aumento di fatturati notevoli. Brand internazionali come Everlane, Allbirds e Reformation, che hanno puntato sulla trasparenza delle materie prime utilizzate e sulla sostenibilità dei propri capi, hanno registrato aumenti di fatturato del 450% negli ultimi due anni. Un trend in forte crescita anche nel nostro paese. Secondo dati di Lyst sull’incremento di ricerche riguardanti i brand sostenibili, l’Italia si posiziona dodicesima tra trenta paesi, con un incremento del 78%.
Numeri che aiutano a raccontare le ambizioni di Feeling Felt, ma che camminano in parallelo con la vocazione sociale della startup, come ci spiega Barbara Gangemi:
Feeling Felt nasce da una passione per il design e la creatività e dalla voglia di fare la nostra parte contro i cambiamenti climatici. Una passione nata dal mio hobby di realizzare a mano portachiavi e pupazzi, divenuta un’idea di valore grazie a Francesca. I nostri accessori sono costituiti da materiali innovativi a basso impatto ambientale, ovvero da un feltro ottenuto interamente dal riciclo di bottiglie di plastica e una similpelle riciclabile di origine vegetale, prodotta senza l’uso di solventi. Tutta la filiera produttiva è made in Italy, contro ogni tipo di sfruttamento, cruelty-free, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle persone.
Un connubio tra vocazione ambientale e moda, che si allarga anche agli obiettivi e alla brand identity della startup:
Il nostro obiettivo primario è quello di incoraggiare un consumo consapevole e responsabile di plastica ed energia perché ognuno può fare la differenza, anche nelle proprie scelte quotidiane. Siamo la prima generazione ad avere tecnologia e conoscenza per creare un’economia sostenibile, ma siamo anche l’ultima generazione ad avere l’opportunità di fermare il cambiamento climatico, prima che sia troppo tardi. Per questo vorremmo che l’ecosostenibilità diventasse uno stile di vita.
Un matrimonio tra fashion e green che può trasformarsi in uno stile di vita, capace di trasformare il nostro pianeta in un posto migliore.
Fonte: Feeling Felt