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Bonsai d’olivo: cura, coltivazione, potatura

Il bonsai d'olivo è uno dei più apprezzati: ecco le caratteristiche della pianta, nonché le informazioni su cura, coltivazione e potatura.

Bonsai d’olivo: cura, coltivazione, potatura

Fonte immagine: Bonsai via pixabay

L’olivo, il cui nome botanico è Olea europaea, è una pianta di origini antiche che vanta una storia ricca e interessante: è considerata un simbolo di pace, abbondanza e gloria. Questo albero ha avuto un posto d’onore nella Bibbia e anche nell’Odissea di Omero, nella leggenda romana e greca. La pianta dell’olivo è originaria del Mediterraneo, è un albero longevo, si dice che vi siano a dimora alberi che hanno più di 8.000 anni.

L’olivo si riconosce per la sua parte aerea, distinta per caratteristiche uniche: con foglie oblunghe che misurano 3-4 cm di lunghezza a seconda della cultivar, verdi sulla pagina superiore e quasi argento su quella inferiore. Il tronco si distingue per le sfumature grigie.

La fioritura inizia quando l’albero è maturo: i fiori bianchi o color crema appaiono in gruppi di 10-40. I frutti, le olive, variano nel formato e nelle dimensioni a seconda della cultivar, che si distingue anche in base al colore che si presenta dal dal verde al rame al viola intenso. L’olea europaea è tra le piante più apprezzate anche dagli appassionati di bonsai.

Condizioni ambientali

L’olivo vive bene in ambienti temperati che mimino le condizioni del clima estivo. Il freddo anche intenso è una condizione climatica ben tollerata dalla pianta a grandezza naturale, mentre l’olivo bonsai necessita di protezione dal gelo. Affinché questi sempreverdi conservino le loro foglie, non dovrebbero essere esposti a temperature inferiori ai 6°C. Il sistema di radici è molto vulnerabile alle temperature.

Irrigazione e fertilizzazione

L’olea europaea bonsai non deve essere immersa nell’acqua. Questi alberi sono in grado di bere in acqua in modo efficiente quando è disponibile e sopravvivere anche quando le condizioni di irrigazione sono scarse. Nutrire la pianta con un fertilizzante equilibrato è un accorgimento indispensabile durante tutta la stagione di crescita, mentre nel corso dei mesi di quiescenza non è necessario somministrare supporti. In autunno è utile scegliere una formula priva di azoto.

Potatura

La pianta bonsai si adatta a quasi tutti gli stili, a eccezione di quello a radice esposta: le radici di questo alberello sono molto vulnerabili. La potatura di rami più grossi può causare risultati imprevedibili in questa specie, addirittura portare alla morte. Perciò, se i rami più spessi devono essere potati, è sempre preferibile farlo in autunno inoltrato o in inverno quando la crescita è più lenta. Rimuovere i nuovi germogli dai rami all’inizio della vita dell’albero serve a incoraggiare l’ispessimento.

Al fine di stimolare la ramificazione del bonsai, si può procedere con la cosiddetta pinzatura: una tecnica di potatura che consiste nel rimuovere il germoglio centrale o principale per rafforzare quelli che si trovano nella parte inferiore. L’operazione è indispensabile se si vuole ottenere e mantenere un bonsai che abbia una parte aerea perfettamente miniaturizzata. La pinzatura deve essere effettuata quando la temperatura ambientale è compresa tra il 10 e i 37°C.

Propagazione e rinvaso

L’olea si propaga meglio per talea, i semi hanno tassi di germinazione spesso troppo bassi per assicurare un risultato controllabile. Gli esemplari di bonsai più giovani possono essere rinvasati ogni due o tre anni, di solito nel corso della stagione primaverile. Mentre invece gli alberi più vecchi possono restare nei loro vasi per periodi più lunghi. Gli ulivi tollerano la maggior parte dei tipi di terreno, anche se preferiscono quella leggermente alcalino con un un alto apporto di materia inorganica.

Parassiti e malattie

Gli afidi e gli acari sono potenziali parassiti su questo bonsai, perciò è preferibile prestare particolare attenzione e esaminare regolarmente la pianta.

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