Broccolo romanesco: proprietà, calorie, ricette
Il broccolo romanesco è una verdura interessante dal punto di vista alimentare: scopriamone proprietà, calorie e alcune ricette.
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Il broccolo romanesco è conosciuto semplicemente come broccolo o cavolo romano: viene coltivato in particolare nella regione Lazio, ma è molto diffuso in tutta Italia ma anche all’estero. Verdura non completamente sbocciata, se ne consuma quella che è visibile come infiorescenza, scartando le foglie per un utilizzo differente. Buonissimo ma anche bellissimo da vedere, il broccolo romanesco si può acquistare nella colorazione verde o bianca e trova posto in cucina anche come elemento decorativo. Negli anni ha conquistato anche l’ambito posto di fiore centrale nei bouquet, in tandem con i fiori di cavolo: un look alternativo ma sicuramente di forte impatto.
Proprietà
Molto simile al cavolfiore, il broccolo romano è ricchissimo di provitamina A cioè carotenoidi, quindi vitamina B e C, acqua, fibre, flavonoidi, potassio, magnesio, manganese, calcio e fosforo. L’alta presenza della vitamina C lo trasforma in un antiossidante eccellente, antitumorale fondamentale per il benessere del corpo. Svolge un ruolo importante come vermifugo, emolliente e antianemico, quindi protegge dal rischio di cataratta e ictus.
Calorie
L’apporto calorico è molto basso ed è pari a 25 kcal per 100 grammi, con una presenza di grassi del tutto irrilevante e senza colesterolo. Non contenendo molecole che stimolano intolleranze è perfetto per tutti, inoltre è utilissimo per chi soffre di diabete perché scarsamente zuccherino. Alleato perfetto per chi deve seguire diete e regimi alimentari specifici, il broccolo romanesco aumenta il senso di sazietà, favorendo anche il lavoro intestinale.
Pulizia, preparazione e conservazione
Al momento dell’acquisto deve apparire sodo con le infiorescenze verdi, si lava sotto l’acqua corrente e si eliminano le foglie e le cime del torsolo. Per renderlo più morbido si può lasciare in ammollo in acqua con un goccio di aceto e limone, così da aumentare la digeribilità e abbattere l’odore di cottura. Si può preparare lessandolo intero in acqua per almeno quaranta minuti, oppure a vapore per circa 20 minuti, quindi fritto o saltato in padella.
Si può tagliare in varie parti per agevolare la cottura, ma per i più temerari di possono affettare le infiorescenze e consumarle crude in insalata dopo averle fatte marinare con aceto, olio e spezie. In questo caso è bene assumerne piccoli quantitativi crudi, solo occasionalmente, perché agiscono contro il metabolismo dello iodio. Crudo si conserva in frigorifero per qualche giorno, cotto almeno per due giorni. Non contiene glutine, quindi è ottimo per chi è vittima della celiachia, ma non è adatto per chi soffre di colon irritabile.
Ricette
Presenza interessante in cucina, può trovare posto sia come contorno che antipasto, ma anche come condimento per primi, secondi e vellutate o zuppe. Come anticipato si può consumare occasionalmente crudo, basta pulire le infiorescenze quindi affettarle sottilmente, ammorbidirle con olio, aceto e semi di papavero e servirle in tandem con fette di arance tagliate a tocchetti. Gustosissimi anche i primi: basta lavare le cime, sbollentarle per qualche minuto e farle saltare in padella con aglio, mandorle tritate e peperoncino. A parte si cuoce la pasta, si scola e si unisce in padella con pepe e sale, quindi olio e formaggio grattugiato.
Si può gustare anche semplicemente lessato in acqua e servito con un filo d’olio d’oliva, oppure cotto con cipolla e carote, quindi frullato con pomodorini secchi e servito come vellutata con una spolverata di pepe nero e zenzero grattugiato fresco. Può trovare posto come ingrediente principale di torte salate, sformati, quindi in combinazione con pesce, seitan, focacce o declinato in mini polpette croccanti.