Autosvezzamento: cos’è, regole, cibi ammessi
In che cosa consiste l’autosvezzamento e come metterlo in atto per garantire un’alimentazione sana anche ai bambini: le regole e la lista dei cibi.
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Lo svezzamento rappresenta un momento delicato durante il primo anno di vita dei bambini, una fase della crescita che spesso può generare timori e ansie nei genitori. Per i più piccoli significa passare gradualmente dal latte a un’alimentazione caratterizzata da cibi vari e solidi, rispettando i consigli del pediatra.
Il brodo vegetale, i cereali e la frutta sono gli ingredienti principali dell’alimentazione durante l’inizio dello svezzamento, proposti secondo le dosi indicate dall’esperto. Un’altra scuola di pensiero, tuttavia, si basa su una teoria più libera e meno schematica: i bambini non vengono nutriti con le consuete “pappe” ma sono messi nelle condizioni di “procurarsi” in cibo autonomamente, ovviamente con il controllo e il supporto dei genitori. In pratica, l’autosvezzamento – o alimentazione complementare a richiesta – consiste nel dare al neonato libero accesso a una scelta di alimenti che può assaggiare come preferisce e nella quantità che gradisce maggiormente, senza particolari vincoli.
Regole base
L’autosvezzamento è quindi una modalità di alimentare i neonati basata sulla concessione di libertà e autonomia, permettendo loro di osservare, toccare, assaggiare il cibo proposto arrivando progressivamente a mostrare preferenze e volontà. Chi decide di scegliere questa strada per accompagnare il proprio figlio alla scoperta del cibo solido, inoltre, dovrebbe comunque rispettare alcune regole basilari che possono aiutare i bambini ad accettare questo importante cambiamento:
- iniziare l’autosvezzamento senza rinunciare al latte materno, che deve essere in ogni caso proposto e somministrato fino a quando il bambino ne farà richiesta;
- attendere i consueti sei mesi prima di procedere con lo svezzamento, età consigliata dall’OMS;
- abituare il bambino a stare a tavola con la famiglia, favorendo il suo adattamento alle abitudini di casa, non prima che abbia imparato a stare seduto con il busto eretto in modo tale da tenerlo in grembo o farlo sedere sul seggiolone;
- imbandire la tavola con alimenti sani e adatti all’alimentazione dei più piccoli, avendo cura di preparare porzioni adatte e di ridurre in piccoli pezzi i cibi che potrebbero rappresentare un rischio per la deglutizione;
- sorvegliare il bambino mentre esplora il cibo e lo mette in bocca, possibilmente informandosi sulle tecniche di disostruzione delle vie aeree che si possono rivelare fondamentali in situazioni di emergenza.
Quali cibi scegliere
Per quanto riguarda la scelta dei cibi da proporre ai più piccoli durante l’autosvezzamento, più che un elenco di alimenti indicati è utile attenersi ad alcune regole valide in generale. L’alimentazione deve essere basata su cibi leggeri, nutrienti e poco conditi, evitando i precotti e preparando pietanze caratterizzate da una consistenza morbida e vellutata. Solo per fare alcuni esempi, via libera alle polpette di carne e pesce, alle patate schiacciate, ai cereali e ai latticini. Anche per quanto riguarda la frutta è preferibile optare per le tipologie più morbide, cercando sempre di preparare bocconi piccoli che possano essere facilmente afferrati dalle mani dei bambini.
Importante, inoltre, è portare in tavola pietanze non troppo calde o troppo fredde, evitando i dolci soprattutto nel primo periodo per evitare che la presenza di zuccheri impedisca al bimbo di autoregolarsi con le quantità da assumere. Qualora in famiglia siano presenti casi di allergie alimentari, è importante introdurre con gradualità i cibi che potrebbero avere lo stesso effetto anche sui bambini, proponendone uno alla volta senza sovrapposizioni e monitorando ogni reazione.