Inappetenza nei bambini: cosa fare e quando preoccuparsi
Ansia e stress sono dietro l’angolo quando i bambini rifiutano il cibo: ecco come comportarsi in caso di inappetenza e quando rivolgersi al pediatra.
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La mancanza di appetito nei bambini rappresenta sempre una fonte di stress e preoccupazione per i genitori, spesso in preda a timori e ansie fin dai primi episodi rifiuto del cibo. Raramente, tuttavia, l’inappetenza cela una malattia vera e propria e non sempre è la manifestazione di un disturbo fisico. Talvolta la causa deve essere ricercata altrove, pensando a un recente cambiamento nella vita del piccolo o a un disagio di natura psicologica generalmente transitorio.
Ma qual è il modo giusto di comportarsi di fronte all’inappetenza dei minori? Quando è necessario rivolgersi al medico? Un atteggiamento vigile è la strada giusta da seguire da parte della famiglia, ma prima di allarmarsi inutilmente è preferibile prestare attenzione all’evolversi di questo malessere e indagare sulle cause più probabili.
Cause più comuni
A causare inappetenza e disinteresse per il cibo da parte di un bambino possono essere diverse cause di natura medica, pertanto è importante verificare la presenza di altri sintomi e monitorate con attenzione la durata del disagio. Il bambino può avere meno appetito in presenza di infezioni delle vie respiratorie che coinvolgono la faringe, in caso di affezioni alle vie urinarie, gastroenterite e altri attacchi di origine batterica che indeboliscono l’organismo. Anche semplici problemi di dentizione o la presenza di afte all’interno del cavo orale, spesso poco visibili, possono avere come conseguenza una riduzione dell’appetito fino al totale digiuno anche se temporaneo.
Meno comuni ma da prendere in considerazione se l’inappetenza non si risolve in tempi brevi, sono invece altri problemi di salute come anemie, intolleranze alimentari o veri e propri problemi di malassorbimento, così come malattie metaboliche o endocrine. Solo il pediatra, spesso indirizzando verso visite specialistiche e screening specifici, può dirimere ogni dubbio e giungere alla diagnosi esatta.
Cosa fare e cosa evitare
Come accennato, quando i bambini manifestano carenza di appetito non occorre allarmarsi ma monitorare la situazione e annotare ogni cambiamento. È importante non forzare i piccoli a mangiare, rischiando di creare ansia inutilmente e ottenendo spesso un netto rifiuto.
È anche sconsigliato palesare punizioni o promettere premi, meglio cercare di invogliare i bambini coinvolgendoli nella preparazione dei piatti e accontentandoli nella scelta dei cibi tenendo conto dei loro gusti, nei limiti del possibile e senza trascurare l’importanza di impostare un’alimentazione completa ed equilibrata.
Quando rivolgersi al pediatra
La visita pediatrica è certamente indispensabile qualora lo stato di inappetenza del piccolo non si risolva da solo entro un breve periodo, soprattutto per evitare di andare incontro a conseguenze anche gravi come carenze nutrizionali, ritardi nella crescita, vera e propria anoressia e disidratazione se il digiuno riguarda anche l’assunzione di liquidi. In caso di mancanza di appetito prolungato, infatti, possono manifestarsi altri sintomi alcuni dei quali rappresentano una vera e propria emergenza medica da affrontare immediatamente:
- perdita di peso evidente in poco tempo;
- sonnolenza e letargia:
- debolezza muscolare;
- occhi infossati;
- emissione ridotta di urina;
- pelle secca e fredda:
- pianto privo di lacrime;
- reattività limitata o scarsa;
- irritabilità;
- infezioni ricorrenti.