Greenstyle Alimentazione Alimenti Patatine fritte: calorie e come alleggerire la ricetta

Patatine fritte: calorie e come alleggerire la ricetta

Le patatine fritte sono un comfort food al quale è difficile rinunciare, ma è possibile mangiarle quando si è a dieta? In realtà la risposta è affermativa, ma ad alcune condizioni. Le patatine dovrebbero essere dorate e mai bruciacchiate, dovrebbero essere cotte con un olio adatto o, ancor meglio, preparate al forno o in friggitrice ad aria. Vediamo come ridurre le calorie delle patatine e quante volte possiamo mangiarle se siamo a dieta.

Patatine fritte: calorie e come alleggerire la ricetta

Fonte immagine: Pixabay

In qualunque modo tu scelga di consumarle, le patatine fritte sono uno dei piatti più amati e gustati che esistano al mondo. Puoi intingerle nella maionese, nel ketchup, puoi aromatizzarle con l’erba cipollina o con sale e rosmarino: le patatine non deludono proprio mai.

Eppure, questo piatto è il simbolo per eccellenza del junk food o per dirla in italiano, del cibo spazzatura, un alimento spesso consumato al pub o nei fast food, dove fa da contorno a enormi hamburger o ad altri piatti non propriamente leggeri e salutari. Ma le patatine fritte, sono poi così dannose per la salute? E non c’è la minima possibilità di poterle consumare quando siamo a dieta?

Sui siti di benessere, questo contorno viene quasi sempre demonizzato e accusato di provocare obesità, diabete e cancro. In realtà, molto dipende dal modo in cui vengono cucinate, dalla grandezza delle porzioni e dalla frequenza con cui le portiamo in tavola.

In questo articolo vedremo quante calorie ha 1 porzione di patatine fritte e, cosa ben più importante, quante patatine compongono una porzione “ideale”. Prima, però, ti va di scoprire chi ha inventato le patatine fritte? A quale Paese dobbiamo la nostra profonda riconoscenza?

Quale Nazione ha inventato le patatine fritte?

Fonte: Pixabay

Quella della nascita delle patatine fritte, come quella del tiramisù, non è una storia chiarissima. Proprio come la paternità del famoso dolce italiano viene contesa fra diverse Regioni nostrane, la maternità delle patatine fritte è oggetto di disputa fra diverse Nazioni.

Belgio e Francia, in special modo, sostengono di aver inventato, per prime, questo piatto amato da grandi e bambini. Pare che in Belgio vi fossero testimonianze di questa ricetta già nel lontano 1700.

Diversamente da quanto accade nelle cucine degli altri Paesi, però, qui le patate vengono tagliate a fettine e fritte nel sego bovino, blanc de bœuf. Il Paese, peraltro, ha dedicato un intero museo a questo piatto, il famoso museo delle patate fritte, in olandese, Frietmuseum, considerato, a buon diritto, uno dei musei alimentari più strani del mondo.

Secondo i francesi, invece, la ricetta originale spetterebbe a loro. Si narra che le patate fritte siano state inventate durante la rivoluzione francese, nel 1789, con lo scopo di diffondere l’uso delle patate in Francia. Qualunque sia l’origine di questo piatto, quel che sappiamo è che non esiste bar, ristorante o trattoria che non includa le patatine, o french fries, all’interno del proprio menù.

Patatine fritte: calorie e valori nutrizionali

Patatine fritte
Fonte: Pixabay

Per il loro sapore stuzzicante, le patatine fritte sono un piatto che consumeremmo volentieri tutti i giorni. Purtroppo, però, questo non sarebbe granché salutare. È vero, le patate sono un alimento sano, povero di grassi e ricco di minerali, vitamine e fibre, ma il processo di frittura può alterarne molto il profilo nutrizionale, rendendo questo tubero senz’altro delizioso, ma ben poco nutriente e benefico.

La patatina fritta, in effetti, è ricca di grassi, calorie e sodio, ragion per cui è consigliabile assumerne con parsimonia, senza esagerare. Fra poco vedremo a quanto dovrebbe “ammontare” una porzione di patatine fritte in termini di peso. Prima, diamo un’occhiata ai valori nutrizionali di questo piatto.

Valori nutrizionali di 100 g di patatine fritte

In 100 grammi di patatine fritte vi sono circa 312 calorie, di cui 41 gr sono rappresentati da carboidrati, 15 gr da grassi e 3,4 da proteine. Di conseguenza, 50 grammi di patatine fritte apporteranno circa 155 calorie. Si evidenzia, inoltre, un discreto apporto di minerali, in primis sodio, per via del sale aggiunto, ma anche:

Le patatine apportano anche vitamine del gruppo B, vitamina C e fibre.

I valori nutrizionali citati possono variare in base al tipo di patata. Ad esempio, le patate dolci avranno un profilo differente rispetto a quello delle classiche patate bianche o a pasta gialla. Determinante, inoltre, sarà la tipologia di olio impiegato e le modalità di cottura.

Tieni a mente, ad esempio, che le calorie delle patatine fritte ad aria, o per meglio dire, nella friggitrice ad aria, si riducono drasticamente, arrivando a circa 100 Kcal per una porzione da 100 grammi. Le calorie delle patatine al forno, invece, sono circa 180 per una porzione da 100 grammi.

Quale è il migliore olio per friggere le patate?

Se intendi tenere sotto controllo le calorie preparando le patate fritte in casa, scegli un olio adatto per le fritture, tenendo in considerazione il punto di fumo, ossia la temperatura che porta l’olio a produrre sostanze dannose per la salute, come acroleina, furano e acrilammide.

Il punto di fumo può variare in base alle diverse tipologie di olio. Fra i migliori per friggere vi sono quello di oliva, il cui punto di fumo è compreso tra 210-242 gradi e l’olio di arachidi e di sesamo, tra i 180 e 230 gradi.

Per limitare i rischi per la salute, è inoltre importante consumare le patatine leggermente dorate e mai bruciacchiate, in quanto queste ultime potrebbero contenere acrillamide, una sostanza potenzialmente cancerogena per l’uomo e dannosa per l’organismo.

Quant’è una porzione di patatine?

Fonte: Pixabay

E a questo punto, probabilmente ti starai già chiedendo: ma quanti sono 100 gr di patatine fritte? Ottima domanda. Quando ci troviamo al pub, di certo non pensiamo a pesare le patatine, ma possiamo orientarci “a occhio”.

In media, una porzione da 100 grammi equivale a circa 15-20 patatine fritte. Tuttavia, alcuni esperti consigliano di non superare le 6 patatine a porzione, e di non consumarne più di una volta al mese. Naturalmente la quantità dipende dalla grandezza delle patate, per cui questa è una stima del tutto indicativa.

Tieni a mente che, trattandosi di un alimento ricco di sale e grassi, un consumo eccessivo di patatine è collegato a un rischio maggiore di sviluppare malattie croniche, obesità, ipertensione, malattie cardiache e diabete.

Posso mangiare le patatine fritte se sono a dieta?

Probabilmente una domanda del genere non ti verrebbe mai in mente, ma in fin dei conti, tentar non nuoce: si possono mangiare le patatine fritte quando si è a dieta?

Sebbene la risposta possa sembrare scontata e cioè, “assolutamente no“, in realtà, se inserite in un piano alimentare dimagrante ben bilanciato, anche le patatine fritte possono trovare il loro posto sulla tavola, specialmente se abbinate a un’insalata.

Vale sempre la regola di scegliere modalità di cottura più leggere, al forno o in friggitrice ad aria e di valutare bene le porzioni. Con la giusta moderazione, tanti alimenti trovano spazio anche nei regimi dietetici dimagranti, patatine incluse.

 

Fonti

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Tempeh: valori nutrizionali e come mangiarlo
Alimenti

Il tempeh è un alimento nutriente ad alto contenuto proteico, ed è anche un ottimo sostituto vegano della carne. Ma quali saranno i valori nutrizionali, le calorie e le ricette per poterlo gustare al meglio?