Pesca: italiani sensibili sui temi sostenibilità e cruelty-free
Molti italiani sono attenti al benessere dei pesci: disposti a pagare di più per avere un'etichetta apposita per la pesca, come rivela un sondaggio.
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Il benessere dei pesci rientra fra le attenzioni che gli italiani rivolgono nei confronti degli animali. Lo ha rivelato un sondaggio portati avanti da ComRes, che ha interrogato la popolazione di 9 Stati, tra i quali anche il nostro Paese. I nostri connazionali hanno a cuore il benessere degli animali e manifestano una certa sensibilità nei confronti degli allevamenti di pescicoltura. Il 72% degli italiani è convinto del fatto che i pesci possano provare paura, mentre il 61% degli intervistati pensa che i pesci possano provare emozioni positive.
Per questo i consumatori sentono l’esigenza di migliorare le condizioni degli allevamenti di pesci. Tanti nostri connazionali sarebbero disposti anche a pagare di più, purché si badasse all’attenzione nei confronti del benessere animale. Il 98% degli interpellati ritiene che sia importante che i pesci siano allevati in acque non inquinate.
Inoltre molti italiani ritengono che sia fondamentale badare al loro stato di salute. Il 96% pensa che sia essenziale che i pesci abbiano un ambiente adeguato, all’interno del quale possano esprimere i loro comportamenti naturali. Ci sono opinioni molto convincenti anche per quanto riguarda il momento dell’abbattimento e della pesca.
Per esempio a questo proposito il 93% degli intervistati vorrebbe che gli animali sentissero il minimo dolore possibile e che venissero presi senza arrecare particolare disagio. Ecco perché i nostri connazionali ritengono che sia molto importante proteggere gli animali attraverso l’applicazione di un’etichetta, che indichi proprio le loro condizioni di benessere.
In particolare il 62% degli intervistati ritiene che l’applicazione dell’etichetta sulla pesca dovrebbe far parte di un sistema nazionale, in modo da garantire delle condizioni di vivibilità e di sostenibilità per i pesci. Gli esperti fanno notare che il sondaggio è la prova più evidente di come ormai nel nostro Paese sia diffusa una maggiore sensibilità basata sul fatto che anche i pesci possano provare sensazioni.
Da questo punto di vista l’Italia si dimostra all’avanguardia, attendendo nel frattempo che le esigenze espresse sul benessere degli animali vengano prese in considerazione da chi fa le leggi, per avere regole più chiare e più rigide.