Turismo sostenibile: alberghi green in Italia, la classifica Avvenia
Turismo sostenibile sempre più amato in Italia, cresce il numero di licenze Ecolabel assegnate alle strutture italiane.
Il turismo sostenibile è in costante crescita in Italia e gli ultimi dati forniti da Avvenia sembrerebbero confermarlo. Stando a quanto rivelato dalla società del gruppo Terna, impegnata nel settore dell’efficienza energetica, il numero delle strutture ricettive che si sono dotate di licenza “Ecolabel” è in aumento. Un marchio quest’ultimo che certifica a livello europeo la qualità ambientale non soltanto degli alberghi, ma anche di agriturismi, residence, appartamenti, campeggi e rifugi.
Diversi i parametri che devono essere rispettati affinché la struttura possa fregiarsi del marchio Ecolabel, certificando così la propria vocazione al turismo sostenibile. Gli ambiti interessati sono: efficienza energetica; ottimizzazione delle risorse idriche; monitoraggio dei consumi; utilizzo di prodotti locali e biologici; criteri gestionali. Come sottolineato dagli esperti del Centro Studi di Avvenia:
Il marchio Ecolabel rappresenta un valore aggiunto per tutte quelle imprese turistiche che, abbracciando le politiche dell’efficienza energetica, ne traggono un immediato beneficio economico oltre che di immagine. Da un’analisi del documento pubblicato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che contiene tutte le strutture italiane di ricettività turistica e di campeggio deliberate come ‘Ecolabel Ue’ aggiornato all’estate 2018, emerge chiaramente la geografia delle regioni più sensibili al tema del turismo rispettoso dell’ambiente e attento al territorio.
In prima fila tra le Regioni italiane figura il Trentino-Alto Adige, che ospita 56 delle 186 strutture certificate, mentre completano il podio la Sicilia (30) e la Toscana (17). Come ricordato da Avvenia a breve scatteranno le nuove e più stringenti normative per le strutture che vorranno rientrare nei parametri Ecolabel per il turismo sostenibile, approvate con la decisione 175 del 2017 e in vigore a partire dal 25 settembre 2018:
I nuovi parametri saranno certamente più stringenti, ma pensiamo che le imprese siano pronte alla nuova sfida indicata dall’UE, adeguate al grado di consapevolezza ormai raggiunto dagli attori economici del settore privato. Tra le richieste per ottenere il marchio ambientale viene attribuito un significativo punteggio a tutti gli accorgimenti in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di ottimizzare le risorse attraverso scelte virtuose, sia di tipo tecnico, sia di processo.
Verranno così premiate alcune scelte come: approvvigionamento elettrico da fornitore che usa fonti rinnovabili, energia per il riscaldamento da fonti pulite, autogenerazione di energia elettrica in loco da fonte sostenibile (in questo caso si ottiene il punteggio più alto ai fini della licenza), efficienza degli apparecchi per riscaldamento e condizionamento.
È auspicabile che le aziende proseguano sul sentiero dell’efficientamento energetico anche nella prossima fase del rilascio di licenze Ecolabel, percorso che ha fatto dell’Italia leader europeo per il numero di strutture ricettive ecosostenibili.