Vino: quando bisogna metterlo in frigorifero
Come gustare al meglio gli spumanti, i vini bianchi e quelli rossi: ecco le regole di conservazione ottimale per ciascuna tipologia di bevanda.
Fonte immagine: Pixabay
Per ciascuna tipologia di vino esistono regole di conservazione precise e non sempre sono previste le basse temperature tipiche del frigorifero, soprattutto se si ha a disposizione un elettrodomestico casalingo. Anche chi non vanta una notevole conoscenza dei vini, solitamente è al corrente di una regola base valida nella maggior parte delle occasioni: i vini bianchi e rosati dovrebbero essere serviti freddi, mentre quelli rossi possono essere gustati a temperatura ambiente e non necessitano di refrigerazione.
Sono numerosi, tuttavia, gli errori che si compiono nella conservazione dei vini e che possono comprometterne aroma, gusto e consistenza. Il frigorifero presente solitamente nelle abitazioni, infatti, non si rivela particolarmente adatto alla refrigerazione del vino in quanto non è predisposto per mantenere una certa percentuale di umidità che impedisca al tappo di asciugarsi eccessivamente: la conseguenza è quella di provocare un suo inevitabile restringimento consentendo all’aria di penetrare all’interno della bottiglia. Ecco alcune indicazioni valide per le diverse tipologie di vino.
Gli spumanti
Che sia Champagne o semplice prosecco, lo spumante si gusta al meglio appena tolto dal frigorifero. Allo stesso tempo non è consigliato conservare le bottiglie in frigorifero per tempi eccessivamente lunghi, limitandosi a due o tre settimane al massimo. Per coloro che hanno l’abitudine di tenere sempre in fresco una bottiglia di spumante da usare per festeggiare un’occasione speciale, quindi, il consiglio è quello di sostituirla regolarmente evitando di ridurre la qualità del suo contenuto.
I vini bianchi e rosati
Anche nel caso dei vini bianchi e dei rosati, la temperatura è fondamentale per garantire una degustazione ottimale, tuttavia è preferibile non allungare troppo i tempi di conservazione in frigorifero evitando di oltrepassare i trenta giorni. Il rischio è quello di esporre il contenuto delle bottiglie all’aria e di provocarne l’ossidazione. L’alternativa per prolungarne l’esposizione alle basse temperature è quella di scegliere vini chiusi da un tappo a vite o da tappi composti di materiali sintetici.
I vini rossi
Sono poche le tipologie di vino rosso che necessitano di refrigerazione, tra cui figura il noto Lambrusco. Diventa tuttavia necessario sistemare le bottiglie in frigorifero una volta aperte e non consumate completamente, avendo cura di tirarle fuori circa mezzora prima di berne il contenuto residuo in moto tale da raggiungere una temperatura ideale.
Alcune accortezze in più devono essere rispettate durante la stagione estiva o quando si utilizza l’impianto di riscaldamento invernale, infatti è fondamentale che la temperatura ambientale non superi una certa soglia per evitare spiacevoli alterazioni ai vini conservati in casa. Una soluzione potrebbe essere quella di conservare le bottiglie fuori dal frigorifero ma in cantina, se si ha a disposizione questo tipo di locale.
Consigli di conservazione
In linea generale, i vini dovrebbero essere conservati in luoghi freschi caratterizzati da una temperatura costante e lontani dalla luce solare. Anche l’assenza da vibrazioni è molto importante, pertanto è necessario tenere le bottiglie lontane dal motore del frigorifero. Un’ultima regola riguarda la posizione delle bottiglie da conservare che deve essere preferibilmente orizzontale e non verticale: dietro questo dettaglio si cela una considerazione abbastanza ovvia, infatti permettendo al vino di bagnare il tappo si evita che questo si asciughi e si preserva uno stato di umidità ottimale impedendo all’aria di entrare e alterare il liquido contenuto.